Pandemia

L'OMS: «In Cina tutte varianti conosciute»

«BA.5.2 e BF.7, insieme, rappresentavano il 97,5% di tutte le infezioni locali»
© KEYSTONE (AP Photo/Andy Wong)
Ats
05.01.2023 12:43

A oggi, tutte le varianti del virus SarsCov2 rilevate in Cina sono già conosciute. In particolare BA.5.2 e BF.7 rappresentano il 97,5% dei casi autoctoni. È quanto ha confermato in una nota il gruppo tecnico sulle varianti dell'Oms (TAG-VE o Technical Advisory Group on Virus Evolution).

Il TAG-VE si è riunito lo scorso 3 gennaio analizzando i dati sulle sequenze del virus forniti dagli scienziati dei CDC cinesi. «L'analisi dei CDC cinesi ha mostrato una predominanza dei lignaggi Omicron BA.5.2 e BF.7 tra le infezioni acquisite localmente. BA.5.2 e BF.7, insieme, rappresentavano il 97,5% di tutte le infezioni locali secondo il sequenziamento genomico», scrive il TAG-VE.

«Sono stati rilevati inoltre altri sotto-lignaggi di Omicron noti, anche se in basse percentuali. Queste varianti sono note e circolano in altri Paesi e al momento nessuna nuova variante è stata segnalata dal CDC cinese». La situazione cinese continua a essere monitorata con attenzione.

Allo stesso tempo il TAG-VE è in allerta per la sotto-variante XBB.1.5 che sta crescendo rapidamente in Usa e in altri Paesi. Negli Stati Uniti, in particolare, secondo l'ultima rilevazione dei Cdc, nell'ultima settimana del 2022 XBB.1.5 era responsabile del 40,5% dei contagi.

A livello globale, nella settimana dal 26 dicembre 2022 al primo gennaio 2023, sono stati segnalati oltre 3 milioni di nuovi casi di Covid-19 e 10'000 decessi, con un calo rispettivamente del 22% e del 12%. Ma se si considerano gli ultimi 28 giorni (dal 5 dicembre al primo gennaio), sono stati segnalati 14,5 milioni di casi e oltre 46'000 decessi, con un aumento del 25% e del 21% rispetto ai 28 giorni precedenti. Lo rileva l'ultimo bollettino dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) che sottolinea come, dall'inizio della pandemia sono stati confermati 656 milioni di casi e oltre 6,6 milioni di decessi.

La BA.2.75

La variante omicron BA.5 e i suoi lignaggi discendenti dominano ancora, nel mondo, rappresentando il 63,7% delle sequenze inviate al sistema internazionale Gisaid dal 12 al 18 dicembre 2022, ma la loro prevalenza continua a diminuire. Aumenta invece, principalmente a causa di BA.2.75 (Centaurus), la prevalenza delle sottovarianti di Omicron 2 (BA.2) che rappresentano il 15,2% delle sequenze esaminate. Mentre BA.4 cala allo 0,7%. Lo rileva l'ultimo bollettino epidemiologico settimanale dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) che non riporta notizie sulla BF.7 che si sta diffondendo in Cina.

A livello settimanale, nel mondo, globale, sei varianti attualmente sotto monitoraggio rappresentano il 74,4% della prevalenza e hanno ha sostituito i precedenti lignaggi discendenti BA.5. Queste sei varianti sono: BQ.1 soprannominata Cerberus (44,9%); una sottolinea di BA.5, BA.5 con una o più di cinque mutazioni (10,3%), BA.2.75 detta anche Centuarus (11,8%), BA.4.6 (0,6%), BA.2.3.20 (sotto lo 0,1%); XBB o Gryphon, e discendenti con una prevalenza del 6,8% e che include XBB.1.5 che ha avuto un aumento (667 sequenze) rispetto alla settimana precedente (525 sequenze).

Sulla base delle prove attuali, precisa l'Oms, "non esiste indicazione di una maggiore gravità associata a queste varianti sotto monitoraggio rispetto a precedenti lignaggi Omicron".

Se si considerano i dati a livello mensile, dal 2 dicembre 2022 al 2 gennaio 2023, 105'428 sequenze SARS-CoV-2 sono state condivise tramite il sistema internazionale Gisaid. Tra queste, 103'723 sequenze erano la variante Omicron, pari al 98,4% del totale.

La reazione

La portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, ha esortato i paesi a non imporre nuove restrizioni a chi arriva dalla Cina, chiedendo invece di «lavorare insieme per proteggere i normali movimenti delle persone». «Sin dallo scoppio dell'epidemia, Pechino ha condiviso informazioni e dati affidabili con la comunità internazionale in modo aperto e trasparente», ha insistito la portavoce.

Nonostante l'ondata di epidemia, da domenica ai cinesi sarà consentito viaggiare all'estero dopo 3 anni. Una decisione questa che ha spinto diversi Paesi, tra cui l'Italia, la Francia e da ultimo la Germania, a richiedere il tampone negativo all'arrivo.

In questo articolo: