Verso il 9 giugno

Lugano si schiera per l'acquisto dello stabile EFG

Il Municipio invita la popolazione a votare a favore dell'acquisto dell'edificio, per «un polo della Giustizia moderno e funzionale» e «un investimento per le generazioni future»
© CdT/ Chiara Zocchetti
Red. Online
29.05.2024 15:45

«L'unica alternativa valida per realizzare un polo della Giustizia moderno e funzionale, con spazi adeguati e servizi migliori, a beneficio di tutta la popolazione». È con queste parole che il Municipio di Lugano descrive l’edificio ex Banca del Gottardo, di proprietà di EFG Bank SA, invitando la popolazione ad accettarne l'acquisto il prossimo 9 giugno.

«Accogliere il decreto legislativo del 7 febbraio - concernente lo stanziamento di due crediti, uno per l'acquisto e l'altro per la progettazione della ristrutturazione - significa aderire a una visione lungimirante e orientata al progresso della nostra comunità, che consentirà di dotare la giustizia di una sede rappresentativa - ma soprattutto funzionale - del terzo Potere dello Stato».

Le Autorità, per la Città, necessitano di «spazi e strutture sicure, dignitose e consone al loro operato, anche per migliorare i servizi garantiti ai cittadini di oggi e di domani». La ristrutturazione del «vetusto Palazzo di Giustizia è una necessità non più procrastinabile». Con l’acquisto dello stabile – ha spiegato il Municipio durante un infopoint – sarà possibile procedere alla ristrutturazione dell’attuale Palazzo di Giustizia dove rimarranno ubicati il Ministero pubblico e la Polizia cantonale. «Rinunciare a questo investimento comporterà costi complessivi stimati in circa 183 milioni di franchi, senza peraltro risolvere i problemi logistici della giustizia ticinese e rischiando di comprometterne il buon funzionamento. Sarà necessario liberare l’attuale edificio e dislocare le Autorità in sedi transitorie, con costi significativi di trasloco, adeguamento di spazi e locazioni per i prossimi quindici anni».

Il Municipio di Lugano ribadisce quindi la sua raccomandazione di voto per il 9 giugno 2024: «Votare sì significa concretizzare un investimento sostenibile a livello ambientale e sociale, attraverso il recupero e la valorizzazione di stabili esistenti e l’accesso facilitato dalla futura rete tram-treno; significa anche dotarsi di strutture logistiche al passo coi tempi per adeguarsi al processo di digitalizzazione della giustizia in fase di sviluppo a livello federale e cantonale; significa salvaguardare i principi di libertà e diritti di tutti, e investire per la popolazione e le future generazioni».