Politica

Marchesi: «Sulle finanze non molleremo»

Il presidente dell’UDC critica l’inazione del Governo - E sulle Comunali: «Guardiamo al futuro con entusiasmo»
©Gabriele Putzu
Martina Salvini
23.04.2024 21:34

«Chiudiamo un ciclo importante di elezioni che ci permette di guardare al futuro con un certo entusiasmo». È un Piero Marchesi evidentemente soddisfatto, quello che si è presentato questa sera davanti al Comitato cantonale dell’UDC riunito al Palazzo dei Congressi di Lugano. Alle Cantonali, ha detto il presidente democentrista, «abbiamo aumentato da sette a nove i nostri rappresentanti in Gran Consiglio, le Federali ci hanno permesso di raddoppiare al Nazionale e di confermare il seggio agli Stati, e le Comunali hanno rappresentato l’ennesima tappa di crescita di un partito sempre più vicino ai cittadini».

L’UDC, ha spiegato Marchesi, ha infatti registrato 11 municipali in più, portandoli a un totale di 23, e aumentato i rappresentanti nei Consigli comunali passando da 35 a 60. «Abbiamo corso in una cinquantina di Comuni, una buona base di partenza per consolidare le nostre posizioni», ha evidenziato il presidente.

«Un modo di fare politica poco svizzero»

Archiviate le elezioni, ora l’UDC «intende battersi ancora di più per avere finanze sane, per far sì che ciò che pagano i contribuenti venga impiegato nel miglior modo possibile». A questo proposito, non sono mancate le critiche all’indirizzo del Consiglio di Stato, reo di non aver applicato il Decreto Morisoli, «malgrado la decisione chiara del popolo». «Nessuno - ha chiarito Marchesi - ha mai auspicato tagli draconiani nella spesa, ma era sufficiente ridurla nel tempo. Il Governo, invece, ha lasciato sedimentare la tematica, perché prima c’erano le elezioni cantonali e poi quelle Federali. Alla fine, ci si è trovati in Gran Consiglio con misure drastiche, che hanno sollevato anche molte proteste, alcune delle quali legittime».

Se il Consiglio di Stato avesse accolto le varie misure proposte avanzate dal gruppo democentrista in Gran Consiglio, ha quindi aggiunto il presidente, «oggi ci troveremmo in una situazione molto diversa». Invece, ha proseguito, «sembra di vedere l’orchestra del Titanic che va avanti a suonare pur essendo ben consapevole che il destino è ormai tracciato. E questo è un modo di fare politica poco svizzero».

Anche la Confederazione, ha ricordato Marchesi, ha un problema di indebitamento, «ma tanto il Consiglio federale, quanto le Camere stanno cercando di ridurre gli sprechi e tagliare. Questo è il vero modo di fare politica: prendere atto dei problemi e adottare soluzioni». L’UDC, ha comunque chiarito il presidente, non intende mollare: «Non vogliamo lasciare ai nostri figli il peso dei debiti fatti dalla nostra generazione». Per questo, oltre al prolungamento fino al 2027 del Decreto Morisoli, «non è da escludere che faremo capo nuovamente al popolo con altre iniziative, in modo da mettere altri corsetti al Governo e al Parlamento perché facciano i loro compiti».