Il caso

Milano, l'albero di Natale ha acceso le Gucci e le polemiche

L'installazione «The Gift of Love» firmata dalla maison di moda non è piaciuta praticamente a nessuno: «Sembra il deposito bagagli di Linate»
Red. Online
07.12.2023 16:45

Quello «vero», in piazza Duomo, è stato acceso ieri. Ma a far discutere, in questi giorni, è un altro albero di Natale. Non molto distante da quello che, a tutti gli effetti, viene considerato un simbolo di Milano. Anzi, è praticamente attaccato.Parliamo di un abete particolare, infatti, allestito per illuminare la Galleria Vittorio Emanuele. A firmarlo, il colosso della moda Gucci. Ma che cosa è successo, di preciso? E perché, vedendolo, in molti hanno alzato un sopracciglio, storto il naso e vomitato giudizi sui social? Proviamo a fare chiarezza.

I social, da ore, sono un ribollire di meme, commenti, pareri trancianti. The Gift of Love, l'albero targato Gucci appunto, illuminerà uno dei salotti bene del capoluogo lombardo durante le feste. L'installazione, va detto, difficilmente passa inosservata: la maison, beh, ha fatto le cose in grande realizzando una piramide di pacchi regalo dalla forma bombata ed eccessiva. Gli stessi pacchi utilizzati per decorare le boutique Gucci. L'inaugurazione, in pompa magna evidentemente, ha subito lasciato il campo a riflessioni di ogni tipo. Alcune positive, va detto, molte, moltissime invece tutto fuorché edificanti. Perfino il sindaco di Milano, Beppe Sala, di fronte a The Gift of Love si è lasciato scappare, certo con una buona dose di diplomazia, che l'albero è «un poco strano».

Indubbiamente, l'installazione sta facendo discutere. Parecchio. C'è chi, come al solito, ha avanzato la tesi secondo cui «bene o male l'importante è che se ne parli». Della serie: l'abete di Gucci ha centrato il bersaglio. A prescindere. In realtà, secondo gli esperti un certo danno d'immagine c'è stato. Eccome, se c'è stato. Così la pagina Facebook Una Milanese Chic: «Personalmente trovo l’albero Gucci molto brutto, comprendo le ragioni del business e delle sponsorizzazioni, ma la Galleria è il salotto di Milano e credo meriti qualcosa di più di questa orribile catasta informe. Re Giorgio avrebbe fatto molto meglio». Per Re Giorgio, ci scuserà l'ex sindaco di Lugano Giudici, si intende Armani.

Il Milanese Imbruttito, altra pagina social molto battuta, ha sentenziato: «Tipo, l'albero di Gucci in galleria è costato un bel milioncino». Anche qualcosina di più, in realtà. Quindi, la fatidica domanda: «Ma a voi piace?». In un post successivo, sempre l'Imbruttito ha riportato alcuni commenti negativi. «"Una discarica di valigie", "Sembra il deposito bagagli di Linate", "Il mio falegname con 30 euro lo faceva meglio" (cit.): sono solo alcuni dei commenti piovuti sotto il post del Comune di Milano che presentava l'albero di Natale firmato Gucci, che troneggia in Galleria. E pensare che l'installazione The Gift of Love è costata oltre un milione di euro, e aveva il difficile compito di non far rimpiangere il celebre albero di Swarovski. Missione compiuta?». Risposta dell'Imbruttito: «Pare proprio di no».

Il caso, come sempre in Italia, ha assunto anche toni e colori politici. Il consigliere comunale di Europa Verde, Carlo Monguzzi, in un suo post ha confrontato l'installazione di Gucci con l'iniziativa dei lavoratori della Scala e del Museo del Novecento, impegnati a chiedere migliori condizioni salariali. Lo ha fatto accostando due scatti. «In alto il veramente brutto albero di Gucci in Galleria, ostentazione di superlusso e pacchianeria». E ancora: «Sotto i lavoratori del Museo del Novecento e le maschere della Scala che protestano contro la precarietà e gli stipendi da fame. È il simbolo dell'aumento della divaricazione sociale tra ricchi e poveri. È la Milano che non mi piace».

A proposito di confronti, l'Imbruttito sul proprio sito web ha scritto: «Se pensiamo alle 36 mila luci, con 10 mila ornamenti di cristallo per 12 metri di altezza di abete, di Swarovski del 2022, per ora il confronto non regge. A Natale vogliamo uno sparkle dalla testa ai piedi che illumini anche le occhiaie da troppo lavoro».

Su X, invece, il profilo Suzukimaruti – un pubblicitario di professione, fra l'altro – sta pestando duro da giorni oramai. «L'albero di Natale sgarrupato di Roma era stato ribattezzato "Spelacchio". Serve inventarsi un nome per l'albero di Natale stronzo di Gucci in galleria a Milano. Avete idee?». Proprio così: stronzo. Per poi suggerire, come nome, «Arrogacchio», e legare il tutto, altresì, a una canzone, pure quella con chiare connotazioni politiche: «You better watch out, you better watch out, Santanché is coming into town!». Santanché, per la cronaca, è il ministro del Turismo dell'attuale governo Meloni.

Mentre scriviamo queste righe, i commenti sui vari social continuano a moltiplicarsi. C'è chi ha ripescato Fantozzi, al grido «è una cagata pazzesca» e chi, in tema sempre di aeroporti, ha suggerito che l'albero rappresenta «i turisti stranieri che improvvisamente ritrovano i loro bagagli scomparsi a Malpensa». 

Tutti, al di là dell'ironia, hanno convenuto che si stava meglio non quando si stava peggio, ma quando c'era un altro brand a sponsorizzare l'albero di Galleria Vittorio Emanuele. «Rivogliamo quello di Swarovski». 

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