Aerei, come viaggeremo dal 16 maggio?
Ci siamo. O quasi. Lunedì 16 maggio 2022, a bordo e negli aeroporti europei, l’obbligo di indossare la mascherina cadrà. Urca. Lo hanno deciso l’Agenzia europea per la sicurezza aerea (EASA) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC). Addio, in teoria, a certe scene (e sceneggiate) «ammirate» negli ultimi anni, con passeggeri refrattari a indossare il dispositivo di protezione e il personale di bordo, puntualmente, costretto a intervenire.
La decisione
EASA e ECDC, di fatto, hanno aggiornato i protocolli di sicurezza sanitaria per i viaggi in aereo. Si tratta, tuttavia, di una decisione che, nel concreto, potrebbe e potrà venire sconfessata dalle disposizioni vigenti nei singoli Paesi e da quanto stabiliscono, in autonomia, i diversi vettori. E il cui successo, se così vogliamo chiamarlo, dipenderà dall’andamento della pandemia. Tradotto: l’obbligo, in determinati casi, potrebbe sopravvivere al 16 maggio tant’è che gli esperti del settore hanno già invitato a più riprese i viaggiatori a informarsi bene prima di partire.
Si vola (tanto)
Certo, è bene ribadirlo, si tratta di una svolta a suo modo epocale. Anticipata, manco a dirlo, dagli Stati Uniti. Dove si vola senza mascherine da diverse settimane oramai, grazie a una sentenza della giudice federale della Florida.
L’allenamento, ha rilevato in particolare l’EASA, è stato ragionato. Da una parte gli alti, in determinati Paesi altissimi tassi di vaccinazione; dall’altra l’oramai diffusa immunità acquisita tramite contagio e malattia. Poi, va da sé, molto faranno le prossime ondate e l’impatto delle sottovarianti di Omicron. Ma, appunto, l’Europa ha effettuato una virata decisa verso le condizioni di viaggio pre-pandemia. Una virata, immaginiamo, favorita dall’alta domanda per i voli registrata in questi primi mesi del 2022.
Servirà flessibilità
La parola d’ordine, insomma, è flessibilità. Anche perché, come detto, la mascherina potrebbe essere obbligatoria qualora volassimo verso un Paese che sta registrando una forte crescita dei contagi o, ancora, dove l’uso del dispositivo è obbligatorio per i mezzi pubblici. Pensiamo, a tal proposito, alla Francia e soprattutto all’Italia, dove il porto della mascherina è stato esteso al 15 giugno.
Le raccomandazioni, ad ogni modo, non cambiano. Per dirla con Nico Cereghini: prudenza, sempre. Sarà importante mantenere le distanze e lavarsi le mani, per dire. E proprio qui rischia di crearsi un paradosso, ma nemmeno troppo. In aereo, a maggior ragione in economy, gli spazi sono stretti. Per alcuni perfino angusti. La mascherina, allora, è più che consigliata. Proprio l’EASA, in questo senso, ha esplicitamente invitato i passeggeri più fragili a coprirsi naso e bocca. A prescindere dall’allentamento.
«Per i passeggeri e il personale di volo è un grande passo avanti verso il ritorno alla normalità» ha detto Patrick Ky, direttore esecutivo di EASA, per poi precisare: «I passeggeri devono comunque comportarsi in modo responsabile e rispettare le scelte di chi li circonda». Ad esempio, «un passeggero che tossisce e starnutisce dovrebbe prendere in seria considerazione l’idea di indossare una mascherina, per rassicurare coloro che sono seduti nelle vicinanze».
E la Svizzera?
Per chi partirà dagli scali elvetici, beh, il quadro sarà del tutto simile. Swiss, lo scorso mese, aveva annunciato un progressivo abbandono della mascherina a bordo dei propri voli, precisando però che «l’uso della protezione naso-bocca resta obbligatorio sui voli a destinazione di paesi che lo richiedono». Non a caso, il gruppo Lufthansa – di cui la nostra compagnia fa parte – parlando dei collegamenti in partenza dall’Italia ha ribadito che chiederà ai propri viaggiatori di indossare le mascherine FFP2.