Australia

Attacco con coltello a Sydney: «È stata una carneficina»

Emergono i primi racconti dopo quanto successo al centro commerciale Westfield di Bondi – Sei le vittime, morto l'aggressore – Così un testimone: «Se l'agente non gli avesse sparato l'uomo avrebbe continuato, era una furia» – Fra i feriti anche un bimbo di 9 mesi, secondo i paramedici
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Red. Online
13.04.2024 11:35

Caos. Follia. Carneficina. Le testimonianze raccolte immediatamente dopo l'attacco con coltello consumatosi in un affollato centro commerciale di Sydney, in Australia, in pieno pomeriggio, sono crude e tremende. Una donna visibilmente sconvolta, scrive la BBC, ha dichiarato di aver visto una persona ferita, mentre fuggiva, stesa sul pavimento. Un altro testimone, invece, ha detto che si trovava nei pressi di un caffè con i suoi due figli piccoli quando, citiamo, ha visto un uomo «accoltellare indiscriminatamente le persone». «È stata una carneficina», ha detto il testimone, che ha preferito mantenere l'anonimato, ad ABC News Australia. Le vittime, per il momento, sono sei, cui bisogna aggiungere l'aggressore, mentre i feriti trasportati in ospedale erano otto, fra cui un bimbo di nove mesi in condizioni critiche secondo i paramedici.

Secondo le prime ricostruzioni della polizia, l'accoltellatore aveva inizialmente visitato il centro commerciale Westfield, a Bondi, quartiere rinomato per la sua spiaggia, alle 15.10 ora locale. Pochi minuti dopo, è ritornato e dato via alla sua furia omicida. Le autorità, al momento, non hanno ancora individuato il movente né spiegato le motivazioni di un simile gesto. Dopo non averlo escluso a priori, il terrorismo in un secondo momento è stato scartato quale movente dell'attacco. L'autore, hanno poi spiegato le autorità, era un uomo di 40 anni noto alla polizia, secondo cui – appunto – non si è trattato di «un episodio di terrorismo». E ancora: «Sappiamo qualcosa di questa persona ma stiamo aspettando di confermare la sua identificazione» ha affermato la commissaria Karen Webb, aggiungendo di non pensare a motivazioni ideologiche. «In altre parole non è stato un episodio di terrorismo». L'attacco è terminato grazie alla prontezza di un'agente di polizia, in servizio nelle vicinanze: la donna ha affrontato l'uomo e, quando ha visto che l'aggressore ha alzato nuovamente il coltello, gli ha sparato. Uccidendolo.

Un altro testimone ha raccontato che l'aggressore brandiva «una grossa lama». Nel riferire dell'incontro-scontro con l'agente, ha detto che la donna ha intimato all'uomo di mettere giù il coltello. «Se lei non gli avesse sparato, lui avrebbe continuato, era una furia».

Il centro commerciale Westfield, sede dell'attacco, è un importante shopping mall a est del centro cittadino. Vicino, come detto, alla rinomata spiaggia. Essendo uno dei centri commerciali più grandi e popolari del Paese, come ogni altro sabato era popolato da centinaia e centinaia di persone. Fra cui molti bambini. Le persone presenti, inorridite, hanno raccontato di aver assistito impotenti all'attacco. Johnny, scrive ancora la BBC, ha raccontato di aver sentito dei rumori mentre faceva la spesa e, una volta giratosi, di aver visto una donna e il suo bambino aggrediti dall'accoltellatore. «La stavano accoltellando. Tutti erano sotto shock e non sapevano cosa fare». Nelle vicinanze, gli è sembrato di scorgere un altro corpo a terra.

La donna ferita è riuscita a correre verso il negozio Tommy Hilfiger assieme al bambino. Una volta all'interno, il personale ha rapidamente chiuso le porte. «Alcuni degli altri acquirenti stavano usando vestiti e altre cose per cercare di fermare l'emorragia» ha proseguito il testimone. «Il bambino aveva solo una ferita lieve, ma la signora era piuttosto grave. C'era molto sangue e lei era nel panico».

Una testimone ha invece riferito a Reuters di aver visto «qualcuno a terra ferito» e di aver cercato di capire che cosa stesse succedendo. «Poi – il suo racconto – abbiamo visto tutte queste persone che correvano verso di noi e abbiamo sentito uno sparo. Mio marito ci ha trascinato nel negozio Adairs, la signora cercava di chiudere le porte ma non riusciva, così siamo entrati nell'ufficio che era tutto chiuso a chiave e siamo rimasti lì dentro finché non è arrivata la polizia a prenderci».

Il primo ministro australiano Anthony Albanese ha dichiarato di essere stato informato dell'incidente. Su X, il premier ha rivolto un pensiero «alle persone colpite e ai loro cari», ringraziando in seguito le forze dell'ordine e i soccorritori per il lavoro svolto. 

A proposito di forze dell'ordine, la polizia del Nuovo Galles del Sud, lo Stato australiano di cui Sydney è la capitale, ha attivato delle helpline per chiunque fosse in «difficoltà dopo gli eventi di oggi» e avesse bisogno di sostegno psicologico. Le linee sono attive ventiquattrore su ventiquattro, hanno fatto sapere le forze dell'ordine.

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