Il caso

Cecilia Sala è stata liberata, ma altri 553 giornalisti in tutto il mondo rimangono detenuti

I recenti conflitti in Ucraina e Israele hanno fatto esplodere questo numero - Sempre più coinvolte anche le donne: secondo WPF 86 sono attualmente in prigione
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Paolo Galli
09.01.2025 06:00

In tutto il mondo sono 553 i giornalisti attualmente in prigione a causa del loro lavoro. A ricordarlo è Reporters sans frontières, che fa anche una distinzione tra giornalisti «puri» (528) e collaboratori dei media (25). Ma la sostanza non cambia. I giornalisti tenuti in ostaggio sono 55, mentre quelli al momento dispersi sono 96. In Iran i detenuti sono 26. Cecilia Sala non è più nella lista. È stata liberata ieri.

Cina davanti a tutti

I numeri - quei numeri - restano comunque alti, in continua crescita. D’altronde, i conflitti nel mondo, in particolare quelli più clamorosi ed estesi, esplosi negli ultimi anni - basti pensare a Ucraina e Medio Oriente - hanno contribuito con decisione a tale aumento. E come ricorda la stessa organizzazione Reporters sans frontières, «l’incarcerazione rimane uno dei mezzi preferiti da coloro che minano la libertà di stampa». Non a caso in Cina sono 113 i giornalisti attualmente in prigione. Segue la Birmania, a quota 61. Al terzo posto è salito Israele, con 41 giornalisti detenuti, tre in più rispetto alla Bielorussia e al Vietnam, quattro in più rispetto alla Russia. In Iran, come detto, ci sono al momento 26 giornalisti dietro le sbarre. «L’Iran ha una lunga e ignominiosa storia di incarcerazioni di giornalisti, nonché di attacchi ai reporter e alle loro famiglie in patria e all’estero», ha affermato negli scorsi giorni Jodie Ginsberg, CEO del Committee to Protect Journalists (CPJ). Lei era andata oltre, sottolineando che «l’arresto di Cecilia Sala è un potente promemoria delle minacce quotidiane affrontate da coloro che scrivono in Iran e sull’Iran. E lei e tutti coloro che sono stati ingiustamente detenuti dall’Iran dovrebbero essere rilasciati immediatamente».

Presa di mira sistematica

Rilasciata Cecilia Sala, stando anche all’organizzazione The Coalition for Women in Journalism (WPF), le giornaliste attualmente in carcere in tutto il mondo sono 86. Scorrendo la lista di comunicati nel sito di WPF, troviamo tante notizie sulla Turchia e poi anche Somalia, Polonia, Georgia, Siria. Partendo dal caso della giornalista italiana, la stessa organizzazione rifletteva: «Dall’inizio delle proteste Woman, Life, Freedom, nel 2022, abbiamo costantemente documentato l’intensificazione della repressione iraniana della libertà di espressione, in particolare delle giornaliste, con almeno 79 arresti, tra cui 44 donne. Questa sistematica presa di mira dei professionisti dei media evidenzia una tendenza allarmante a mettere a tacere il dissenso, soffocare la verità e una tendenza particolare a prendere di mira senza pietà le giornaliste». E rivolgeva un chiaro invito alla comunità internazionale: «La risposta globale deve essere inequivocabile. I governi, le organizzazioni internazionali e la società civile devono unirsi nel condannare le azioni dell’Iran e fare pressione sul regime affinché rispetti i suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale. Il silenzio e l’inazione incoraggeranno ulteriori violazioni». La stessa Jodie Ginsberg di CPJ, intervistata dal Foglio la scorsa settimana, spiegava come l’arresto di Sala si inserisse «in uno schema di arresti di giornalisti - anche giornalisti stranieri - che in Iran va avanti da troppo tempo».

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