Il profilo

Chi è Karol Nawrocki, l'«hooligan» diventato presidente della Polonia

Quarantadue anni, padre di tre figli, un dottorato in storia e un MBA in strategia e gestione, è conosciuto (anche) per alcuni scandali che sono puntualmente riemersi durante la campagna
©Czarek Sokolowski
Red. Online
02.06.2025 09:45

C’è chi lo ha definito un hooligan. Chi, invece, un provocatore. Chi è, dunque, Karol Nawrocki, il vincitore del ballottaggio per le presidenziali polacche? Storico di formazione, 42 anni, padre di tre figli e appassionato di pugilato, ha guadagnato il 50,89% delle preferenze ed è stato eletto presidente della Polonia. Sostenuto dal partito nazionalista e conservatore Diritto e Giustizia (PiS), Nawrocki ha sconfitto di poco il sindaco pro-UE di Varsavia, Rafal Trzaskowski.

Per Diritto e Giustizia, indubbiamente, è una vittoria che sa di vendetta, pensando alle legislative dell’ottobre 2023. La coalizione del centrodestra a guida Donald Tusk, per contro, affronterà una coabitazione decisamente più aspra rispetto a quella vissuta sin qui con il presidente uscente, Andrezj Duda, a sua volta vicino al PiS. La missione di Nawrocki, ipse dixit, è chiara: bloccare il governo Tusk.

Nato a Danzica, di umili origini, il nuovo capo di Stato polacco vanta un dottorato in storia e un MBA in strategia e gestione dei progetti. Ha diretto il Museo della Seconda guerra mondiale di Danzica, quindi ha assunto la guida dell’Istituto della memoria nazionale, Istituto che già prima del suo arrivo fungeva da centro di reclutamento per le file del PiS. Il suo lavoro sul ruolo dell’URSS nella Polonia post-1945 e la sua determinazione nel voler rimuovere i monumenti sovietici, parentesi, gli sono valsi un posto nella lista dei ricercati della Russia.

In gioventù, detto della sua passione per la boxe, Nawrocki ha seguito anche il calcio. Ha finanziato i suoi studi – le sue ricerche si sono concentrate sulle attività di Solidarnosc, storico sindacato – svolgendo piccoli lavoretti. Il responsabile della sua tesi, Grzegorz Berendt, intervistato da Le Monde, lo ha descritto come un carattere forte, «un combattente».

Non mancano, evidentemente, i lati oscuri. Da Danzica, in particolare, sono emersi diversi scandali che hanno guastato la campagna del candidato. Innanzitutto, l’oscura vicenda di un secondo appartamento, acquistato a basso prezzo da una persona anziana e disabile che lo occupava, sebbene Karol Nawrocki avesse assicurato, durante il primo dibattito prima del primo turno, di possederne solo uno, «come la maggior parte dei polacchi». Quindi, il caso delle prostitute. Secondo un’inchiesta del sito Onet, il futuro presidente avrebbe partecipato a un traffico di prostituzione mentre lavorava in un grande hotel di Sopot, località balneare situata sul Mar Baltico, non lontano da Danzica. Nonostante la smentita dello stesso Nawrocki e le minacce di azioni legali contro il sito, il portale ha mantenuto la sua versione dei fatti.

La sua attrazione, persino la sua vicinanza, con la malavita locale d’altro canto sono ben note. Nel 2018, Nawrocki a quel mondo ha persino dedicato il suo secondo libro, firmato con lo pseudonimo di Tadeusz Batyr, attraverso la biografia di un gangster dell’era comunista, Nikodem Skotarczak. Invitato lo stesso anno della pubblicazione del libro su un set televisivo, l’autore, con il volto offuscato e la voce modificata, ha detto che Nawrocki lo aveva ispirato nel suo lavoro. Lui, a sua volta, ha scritto sui social network che il signor Batyr gli aveva solo chiesto un consiglio. In realtà, Batyr e Nawrocki erano la stessa persona, come hanno rivelato diversi media.

L’ultima rivelazione, almeno fino a oggi, è la partecipazione di Nawrocki, nel 2009, a una rissa organizzata tra ultras mentre lavorava già presso l’Istituto della memoria nazionale (ma in una posizione junior). Dei 140 partecipanti, appartenenti a due squadre di calcio rivali, molti sono stati successivamente condannati a pesanti condanne per traffico di droga e armi, aggressioni violente e persino, per uno di loro, per l’omicidio di un adolescente a Cracovia. Interrogato in merito, il candidato Nawrocki non ha negato la sua presenza, descrivendo la rissa come una «lotta nobile e virile».

Sconosciuto alla maggior parte dei polacchi, Nawrocki è stato presentato al pubblico il 25 novembre scorso  dal PiS, ansioso di offrire un nuovo profilo per rappresentarlo. Nel 2015, il partito aveva proceduto allo stesso modo, spingendo in prima linea un giurista poco conosciuto, Andrezj Duda. Sebbene più esperto in politica, quest’ultimo era rimasto a lungo indietro nei sondaggi prima di vincere due mandati. Il suo successore ha seguito le sue orme.

Nawrocki, di suo, ha cercato la benedizione di Donald Trump, come peraltro fatto da Duda. Il 30 aprile scorso, il candidato del PiS si è recato a Washington per scattare due foto con il presidente americano nel suo ufficio alla Casa Bianca. Il sostegno del campo repubblicano MAGA si è poi fatto più insistente con le dichiarazioni inequivocabili del Segretario alla Sicurezza Interna degli Stati Uniti, Kristi Noem, alla Conferenza dei Conservatori Americani (CPAC) opportunamente organizzata, il 27 maggio, a Rzeszow, nel sud della Polonia.

Fortemente critico rispetto all’Unione Europea, Nawrocki ha beneficiato per imporsi dei voti dell’estrema destra. Il rovescio della medaglia? Aver accettato «la tabella di marcia» di Slawomir Mentzen, il candidato del partito Konfederacja, arrivato terzo al primo turno del 18 maggio. Fra le condizioni poste da Konfederacja per il sostegno a Nawrocki, il suo impegno a opporsi all’adesione dell’Ucraina alla NATO, a non aumentare le tasse e a non limitare l’accesso alle armi da parte dei polacchi.

In questo articolo: