Emilia-Romagna

«Come un terremoto, l'allerta rossa ha permesso di evitare una tragedia peggiore»

Smottamenti, fiumi esondati e paesi invasi dal fango: la situazione nella regione italiana è drammatica — Almeno 13 i morti, più di 20 mila gli sfollati — Danni per «diversi miliardi» — Impatto pesante per agricoltura e allevamento
©EMANUELE VALERI
Giacomo Butti
18.05.2023 13:32

(Aggiornato alle 17.47) Non ha pace l'Emilia-Romagna. Fra corsi d'acqua straripanti, smottamenti e paesi invasi dal fango, il maltempo continua a portare devastazione. Secondo i dati più recenti, diffusi dai media italiani, sarebbero almeno 23 i fiumi esondati, 280 le frane e oltre 400 le strade interrotte. Le vittime accertate sono 13, oltre 20 mila gli sfollati, 27 mila le persone senza energia elettrica. L'allerta rossa riguarda in particolare la provincia di Ravenna, dove paesi come Lugo e Sant'Agata sul Santerno si trovano completamente allagati. In alcuni quartieri del capoluogo, ai cittadini è stato permesso di rientrare alle proprie abitazioni (si parla, ad esempio, delle frazioni di Savio di Ravenna o Castiglione di Ravenna). Ma le autorità mettono in guardia: «Nel resto delle zone evacuate, le condizioni dei fiumi e della rete consortile al momento non consente di adottare analogo provvedimento: anzi non si esclude di dovere attuare ulteriori evacuazioni preventive nelle prossime ore».

«Danni per miliardi»

L'alluvione in Emilia-Romagna ha fatto danni almeno «per qualche miliardo di euro», ha spiegato in collegamento con il programma Rai Agorà il presidente della Regione, Stefano Bonaccini. «I 30 milioni stanziati dal Governo sono i benvenuti e ringrazio per averli messi immediatamente a disposizione. Ma qui parliamo di un miliardo di euro di danni solo per la tragedia del 2 e 3 maggio, quando in 36 ore è caduta l'acqua di quattro mesi. Ieri e ieri l'altro in 36 ore è caduta l'acqua di sei mesi. Quando in due settimane piove come quasi un anno c'è poco da fare. Un fenomeno di questa portata non si era mai visto nel nostro Paese».

Il danno, ha affermato il presidente della Regione, «è stato anche superiore a quello che si prevedeva. Per fortuna abbiamo emesso l'allerta rossa 24 ore prima, altrimenti sarebbe stata una tragedia ancora più drammatica».

Poi il paragone con il terremoto del 2012: «Dopo 11 purtroppo ci tocca un altro "terremoto". Ma nessuno, come allora, sarà lasciato solo. Ricostruiremo tutto. Purtroppo abbiamo una grande esperienza».

Agricoltura e allevamento

A riportare danni pesanti, anche campi e centri d'allevamento. Con l'alluvione «c'è una fetta enorme dell'eccellenza romagnola che viene spazzata via», ha spiegato a RaiNews Luigi Bosi, vice presidente di ANGA Emilia Romagna, l'associazione che rappresenta i giovani imprenditori agricoli aderenti a Confagricoltura. «Subire due alluvioni in così poco tempo è un record. La situazione da noi è drammatica. La mia azienda agricola è stata colpita anche dall'alluvione di due settimane fa, ma questa volta l'area è 50 volte più grande e riguarda l'intera provincia di Ravenna, Forlì Cesena e Rimini. I danni in campagna sono enormi. Le piante che venivano da un forte periodo di stress perché hanno avuto le radici a bagno. L'acqua era appena defluita e torniamo nella stessa condizione. In questo modo c'è la probabilità molto alta che le piante muoiano. Per quanto riguarda gli ortaggi, invece, si vedono già dei campi morti, invasi da fango, limo, tronchi, spazzatura».

Disperato l'appello di un allevatore al Corriere della Sera: «Siamo un’azienda agricola di Lugo, in zona Zagonara. Abbiamo circa tremila maiali, dai cuccioli agli adulti di 160 chili. Abbiamo un metro d’acqua all’interno delle nostre stalle adesso e sta salendo. Le strade sono sott’acqua. Avremmo bisogno di un allevamento d’appoggio per spostare almeno i piccoli e cercare di salvarli». Lo scenario, da corsa contro il tempo, è drammatica: «Abbiamo ancora qualche ora di autonomia e un po’ di energia elettrica, dopodiché saremo sott’acqua», ha raccontato l'allevatore. 

Il messaggio del Papa

Papa Francesco, intanto, ha inviato un messaggio al cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo metropolita di Bologna, esprimendo «i suoi sentimenti di viva partecipazione per l'impressionante disastro che ha colpito il territorio». Il pontefice, si legge sui media italiani, ha inoltre ringraziato «tutti coloro che in queste ore di particolare difficoltà si stanno adoperando per portare soccorso e alleviare ogni sofferenza, come pure le comunità diocesane per la manifestazione di comunione e fraterna vicinanza alle popolazioni più provate».