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Critiche di Putin sulla conferenza di pace, la Svizzera non commenta

Il DFAE riferisce che alle dichiarazioni dei capi di Stato stranieri non seguirà alcuna replica – Zelensky invita l'Ungheria al vertice – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Critiche di Putin sulla conferenza di pace, la Svizzera non commenta
Red. Online
12.04.2024 06:19
19:01
19:01
Londra potrebbe fornire armi laser a Kiev contro i droni russi

Il Regno Unito potrebbe fornire all'Ucraina un'arma laser ad alta potenza per abbattere i droni russi. Lo ha reso noto il segretario alla Difesa britannico Grant Shapps.

La Bbc spiega che l'arma DragonFire sarà lanciata entro il 2027, ma Shapps ha affermato di voler "accelerare" la produzione e renderla disponibile prima. Finora il laser è stato testato con successo contro un bersaglio aereo a gennaio. Inizialmente si prevedeva che l'arma diventasse operativa entro il 2032, ma le nuove riforme volte ad accelerare gli appalti pubblici di armi faranno sì che i tempi verranno notevolmente ridotti.

Secondo il ministero della Difesa di Londra, l'arma è sufficientemente precisa da colpire una moneta da una sterlina da un chilometro di distanza. E si spera che possa aprire la strada a un'alternativa a basso costo ai missili, per abbattere obiettivi come i droni.

Il più grande vantaggio dei laser è il costo e, in teoria, un "caricatore illimitato" di munizioni, purché vi sia una fonte di energia affidabile. Ma il grosso svantaggio è che si può sparare solo contro bersagli a vista, a differenza della maggior parte dei missili.

18:44
18:44
La Svizzera ha stralciato una persona dalle sanzioni alla Russia

Finora la Svizzera ha ricevuto undici richieste di cancellazione dalla lista delle sanzioni imposte in relazione alla guerra in Ucraina. Una persona è stata stralciata e le altre dieci richieste sono in fase di elaborazione, ha dichiarato venerdì il DEFR all'agenzia di stampa Keystone-ATS.

La cancellazione è stata decisa perché la persona in questione è stata stralciata dalla lista delle sanzioni dell'Unione Europea (UE), ha dichiarato il Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR), responsabile di queste questioni. Pertanto, la base giuridica non esiste più, ha proseguito il DEFR, senza fornire alcun nominativo.

Potrebbe non essere un caso isolato: mercoledì il tribunale dell'UE ha invalidato l'inserimento nella lista nera europea di due oligarchi russi, Mikhail Fridman e Piotr Aven. I due azionisti del conglomerato Alfa Group - che comprende Alfa Bank, una delle principali banche russe - sono sulla lista svizzera. Poiché la Corte di giustizia europea deve ancora pronunciarsi su un secondo aspetto del caso, la cancellazione delle sanzioni è per il momento solo parziale e non è ancora entrata in vigore.

Un totale di 1'703 persone e 421 aziende sono presenti nella lista delle sanzioni svizzere contro la Russia, secondo quanto riportato dalla Segretaria di Stato all'economia (Seco) sul suo sito web. Le persone interessate possono presentare una richiesta al DEFR per essere rimosse dalla lista. L'elaborazione di tali richieste è giuridicamente complessa e richiede tempo. In genere ci vogliono diversi mesi, spiega il DEFR.

17:59
17:59
L'Olanda promette un altro miliardo di a Kiev nel 2024

«Quest'anno i Paesi Bassi stanzieranno un miliardo di euro in più per il sostegno militare all'Ucraina. Questo si aggiunge ai due miliardi di euro che erano già stati concordati». Lo ha annunciato il premier uscente Mark Rutte su X.

«È stato inoltre deciso che metteremo a disposizione tre miliardi di euro per il sostegno militare del prossimo anno», ha aggiunto dopo i colloqui con il presidente ucraino Volodymr Zelensky.

17:38
17:38
«Trump pensava che l'Ucraina dovesse far parte della Russia»

In qualità di presidente, Donald Trump «mise in chiaro» che secondo lui l'Ucraina «deve far parte della Russia»: lo afferma la sua ex consigliera Fiona Hill in un nuovo libro sulla sicurezza nazionale americana minacciata da Russia e Cina.

«Trump rese chiaro che pensava che l'Ucraina, e certamente la Crimea, dovessero far parte della Russia», ha riferito Hill (direttrice senior per gli affari europei e russi al Consiglio di sicurezza nazionale Usa tra il 2017 e il 2019) a David Sanger Hill, giornalista del New York Times e autore di 'New Cold Wars: China's Rise, Russia's Invasion, and America's Struggle to Defend the West'.

Un libro che uscirà martedì negli Stati Uniti ma di cui il Guardian ha fornito alcune anticipazioni. «Non riusciva davvero a capacitarsi dell'idea che l'Ucraina fosse uno Stato indipendente», racconta Hill.

Questo, scrive Sanger, significa che la visione di Trump sull'Ucraina era «sostanzialmente identica» a quella di Vladimir Putin, che nel febbraio del 2022 ordinò l'invasione del Paese confinante. Prima di scatenare la guerra, il leader del Cremlino aveva dichiarato che «l'Ucraina è una parte inalienabile della nostra storia, della nostra cultura e e del nostro spazio spirituale».

Il mese scorso, in un discorso che celebrava i 10 anni dell'annessione della Crimea, Putin ha ribadito che parti dell'Ucraina occupata fanno parte della «Nuova Russia».

15:04
15:04
Cassis rafforza l'idea di un contributo all'Ucraina

Il consigliere federale Ignazio Cassis oggi al Forum svizzero della cooperazione internazionale (IC Forum) di Basilea ha rafforzato l'idea di un contributo finanziario all'Ucraina.

Nei prossimi anni, ha detto il ticinese ai media a margine del Forum, in Svizzera ci saranno tagli nell'ambito dell'aiuto allo sviluppo, mentre - considerando la situazione globale - si spenderà di più per quel che riguarda aiuti umanitari e promovimento della pace.

Patricia Danzi, responsabile della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC), ha dal canto suo dichiarato che il ritiro della Svizzera da programmi di sviluppo in America latina aveva sbloccato mezzi per Africa e Medio Oriente. Ora che sono stati decisi più fondi per l'Ucraina, è fondamentale non uscire dai programmi relativi ai Paesi prioritari. Alcune organizzazioni partner potrebbero comunque essere colpite da un calo dei finanziamenti. I dettagli non sono però ancora noti.

Lo scorso mercoledì il Consiglio federale ha deciso l'utilizzo di cinque miliardi di franchi per la ricostruzione dell'Ucraina fino al 2036. Fino al 2028 i fondi (1,5 miliardi) saranno attinti dal bilancio della Cooperazioni internazionale (CI) dopo aver ottenuto l'assenso del Parlamento. Per la fase compresa tra il 2029 e il 2036 il governo intende valutare anche altre fonti di finanziamento per coprire i restanti 3,5 miliardi.

Alliance Sud, associazione delle opere assistenziali svizzere, ha criticato la decisione dell'esecutivo elvetico definendola «un duro colpo» alla cooperazione allo sviluppo. Dal 2025, l'Ucraina riceverebbe in effetti più risorse di tutti i programmi bilaterali della DSC nell'Africa subsahariana, ha sottolineato l'Ong.

Il Forum svizzero della cooperazione internazionale, organizzato dal Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), riunisce gli attori della cooperazione internazionale per uno scambio di due giorni su temi di attualità. Circa 1700 partecipanti provenienti da oltre 100 Paesi sono a Basilea per cercare di rispondere alla domanda «Che cos'è la pace?».

11:35
11:35
Sei morti negli attacchi russi sulla regione di Odessa

Il bilancio delle vittime di un attacco missilistico russo contro Odessa è salito a sei dopo che un uomo di 56 anni è morto in ospedale in seguito alle ferite riportate. Lo afferma l'ufficio del procuratore generale, scrive il Kyiv Independent. Negli attacchi è morta anche una bambina di 10 anni, mentre i feriti sono 14.

La Russia ha sferrato un vasto e ripetuto attacco contro la regione di Odessa con missili balistici Iskander-M, ha detto il governatore Oleh Kiper senza specificare quanti missili abbiano colpito l'oblast: nei raid sono state danneggiate le infrastrutture di trasporto e i camion, ha aggiunto Kiper.

Ieri, la Russia ha lanciato un attacco su larga scala contro l'Ucraina, colpendo impianti energetici in cinque regioni, inclusa quella di Odessa.

11:29
11:29
Critiche di Putin sulla conferenza di pace, Berna non commenta

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) non replica alle critiche del presidente russo Vladimir Putin riguardo alla conferenza di pace sull'Ucraina prevista a Bürgenstock (NW). Le dichiarazioni dei capi di Stato stranieri non vengono commentate, ha dichiarato all'agenzia di stampa Keystone-ATS.

Putin ha definito ieri la conferenza sull'Ucraina, organizzata dalla Svizzera, un «freak show», un fenomeno da baracconi. «Non siamo invitati», ha sottolineato il capo del Cremlino, «ma allo stesso tempo dicono che senza di noi è impossibile decidere qualsiasi cosa».

Il consigliere federale Ignazio Cassis mercoledì ha precisato che la Russia aveva già annunciato in febbraio che non avrebbe partecipato all'incontro. È chiaro che un vero processo di pace può avere luogo solo con la partecipazione di entrambe le parti, ha aggiunto il DFAE.

06:19
06:19
Il punto alle 6.00

Durante il vertice di Vilnius il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha incontrato il neo-presidente ungherese Tamas Sulyok e ha invitato l'Ungheria a partecipare al vertice globale sulla pace previsto per giugno in Svizzera. Lo riporta il Kyiv Independent. «Zelenskyj - si legge - ha anche invitato l'Ungheria a partecipare alla Dichiarazione di sostegno all'Ucraina del G7 di Vilnius e ha suggerito di avviare un accordo bilaterale di sicurezza tra i due paesi». L'Ungheria finora ha sempre rifiutato di partecipare a iniziative che prevedano l'invio di armi all'Ucraina motivando la scelta con il rischio di escalation del conflitto nell'area.

Nella notte, le difese aeree russe si sono impegnate a respingere un attacco di droni vicino alla città di Novoshakhtinsk, nella regione meridionale di Rostov. Lo ha scritto su Telegram - come riporta la Tass - il governatore Vasily Golubev. «Si stanno verificando le conseguenze sul terreno» ha aggiunto, nel riferire dell'attacco.