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Dodici stelle in campo blu: la bandiera europea è nel Parlamento ucraino

Questa mattina l'emblema dell'Unione europea è stato portato nel cuore del governo di Kiev — Zelensky: «Non siamo più due vicini, ma una famiglia»
©ANDRII NESTERENKO
Giacomo Butti
01.07.2022 16:06

Dodici stelle dorate in campo blu. La bandiera dell'Unione europea, nata nel 1955 su iniziativa del Consiglio d'Europa, si trova ora anche nel Parlamento ucraino. Questa mattina, a una settimana dalla decisione di concedere all'Ucraina lo status di Paese candidato all'adesione, l'emblema si è fatto largo, tra gli applausi dei presenti, nel cuore del governo di Kiev.

 In una sessione parlamentare speciale, a esprimersi sono stati il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il leader del Parlamento Ruslan Stefanchuk e (in videocollegamento) la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

«Si tratta dell'inizio di una nuova storia per l'Ucraina e l'Unione europea. Non siamo più uno accanto all'altro, ma insieme. Non siamo due vicini tra i quali esistono confini e barriere, ma una famiglia europea che ha valori comuni e un destino comune», ha dichiarato Zelensky, citato da EuroNews. «L'adesione all'Unione europea non è solo geopolitica o realizzazione di aspirazioni politiche. Si tratta di vantaggi concreti che vanno a beneficio della vita di ogni persona, di ogni azienda, di ogni istituzione statale».

Ci vorrà del tempo

L'UE, insomma, ha aperto ufficialmente le porte a Kiev. Ma perché quest'ultima possa varcare la soglia, la strada è ancora lunga. Entro la fine dell'anno la Commissione consegnerà un rapporto ai Paesi dell'Unione riguardante i progressi compiuti dall'Ucraina nell'adozione delle necessarie riforme. Passo dopo passo, i leader utilizzeranno queste informazioni per proseguire nelle tappe che potrebbero portare all'avvio di negoziati formali e, infine, all'entrata dell'Ucraina nell'UE. Un percorso importante, nella politica di allargamento, che richiede l'approvazione unanime di tutti gli Stati membri e prendere anni, se non decenni. 

Da parte sua, Stefanchuk ha mostrato di sapere quanto la realizzazione del progetto possa essere ancora lontana: «Il nostro obiettivo è la piena adesione all'UE. Comprendiamo che l'accesso non sarà immediato ma condivideremo questa strada con l'Europa», ha spiegato.

Tutti insomma, parlano di strade e percorsi. La stessa von der Leyen ha sottolineato: «Naturalmente le riforme richiedono sempre tempo. È così che funzionano tutte le nostre democrazie. Hanno bisogno di impegno e dedizione costanti. C'è una lunga strada da percorrere ma l'Europa sarà al vostro fianco a ogni passo del cammino, fino al momento in cui attraverserete la porta che conduce nella nostra Unione europea».

«Ora che è candidata, l'Ucraina ha una chiara prospettiva europea. Un fatto che sembrava quasi inimmaginabile solo cinque mesi fa. Quindi oggi è innanzitutto un momento per celebrare questa pietra miliare storica. Una vittoria di determinazione e risolutezza. E una vittoria per l'intero movimento che è iniziato otto anni fa sul Maidan (piazza dove si svolsero violente manifestazioni filoeuropee, ndr). Avete fatto tanta strada dal 2014. Avete scelto fermamente di essere una democrazia e di vivere sotto lo Stato di diritto», ha evidenziato von der Leyen.

Rivolgendosi al presidente Volodymyr Zelensky ha poi affermato: «Presidente, una volta mi ha detto che l'Ucraina avrebbe fatto tutto il necessario per l'adesione all'UE, e l'avrebbe fatto comunque perché questa è l'Ucraina moderna e prospera che volete che sia. I prossimi passi sono alla vostra portata. Ma richiederanno un duro lavoro, determinazione e soprattutto unità di intenti».

La fretta di Zelensky

Zelensky di fronte alla Verkhovna Rada, il nome del Parlamento ucraino, ha raccontato della raffica di negoziati, incontri e telefonate che si sono susseguiti nei 115 giorni intercorsi tra la presentazione della domanda di adesione all'UE, avviata pochi giorni dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, e l'approvazione finale al Consiglio europeo della scorsa settimana. Un percorso che raggiunge uno dei suoi picchi proprio con la posa odierna della bandiera europea. Una presenza quella della bandiera, ha però sottolineato Zelensky, che non deve essere solo «un bel gesto», ma anche un promemoria del compito che attende «tutti i rami del governo».

Terminata la seduta parlamentare speciale, il presidente ucraino è voluto tornare sulla durata del processo d'adesione. Su Telegram il 44.enne ha spronato proprio questi rami del governo a lavorare al massimo delle proprie capacità per velocizzare il cammino. L'adesione, ha affermato, «non deve richiedere anni o decenni. Dobbiamo superare questo percorso rapidamente. Rendere perfetta la nostra parte di lavoro. Per consentire ai nostri amici dell'Unione Europea di prendere un'altra decisione storica per noi, altrettanto rapidamente e in modo consolidato».

«Oggi, insieme al presidente della Verkhovna Rada dell'Ucraina e al primo ministro, firmiamo una dichiarazione congiunta, un segnale di unità di tutti i rami del governo e una prova della nostra determinazione a raggiungere l'obiettivo strategico dell'Ucraina di una piena adesione all'Unione Europea. E la firma di questa dichiarazione dovrebbe avere lo stesso significato della firma di una domanda di adesione al quinto giorno di guerra».

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