Dopo le accuse di spionaggio a Trump, il fronte repubblicano si spacca
Compatto nella difesa a Donald Trump subito dopo la perquisizione dell'FBI a Mar-a-Lago, il fronte dei repubblicani si sta spaccando sulle accuse di spionaggio all'ex presidente.
I fedelissimi, come la deputata Marjorie Taylor Greene, continuano a chiedere di «smantellare» l'Agenzia, altri come il deputato Chris Stewart ritengono che se fosse confermato che il tycoon ha portato nella sua residenza documenti «top secret», come è scritto nel mandato di perquisizione, «sarebbe un problema».
Mentre il repubblicano John Katko, della Commissione per la sicurezza interna della Camera, «invita alla prudenza: questo non è qualcosa su cui si possa dare un giudizio affrettato, bisogna fare un respiro profondo». Un atteggiamento ben diverso da quello dei primi giorni quando tra i repubblicani c'è stato anche chi ha paragonato gli agente dell'FBI alla «Gestapo», la polizia segreta nazista.