L'annuncio

E ora Ramzan Kadyrov vuole spedire i suoi figli in Ucraina

Il leader ceceno si è detto disposto a mandare al fronte Akhmat, Eli e Adam, tutti adolescenti: «Presto andranno in prima linea e si troveranno nelle sezioni più difficili»
Akhmat, Eli e Adam Kadyrov. © vk.com/ramzan
Marcello Pelizzari
03.10.2022 14:07

Dopo aver chiesto, con forza, l’uso di un’arma nucleare tattica in Ucraina, Ramzan Kadyrov si è spinto oltre dichiarandosi pronto a spedire al fronte i suoi figli adolescenti, fra cui anche Adam, 14 anni.

Il leader ceceno, stretto alleato di Vladimir Putin nonché accesissimo sostenitore della cosiddetta operazione militare speciale, ha affidato il suo pensiero, come al solito, a Telegram. «Presto andranno in prima linea e si troveranno nelle sezioni più difficili della linea di contatto» ha garantito Kadyrov riferendosi ai tre figli. Una dichiarazione, questa, figlia delle polemiche sollevatesi in questi giorni e, soprattutto, rivolta a quei «parlatori vanitosi secondo cui i miei cari non stavano prendendo parte all’operazione militare speciale».

Della serie: detto, fatto. D’altronde, oltre a ribadire «non sto scherzando» Kadyrov ha garantito che Akhmat (16 anni), Eli (15) e il citato Adam (14) sono stati addestrati a combattere sin da piccoli. L’annuncio di Kadyrov arriva a pochi giorni di distanza da un altro annuncio, altrettanto fuori di testa. Un suggerimento, diciamo: la Russia, a suo dire, dovrebbe prendere in considerazione l’utilizzo di armi nucleari a bassa intensità in Ucraina. A maggior ragione dopo il ritiro dalla città strategica di Lyman nel Donetsk. «Secondo la mia personale opinione, dovrebbero essere adottate misure più drastiche, fino alla dichiarazione della legge marziale nelle aree di confine e all’uso di armi nucleari a bassa intensità», le parole del ceceno.

Il Cremlino, un filo più realista, ha rispedito al mittente la richiesta definendola un momento «emotivo». «Nel nostro Paese – ha spiegato ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov – l’uso di armi nucleari avviene solo sulla base di quanto affermato nella dottrina pertinente». E non, quindi, su gentile richiesta di un alleato, per quanto influente.

Non è la prima volta, ad ogni modo, che le visioni dell’uno e dell’altro divergono. Acceso sostenitore della guerra in Ucraina, come detto, Kadyrov nei giorni scorsi ha usato toni piuttosto duri circa la mobilitazione parziale annunciata da Vladimir Putin. Ribadendo che lui, i ceceni, non li avrebbe più spediti al fronte: con 20 mila uomini già mandati a combattere, la Cecenia aveva «soddisfatto eccessivamente il suo piano di coscrizione al 254%». Anche «prima dell’annuncio della mobilitazione parziale». Detto ciò, l’uomo forte della Repubblica cecena (e presidente onorario dell’Akhmat Grozny, squadra calcistica della Premier League russa) sembrerebbe disposto a fare una piccola eccezione. Per i suoi figli adolescenti, già.

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