Spazio

Ecco la Soyuz di soccorso

Le agenzie spaziali di USA e Russia hanno deciso di utilizzare il veicolo russo per riportare a terra dalla Stazione spaziale internazionale gli astronauti russi Petelin e Prokopyev e l'americano Rubio, dopo che il veicolo con cui sarebbero dovuti rientrare è stato danneggiato
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Ats
11.01.2023 16:37

Sarà il primo veicolo mai lanciato per un'operazione di soccorso in orbita la navetta Soyuz M-23, che le agenzie spaziali di Stati Uniti (Nasa) e Russia (Roscosmos) hanno deciso di utilizzare per riportare a terra dalla Stazione spaziale internazionale (Iss) gli astronauti russi Dimitri Petelin e Sergey Prokopyev e lo statunitense Frank Rubio, dopo che la Soyuz M-22 con la quale sarebbero dovuti rientrare è stata danneggiata.

Lo hanno detto in una conferenza stampa congiunta organizzata dalla Nasa, il direttore dei programmi della stessa Nasa per la Iss, Joel Montalbano, e il direttore per il Volo umano dell'agenzia spaziale russa Roscosmos, Sergei Krikalev.

«Non sarà possibile riparare in orbita la Soyuz danneggiata», ha detto Krikalev nella conferenza stampa, organizzata al termine della riunione della Commissione di indagine congiunta Nasa-Roscosmos, istituita in seguito alla perdita di liquido refrigerante dalla Soyuz.

A causare il danno, hanno confermato i due esperti, è stato l'impatto di un meteorite dal diametro di circa un millimetro, avvenuto ad altissima velocità sul radiatore della Soyuz. «È molto difficile sostituire il radiatore della Soyuz in orbita - ha osservato Krikalev - ed è anche difficile e rischioso. Per questo la Commissione ha deciso di sostituire il veicolo, inviando un'altra navetta sulla Iss».

Di conseguenza, la Soyuz M-22 danneggiata dovrà essere rimossa dal punto di attracco alla Iss e fatta rientrare a terra senza equipaggio. Le operazioni necessarie per preparare il veicolo al rientro e quelle per predisporre la nuova navetta ad accogliere l'equipaggio richiederanno del tempo e per questo si prevede che la missione dei tre astronauti possa essere prolungata.