Il personaggio

Ecco Ron DeSantis, il rivale-amico di Donald Trump

Il governatore della Florida, 43 anni e origini italiane, sarebbe il candidato «alternativo» dei repubblicani per le presidenziali del 2024
© AP/Chris O’Meara
Sara Mauri
20.01.2022 20:21

Le acque calde della costa della Florida, chilometri e chilometri di spiagge, danno i natali a Ronald DeSantis. Governatore della Florida, precisamente il 46esimo, sul suo sito dice di avere radice operaie. Sua madre era un’infermiera, suo padre un tecnico installatore, discende da immigrati italiani. Ma ciò che attira l’attenzione sulla sua figura non comprende solo il curriculum, il passato nell’esercito, la laurea a Yale. C’è il fatto ormai riconosciuto che questo esponente del partito repubblicano sia ormai diventato un probabile rivale di Trump.

Un tempo alleati
Riflettori puntati, dunque, su Ronald Dion DeSantis, figlio della costa atlantica: conservatore, laurea con lode alla Yale University, capitano di baseball, bell’aspetto, occhi azzurri e un’altra laurea alla scuola di legge di Harvard, ex militare, classe 1978, nato a Jacksonville (comune più popolato dello Stato della Florida), una Bronze Star Medal, ha prestato servizio a Guantanámo e in Iraq. Dopo essere uscito dall’esercito, ha lavorato come procuratore federale ed è poi stato eletto al Congresso nel 2012.

Una moglie conosciuta sui campi da golf e tre figli; si è sposato nel 2009 con Casey DeSantis, conduttrice televisiva vincitrice di un Emmy Award. DeSantis è ambizioso, non certo moderato, non ostile alle armi da fuoco, ovviamente contrario all’aborto, non nega i cambiamenti climatici ma non ci vuole credere, ha 43 anni, alterna provocazioni a controllo, lancia spesso scoccate alla sinistra ed è spesso ospite di Fox News. Nel 2011 ha scritto un libro, Dreams From Our Founding Fathers, che lo ha reso popolare tra i repubblicani della Florida.

Trump e DeSantis, entrambi sicuri e ambiziosi esponenti di spicco dell’America Repubblicana, all’inizio erano alleati e DeSantis era una sorta di pacato e affidabile sostenitore dell’ex presidente. Nel 2017, Trump aveva puntato tutto su DeSantis, allora poco conosciuto membro del Congresso, per le elezioni a governatore della Florida. Trump ci aveva visto giusto: nel 2018, Ron, è stato eletto. Un successo per l’area repubblicana e trumpiana.

Da creatura di Trump, arrivato alla ribalta con l’appoggio dell’ex Presidente, ora la tensione tra i due inizia a farsi sempre più insistente, Trump lamenta la mancata fedeltà del suo delfino: insomma, la via è breve, da amici ad avversari.

Due galli in un’arena
Le ville di Trump e DeSantis distano 400 miglia. E loro sembrano sempre di più due galli in un’arena, la Florida forse è troppo stretta per DeSantis. L’America è allettante e le elezioni del 2024 pure, anche se DeSantis ha in cassa milioni di dollari derivati dai ricchi donatori repubblicani per una sua eventuale rielezione. Questo appoggio dei fedeli repubblicani lo ha fatto emergere come uno dei migliori candidati alternativi nel caso in cui Trump non si ricandidasse alla presidenza. Ma il fenomeno DeSantis è in ascesa e, così, quella che sembrava essere una solida alleanza, adesso inizia a mostrare sintomi di rottura. I repubblicani sono guidati da un ex presidente sconfitto, Trump ha 75 anni e il rivale 43 e sicuramente DeSantis potrebbe aver annusato un’opportunità. E se Trump, avendolo aiutato, pretende lealtà e deferenza da DeSantis, per Ron la faccenda potrebbe essere differente. Il governatore della Florida si è astenuto dal dire che si sarebbe fatto da parte se Trump si fosse candidato alla nomina repubblicana per la presidenza. Già di per sé, questa cosa potrebbe risultare indigesta a Donald, che non ha certo nascosto le sue intenzioni di prepararsi alla sua terza battaglia per la Casa Bianca. Trump, alla fine, non ha ancora dichiarato apertamente di voler correre per la nomination repubblicana, ma le sue intenzioni appaiono chiare.

L’attrito sui vaccini
Tuttavia, tra i due, anche sui vaccini, c’è attrito. DeSantis ha rifiutato di rivelare informazioni relative allo stato della sua vaccinazione anti COVID-19 e mantiene la sua posizione contraria sulle restrizioni, tra cui le mascherine. L’apparente difesa dei vaccini, anche se sottotono, ha messo Trump in difficoltà rispetto alle opinioni maggioritarie del suo partito. E mentre la Florida sta diventando sempre più ostile alle misure contro il coronavirus, l’ex presidente ha recentemente espresso posizioni nettamente pro-vax, considerando la campagna vaccinale come un successo derivato dal suo operato.

Se Trump si aspettava di sentire «le parole magiche», ovvero avere l’appoggio di DeSantis e ricevere sicurezze sul suo impegno a farsi da parte per le elezioni presidenziali del 2024 in caso di una ricandidatura di Trump, DeSantis ha criticato, invece, la gestione precoce della pandemia da parte di Trump, dicendo di essersi pentito di non essere stato più esplicito nelle sue lamentele.

Nonostante, però, Trump lamenti parecchio la rivalità con DeSantis, pare che l’ex presidente domini ancora nei sondaggi sul rivale.