Stati Uniti

Emergenza a New York, parlano i ticinesi: «L'aria è diventata irrespirabile»

In poche ore, a causa degli incendi che hanno colpito il Canada, la Grande Mela è stata avvolta da una coltre di fumo giallo ed è attualmente la città più inquinata al mondo – Abbiamo raccolto alcune testimonianze
© AP Photo/Seth Wenig
Federica Serrao
08.06.2023 09:00

I grattacieli di New York, da ore, sono spariti. Insieme alla Statua della Libertà e al ponte di Brooklyn. Il cielo della Grande Mela, improvvisamente, si è tinto di giallo. E la città, in breve tempo, è diventata la più inquinata del mondo intero. A causare questa situazione, divenuta presto d'emergenza, sono stati i residui di fumo e cenere dei grandi incendi che stanno devastando il Canada. Dalle province occidentali, fino al Quebec. Migliaia di residenti sono stati evacuati, mentre le fiamme hanno divorato boschi, alberi, strutture. A distanza di poche ore, il fumo si è esteso, in tutto il continente nordamericano. Colpendo, in particolare, proprio New York. Per comprendere come sia la situazione in città, abbiamo raccolto le testimonianze di tre ticinesi che attualmente vivono nella Grande Mela. 

«Aria irrespirabile»

«Ieri mattina la città si è svegliata in una nuvola di fumo», ci spiega Kevin Martinetti, inquadrando direttamente i grattacieli della città. Grattacieli che però, sembrano essere scomparsi. «Mi trovo a Manhattan, ma come potete vedere, la preziosa visuale tipica della città non è più visibile, anche a poca distanza». Nelle immagini riprese dal ticinese si vedono diverse persone con le mascherine. «L'aria nella città non è più respirabile», ammette, con un sospiro. Matteo Rossi, invece, ci racconta di essere venuto a conoscenza della situazione già la sera prima. «Ieri mattina ho portato mio figlio a scuola ed entrambi abbiamo indossato la mascherina», ci confessa. «Mio fratello che ha una figlia molto piccola, di pochi mesi, si è visto costretto a chiudersi in casa».

Anche David Anzalone, ticinese sbarcato a New York per continuare i suoi studi, dipinge una situazione molto simile. «L'aria è irrespirabile. È tutto giallo». Una situazione che è precipitata in pochi istanti. «L'indice della qualità dell'aria è peggiorato in pochissimo tempo», ci racconta. «Solamente un'ora prima, dopo mezzogiorno, era a 200. Eravamo già nella cosiddetta "fascia viola", very unhealthy». Molto malsana. «Verso il pomeriggio inoltrato, la situazione è precipitata e ci siamo trovati nella fascia maroon, con un indice di qualità dell'aria pari a 413 nel Bronx». La fascia marrone, l'ultima della scala, è la più pericolosa. «Nella regione centrale, l'indice di qualità dell'aria ha segnalato invece valori pari a 460», ci spiega allarmato il ticinese. 

Tra increduli e indifferenti

Alle persone, va da sé, già da mercoledì mattina, è stato intimato di non uscire di casa. «Le scuole hanno cancellato tutte le attività esterne. Anche le competizioni sono state annullate», ci spiega David Anzalone. «Ieri avrei dovuto avere una festa aziendale, ma è stata cancellata», aggiunge Matteo Rossi. 

Per le strade, qualcuno si aggira incredulo, mentre qualcuno sembra non farci caso. «Diverse persone sembrano non rendersene conto – confessa David Anzalone – anche se sono rispuntate diverse mascherine. Io ho indossato una FFP2, ma avevo la sensazione che non fosse molto utile. Gli americani consigliano invece di utilizzare la N95». «La gente è stupita, incredula. Non è una situazione normale, dopotutto. Ma alla fine, stiamo cercando tutti di andare avanti, nonostante tutto», conclude Matteo Rossi. 

© Matteo Rossi
© Matteo Rossi