Aviazione

Gli USA bombardano l'Iran e il cielo si restringe: voli cancellati e passaggi dall'Afghanistan

Le compagnie aeree si sono viste costrette a modificare i piani per molte rotte, considerando che al momento è impossibile sorvolare l'Iran, Israele e gran parte della regione
Red. Online
22.06.2025 16:00

L'intervento degli Stati Uniti in Iran, stanotte, rappresenta un nuovo, tutto fuorché inatteso apice nella guerra in Medio Oriente. Lo spazio aereo sopra Israele, l'Iran e in gran parte della regione, da ore, in sostanza è inutilizzabile come scrive fra gli altri aeroTELEGRAPH. Per il traffico aereo civile e commerciale, evidentemente, si tratta di una mazzata. L'ennesima. Già, perché il risultato, immediato, è che le compagnie aeree si sono viste costrette a cancellare decine di collegamenti. 

Emirates, ad esempio, ha cancellato almeno fino al 30 giugno tutti i collegamenti per Amman, Beirut, Teheran, Baghdad e Bassora. Flydubai ha interrotto i suoi voli per Iran, Iraq, Israele e Siria. Anche Etihad Airways ha risposto cancellando i voli per Tel Aviv, sempre fino al 30 giugno. Anche i voli per Amman sono stati cancellati, mentre i collegamenti per Beirut sono stati modificati. La compagnia aerea sta informando di possibili ulteriori modifiche e sta assistendo i passeggeri interessati con la prenotazione.

Altro giro, altra corsa: Wizz Air Abu Dhabi ha sospeso tutti i voli per Tel Aviv fino a nuovo avviso. Mentre si prevede la ripresa dei voli per Amman, i voli dall'Europa alla Giordania rimarranno sospesi fino a metà settembre ha fatto sapere il vettore. Air Arabia, dal canto suo, ha risposto sospendendo i voli verso la regione, tra cui Giordania, Iran e Iraq, ma anche Russia.

Qatar Airways, da parte sua, ha sospeso temporaneamente i voli verso Iran, Iraq e Siria. Al momento, non sono noti piani di ripresa per gli aeroporti interessati, come Teheran, Baghdad, Erbil o Damasco.

Anche le compagnie aeree occidentali hanno dovuto rivedere, in fretta, i loro piani. Lufthansa ha già sospeso i suoi voli per Tel Aviv e Teheran almeno fino alla fine di luglio, così come Austrian Airlines, Swiss e Brussels Airlines. Swiss ed Eurowings non voleranno nemmeno per Tel Aviv fino all'orario invernale. Air France e KLM hanno cancellato i loro voli per Israele, quest'ultima fino al 1. luglio. British Airways ha cancellato i voli per Dubai e Doha, oggi, offrendo opzioni flessibili di cambio prenotazione.

La situazione è simile in Nordamerica: Air Canada ha cancellato i voli per Tel Aviv fino a settembre, United non volerà più a Dubai fino al 25 giugno mentre a Tel Aviv non volerà fino ad agosto. Delta ha avvertito che ci saranno restrizioni fino alla fine di agosto.

Non solo, le compagnie aeree stanno anche deviando le loro rotte «attive», viste le chiusure dei vari spazi aerei. Il che sta portando a un enorme aumento dei sorvoli sopra l'Afghanistan: circa 280 al giorno, cinque volte di più rispetto al mese precedente. Dalla chiusura delle rotte su Iran, Iraq, Giordania e Siria, il corridoio afghano ha ricominciato a essere ampiamente utilizzato. Da tutti. E per fortuna, verrebbe da dire, che i Talebani nel 2023 avevano consentito la ripresa dei voli e la conseguente riapertura dello spazio aereo. Il rovescio della medaglia? Kabul incassa 700 dollari a sorvolo, per un business attualmente milionario. 

Non è chiaro quanto durerà lo stato di emergenza in Medio Oriente. Gli attacchi statunitensi alle strutture iraniane, come detto, segnano una nuova escalation in un contesto geopolitico già teso. Le compagnie aeree stanno dimostrando flessibilità, ma per i viaggiatori questo significa soprattutto una cosa: molta incertezza e continui cambiamenti.