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Lo ha dichiarato il capo negoziatore dell'organizzazione Khalil al-Hayya – Israele attacca i sobborghi meridionali di Beirut – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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18:47
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«Uccise 38 persone nel territorio palestinese»
L'agenzia di protezione civile di Gaza ha dichiarato che 38 persone sono state uccise oggi da attacchi israeliani o da colpi d'arma da fuoco in tutto il territorio palestinese.
Il funzionario della protezione civile Mohammed al-Mughayyir ha dichiarato che 38 persone sono state uccise in diversi attacchi israeliani dall'alba, tra cui 11 in un singolo attacco a Jabalia, nel nord.
17:33
17:33
Siti di distribuzione del cibo chiusi per troppo affollamento
La Gaza Humanitarian Foundation (Ghf) afferma di aver distribuito oggi 8160 scatole di cibo in due dei suoi siti di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, prima di essere costretta a chiuderli a causa di «un affollamento eccessivo che ha reso pericoloso procedere». «Non si è verificato alcun episodio di violenza», ha tuttavia sottolineato la Ghf in una nota, citata da Times of Israel.
L'organizzazione afferma di aver distribuito quasi 9 milioni di pasti dall'inizio delle operazioni, il 26 maggio. Un portavoce ha affermato che le operazioni riprenderanno sabato.
17:33
17:33
Uccisi quattro soldati israeliani
Quattro soldati israeliani sono rimasti uccisi e cinque feriti questa mattina in un'esplosione in un edificio a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha annunciato l'esercito citato dai media israeliani.
«È un giorno triste e difficile», ha commentato il premier Benjamin Netanyahu, sottolineando che i quattro soldati «hanno dato la vita per la nostra sicurezza», «per sconfiggere Hamas e riportare indietro i nostri ostaggi».
Secondo una prima ricostruzione fornita dall'Idf, i soldati erano entrati nell'edificio per liberarlo da possibili infrastrutture terroristiche, compresi tunnel. L'edificio era minato da una trappola esplosiva che ha causato il crollo che ha investito i militari.
16:22
16:22
«Sedici palestinesi uccisi dall'esercito israeliano»
Le autorità sanitarie locali di Gaza, controllate da Hamas, dichiarano oggi che sedici palestinesi sono stati uccisi dall'esercito israeliano nella Striscia. Le autorità sanitarie affermano che gli attacchi hanno ucciso persone nelle zone di Jabalia, Tuffah e Khan Younis a Gaza. Lo riporta il Times of Israel.
11:31
11:31
Hamas: «Non abbiamo respinto il piano Witkoff, abbiamo chiesto modifiche»
Il movimento palestinese Hamas non ha respinto il piano dell'inviato speciale statunitense Steve Witkoff per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, ma ha chiesto alcune modifiche, ha dichiarato il capo negoziatore dell'organizzazione Khalil al-Hayya.
«Sottolineiamo che il movimento non ha respinto l'ultima proposta di Witkoff, ma abbiamo fatto alcune osservazioni», ha dichiarato al-Hayya in un discorso pronunciato ieri, osservando che Hamas è pronta ad avviare un nuovo round di negoziati per raggiungere un accordo su un cessate fuoco permanente nell'enclave palestinese.
Secondo quanto precisato da al-Hayya, Hamas sarebbe inoltre pronta a trasferire il potere nella Striscia di Gaza a qualsiasi autorità nazionale palestinese che verrà concordata.
La scorsa settimana Witkoff ha descritto la risposta di Hamas alla proposta statunitense di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza come «totalmente inaccettabile» e come un ostacolo per le parti negoziali.
I media israeliani hanno riferito che la nuova proposta di Witkoff per la risoluzione del conflitto prevede un cessate il fuoco di 60 giorni, il rilascio di 10 ostaggi vivi e la restituzione di 18 corpi di ostaggi deceduti in due fasi, durante la prima settimana di attuazione dell'accordo. In cambio, Israele rilascerebbe circa 1'500 prigionieri palestinesi, compresi quelli condannati all'ergastolo per terrorismo.
Durante il periodo di cessate il fuoco di 60 giorni, secondo la proposta, Israele e Hamas dovrebbero condurre negoziati tramite mediatori sui termini di un cessate il fuoco permanente. In caso di fallimento delle trattative, Israele potrebbe riprendere le operazioni militari nell'enclave palestinese.
10:58
10:58
Chiusi tutti i siti di distribuzione di aiuti della Gaza Humanitarian Foundation
La Gaza Humanitarian Foundation (GHS), sostenuta da Israele e Stati Uniti, afferma che tutti i suoi siti di distribuzione degli aiuti nell'enclave sono nuovamente chiusi e che una data di riapertura sarà annunciata in seguito, esortando i residenti a stare lontani da questi siti «per la loro sicurezza». Lo riporta il «Times of Israel».
La chiusura coincide con il primo giorno della festività musulmana di Eid al-Adha.
I lavori nei siti di distribuzione degli aiuti della GHF sono stati interrotti in risposta a una serie di sparatorie mortali avvenute nei pressi delle aree di operazione della fondazione.
Il gruppo, duramente criticato dalle altre organizzazioni umanitarie, tra cui le Nazioni Unite, ha iniziato a distribuire aiuti la scorsa settimana, ma ha annunciato un'interruzione mercoledì scorso «per lavori di riorganizzazione e miglioramento dell'efficienza» che, secondo quanto annunciato in origine, si sarebbero dovuti concludere nel giro di qualche ora.
10:49
10:49
«Israele non attaccherà l'Iran durante i colloqui con gli USA»
«Israele ha rassicurato la Casa Bianca che non lancerà un attacco contro gli impianti nucleari iraniani a meno che il presidente Trump non segnali il fallimento dei negoziati con l'Iran»: lo scrive il sito di news americano Axios, che cita due funzionari israeliani informati.
«Nelle ultime settimane - ricorda Axios - l'amministrazione Trump si è preoccupata che Israele si stesse preparando a lanciare un attacco, nonostante i colloqui in corso, e il presidente Trump ha dichiarato di aver messo in guardia il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu dal fare la sua mossa mentre i colloqui sono ancora in corso. Ma Trump ha anche affermato che la sua posizione 'potrebbe cambiare con una telefonata' se ritenesse che i colloqui con l'Iran non stiano portando a nulla».
Israele ha trasmesso il messaggio di rassicurazione durante la visita a Washington la scorsa settimana del ministro per gli affari strategici israeliano Ron Dermer, del direttore del Mossad David Barnea e del consigliere per la sicurezza nazionale Tzahi Hanegbi, riferiscono le fonti.
«Abbiamo tranquillizzato gli americani e detto loro che non c'è logica nel lanciare un attacco se si può trovare una buona soluzione diplomatica. Per questo motivo daremo una possibilità e aspetteremo, prima di intraprendere un'azione militare», scrive Axios riportando le fonti. La situazione potrebbe cambiare, invece, solo «quando sia chiaro che i negoziati siano esauriti e che (l'inviato della Casa Bianca) Steve Witkoff si sia arreso», ha affermato un secondo funzionario israeliano.
09:11
09:11
Il punto alle 9.00
I leader libanesi hanno accusato Israele di una «flagrante» violazione del cessate il fuoco, lanciando attacchi contro i militanti di Hezbollah nel sud di Beirut alla vigilia della festività musulmana di Eid al-Adha. Lo riporta il Guardian, che spiega che almeno tre attacchi aerei israeliani hanno colpito i sobborghi meridionali di Beirut, dopo che l'esercito ha dichiarato che avrebbe preso di mira quelle che ha descritto come fabbriche sotterranee di droni di Hezbollah.
Dalla capitale libanese si sono innalzati pennacchi di fumo, dopo che un gran numero di persone è fuggito dalla zona, intasando le strade di traffico.
«L'IDF sta attualmente colpendo gli obiettivi terroristici dell'unità aerea di Hezbollah», ha dichiarato l'esercito israeliano in una dichiarazione su Telegram. In una dichiarazione, il presidente libanese, Joseph Aoun, ha espresso una «ferma condanna dell'aggressione israeliana» e della «flagrante violazione di un accordo internazionale alla vigilia di una sacra festa religiosa».