Cripto

«Ho fatto un casino, ma non ho tentato di commettere una frode»

Nell'occhio del ciclone a causa del crollo di FTX, Sam Bankman-Fried ha parlato con il New York Times: se la sua fortuna, ai massimi storici, ammontava a 26 miliardi di dollari ora l'ex enfant prodige delle criptovalute avrebbe solo 100 mila dollari a suo nome
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Marcello Pelizzari
01.12.2022 15:07

«Ho fatto un casino». L’aveva già detto, lo ha ribadito durante una videoconferenza con il New York Times. Sam Bankman-Fried, l’oramai ex enfant prodige delle criptovalute, ha spiegato di «non aver mai tentato di commettere una frode». Di più, è rimasto «scioccato» dal crollo di FTX, la piattaforma di scambio finita gambe all’aria e costretta ad avviare una procedura di fallimento.

Il volto segnato dagli eventi, gli occhi vitrei, Bankman-Fried ha aggiunto di essere «profondamente dispiaciuto». Il tutto, beh, ribadendo di non avere un quadro completo di ciò che – in realtà – è accaduto e di ciò che, ancora, sta succedendo nelle varie filiali di FTX.

Le dimensioni del crack

Le dimensioni del crack, in effetti, stanno emergendo soltanto adesso. FTX, mentre scriviamo queste righe, deve 3,1 miliardi di dollari ai suoi maggiori creditori. Vari asset sono misteriosamente scomparsi mentre la generosità di Bankman-Fried nei confronti dell’élite politica americana sta provocando non pochi problemi a Washington. Fra le domande alle quali gli inquirenti stanno cercando di dare risposta, una sta dominando il discorso pubblico: i fondi dei clienti sono stati sottratti per essere destinati all’hedge fund di FTX, Alameda Research, sì o no? «Sono stato francamente sorpreso da quanto fosse grande la posizione di Alameda» si è limitato a rispondere Bankman-Fried

Agli occhi di molti, l’ex enfant prodige si sarebbe comportato come quegli impiegati di banca che, la sera, senza dire niente a nessuno, si portano a casa i contanti dalla cassa. «Non gestivo Alameda» ha provato a difendersi Bankman-Fried. «Non sapevo esattamente che cosa stesse succedendo». Eppure, si mormora che Bankman-Fried abbia avuto una relazione sentimentale con l’amministratore delegato di Alameda, Caroline Ellison. «Ho avuto un pessimo mese» ha ribadito il diretto interessato. «Ma quello che conta, ora, è aiutare i clienti e le parti interessate».

I pareri illustri

Prima che Bankman-Fried parlasse con il New York Times, molti pezzi grossi della finanza hanno detto la loro sul tonfo di FTX e sulle conseguenze. Tanto per il mondo cripto quanto per l’economia «classica». C’è chi ha parlato non solo di cattiva gestione, ma anche di pessimo comportamento. Larry Fink, amministratore delegato di BlackRock, ha spiegato che la sua azienda potrebbe aver ricevuto informazioni fuorvianti da FTX. Dettaglio: BlackRock aveva investito 24 milioni di dollari nella piattaforma.

Janet Yellen, attuale Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, dal canto suo ha definito «un momento Lehman» il crollo di FTX, paragonandolo a quello che nel 2008 sconvolse il mondo intero. A suo dire, le criptovalute sarebbero «beni molto rischiosi».

Tornando a Bankman-Fried, le spiegazioni fornite finora – va da sé – non hanno convinto l’opinione pubblica e la stampa, né tantomeno le autorità. Paul Weiss, rinomato avvocato statunitense, ha deciso di abbandonarlo (anche) per una serie di «tweet incessanti e dirompenti». I suoi avvocati attuali, invece, gli avevano suggerito di non parlare in pubblico. Di certo non al New York Times. E invece…

Fortune e sfortune

A emergere, in queste ore, sono anche le perdite accusate da Bankman-Fried a livello personale. Se la fortuna personale del giovane imprenditore, secondo le stime, ammontava a 26 miliardi di dollari nel cosiddetto prime, il momento di massimo splendore diciamo, ora il diretto interessato ha spiegato di avere al massimo 100 mila dollari a suo nome. Punzecchiato dal New York Times sulla sincerità o meno delle sue dichiarazioni, ha chiosato così: «Sono stato tanto sincero quanto so di esserlo».