Attentato

«Ho sparato a Robert Fico perché sono in disaccordo con le sue politiche»

Sarebbero le prime parole di Juraj Cintula, il 71.enne che ha aperto il fuoco contro il primo ministro slovacco
©Radovan Stoklasa
Ats
15.05.2024 19:52

«L'ho fatto perché sono in disaccordo con le politiche del governo». Sarebbero le prime parole di Juraj Cintula, il 71.enne che ha sparato al premier slovacco Robert Fico, durante l'interrogatorio di cui i media locali rilanciano alcune immagini.

Chi è l'aggressore

 Juraj Cintula, secondo i media slovacchi, è un ex dipendente di una società di sicurezza privata e autore di poesie.

Si riporta che Cintula - identificato da alcuni media come un uomo «di sinistra» - sia il fondatore del Club letterario Duha e secondo la sua pagina Facebook è autore di varie raccolte di poesia e di un romanzo.

Secondo il portale Dennik N, otto anni fa annunciò su Internet che stava raccogliendo firme per la fondazione del partito politico Hnutie proti nasiliu, «Movimento contro la violenza». «La violenza è spesso una reazione delle persone, come forma di espressione di semplice insoddisfazione per lo stato delle cose. Cerchiamo di essere insoddisfatti, ma non violenti!», aveva scritto all'epoca, riferisce il portale.

Secondo il sito aktuality.sk, possedeva legalmente una pistola e in precedenza aveva lavorato per un servizio di sicurezza privato e durante quel periodo, nel 2016, è rimasto vittima di un'aggressione in un centro commerciale.

Il portale è riuscito a parlare con il figlio del sospetto aggressore, che si è detto scioccato e ha confermato che il padre possedeva legalmente una pistola. «Non ho idea delle intenzioni di mio padre, dei suoi piani o del perché sia successo», ha affermato, aggiungendo che suo padre non aveva mai parlato apertamente di attaccare Fico. Solo «non ha votato per lui. Questo è tutto quello che posso dire al riguardo», ha riferito. Il figlio ha anche negato che l'uomo fosse un paziente psichiatrico.

Un conoscente di lunga data e vicino di casa del presunto attentatore che aveva fondato insieme a lui il «Movimento contro la violenza» ha detto, contattato da aktuality.sk, che «sì, aveva una pistola in possesso legale» per via del suo lavoro al servizio di sicurezza. «Sono rimasto scioccato da quello che è successo oggi».

Legami con gli estremisti filorussi?

Nel 2016, Juraj Cintula «ha incontrato l'organizzazione Slovenskì branci», un «gruppo paramilitare non registrato con legami con gli estremisti e un orientamento filorusso». Lo sostiene il portale aktuality.sk secondo cui l'incontro con l'organizzazione «è documentato da fotografie». Le informazioni non trovano al momento altri riscontri.

Il gruppo - riferisce ancora il portale - «ha citato Cintula come scrittore ed editorialista sulla sua pagina Facebook e ha pubblicato i suoi testi. In essi, Cintula critica i migranti o lo Stato ed esprime il sostegno pubblico all'organizzazione», scrive ancora il sito, prima di precisare che l'organizzazione ha cessato le sue attività nel 2022.