Strage a Bondi Beach

I due attentatori si erano addestrati in Australia

Stando a nuovi documenti della polizia, padre e figlio si erano recati sulla scena del crimine «in ricognizione» pochi giorni prima del massacro
©DEAN LEWINS
Ats
22.12.2025 07:07

I due autori dell'attacco antisemita a Bondi Beach, a Sydney, si erano addestrati in Australia prima della strage che ha causato la morte di 15 persone e si erano recati sulla scena del crimine «in ricognizione» pochi giorni prima, secondo i documenti della polizia pubblicati oggi.

Sajid Akram, 50 anni, un indiano entrato in Australia con un visto nel 1998, e suo figlio Naveed Akram, nato nel paese 24 anni fa, hanno aperto il fuoco domenica 14 dicembre durante un raduno per la festa ebraica di Hanukkah a Bondi Beach. Mentre il padre è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco dalla polizia, suo figlio è stato trasferito oggi dall'ospedale dove era ricoverato a un carcere, ha riferito la polizia. È stato accusato di terrorismo e 15 capi d'imputazione per omicidio.

Secondo gli stessi documenti investigativi, la polizia ha anche segnalato un video trovato su un cellulare in cui Sajid e Naveed Akram sono visti seduti davanti a una bandiera dell'Isis mentre recitano un brano del Corano e attaccano i «sionisti». Una bandiera dell'Isis era stata trovata in precedenza nella loro auto.

Il primo ministro australiano Anthony Albanese si è scusato con la comunità ebraica, chiedendo il sostegno di tutte le parti politiche per «introdurre un reato aggravato per coloro che predicano l'odio» e altre nuove leggi. «Non lasceremo che i terroristi ispirati dall'Isis vincano. Non lasceremo che dividano la nostra società, e supereremo questo momento insieme», ha detto Albanese ai giornalisti.

Lo stato del Nuovo Galles del Sud, dove è avvenuto il massacro, ha presentato oggi quelle che definisce le leggi sulle armi più severe del Paese. Il numero di armi da fuoco che un individuo può possedere sarà limitato a quattro. Il governo stima che ci siano 1,1 milioni di armi da fuoco in circolazione nello Stato, il più popoloso d'Australia. La legge vieterebbe anche l'esposizione di «simboli terroristici», tra cui la bandiera dell'Isis. Sono stati vietati anche gli slogan che invocano una «intifada». Le autorità potranno inoltre vietare le manifestazioni fino a tre mesi dopo un attacco terroristico.

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