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«Il corridoio umanitario da Mariupol non ha funzionato» - Segui il live

I russi ai difensori di Mariupol: «Arrendetevi e sarete risparmiati», ma «nessuno ha lasciato l'acciaieria tramite il corridoio umanitario» – –«Nessuna conquista significativa dei russi nel Donbass» - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Il corridoio umanitario da Mariupol non ha funzionato» - Segui il live
Red. Online
20.04.2022 06:25
22:32
22:32
L'Ucraina propone negoziati con la Russia a Mariupol

L'Ucraina ha offerto alla Russia una «sessione speciale di negoziati» a Mariupol, la città portuale sul Mar d'Azov assediata. Lo ha affermato Mykhailo Podolyak, consigliere della presidenza ucraina e uno dei negoziatori con la Russia. «Siamo pronti a tenere una sessione speciale di negoziati a Mariupol. Per salvare i nostri ragazzi, (il battaglione) Azov, i soldati, i civili, i bambini, i vivi e i feriti. Tutti», ha scritto sul suo account Twitter. 

21:28
21:28
«Nessuno ha lasciato l'acciaieria Azovstal»

«Nessuno ha lasciato oggi l'area dell'acciaieria Azovstal a Mariupol attraverso il corridoio umanitario». Lo ha detto il ministero della Difesa russo, citato dalla Tass, accusando Kiev di aver sabotato l'evacuazione dei civili.

20:30
20:30
«Il corridoio umanitario da Mariupol non ha funzionato»

Il corridoio umanitario da Mariupol «non ha funzionato». Lo affermano le autorità ucraine, che oggi speravano di far uscire dalla città assediata seimila civili, tra cui molte donne e bambini, ma sono riusciti a portarne via solo poche decine.

19:45
19:45
Scholz cauto sulle armi, Kiev delusa

In Germania prosegue il dibattito sull'invio o meno di armi pesanti all'Ucraina, con il cancelliere Olaf Scholz che non cambia la sua linea di estrema cautela nonostante le pressioni politiche. Ma intanto sta crescendo di tono la discussione sul possibile embargo al gas russo.

Quando ieri il cancelliere ha annunciato una conferenza stampa dopo un meeting virtuale con i partner internazionali, UE e Nato, c'è chi si aspettava grandi notizie. I più informati, tuttavia, sapevano già che non sarebbero arrivati annunci di particolare spessore.

Con un intervento di circa mezz'ora, il cancelliere ha scelto consapevolmente di non essere troppo chiaro. Scholz ha annunciato una lista di armamenti condivisa con Kiev e con l'industria tedesca: l'Ucraina potrà scegliere dalla lista e Berlino finanzierà la spesa. Sulla lista ci saranno armi anticarro e antiaerei, munizioni e anche quello che «può essere utilizzato in una battaglia di artiglieria». Non si capisce, però, se questo significherà un'apertura di Berlino all'export diretto di armi pesanti verso Kiev.

Su carri armati e altre armi pesanti, Scholz ha solo sottolineato che l'Ucraina riceverà modelli ex sovietici - che già sa maneggiare - da paesi dell'UE orientale e che questi paesi verranno poi a loro volta riforniti anche dalla Germania con mezzi e armamenti nuovi (ancora da costruire).

Kiev, tramite il suo ambasciatore a Berlino, ha detto di essere delusa dalle parole di Scholz, chiedendo nuovamente armi pesanti direttamente alla Bundeswehr. Ma sia il cancelliere Scholz che l'ispettore generale dell'esercito tedesco hanno detto che non è possibile: le armi servono per la difesa nazionale tedesca e quelle vecchie servono per i pezzi di ricambio. Risposta conveniente anche per chi a Berlino è convinto che esportare armi pesanti resti una via verso l'escalation con la Russia.

La discussione, intanto, sembra più tesa anche sull'ipotesi di un embargo dell'energia russa. Ieri Scholz ha ripetuto che un embargo totale del gas russo non è nei piani della Germania. Rappresentanti dell'industria e del mondo sindacale tedesco hanno rilasciato varie dichiarazioni prevedendo un danno economico-sociale attualmente insostenibile in caso di stop prematuro del gas russo. Ma altri premono per limitare comunque in qualche modo l'enorme flusso di denaro che la Germania spedisce ogni giorno nelle casse di Mosca.

Questa mattina, in prima pagina sul quotidiano «Die Welt», si prospettava un crescente consenso sul modello proposto dal premier italiano Mario Draghi: sanzioni alternative tramite un tetto al prezzo del gas. La Germania non sarebbe ancora d'accordo. Ma, come sulle armi, si cerca una soluzione.

19:19
19:19
«Cessate il fuoco per la Pasqua»

Alcuni intellettuali russi hanno sottoscritto una lettera aperta chiedendo almeno in vista della Pasqua ortodossa, che quest'anno si celebra il 24 aprile, un cessate il fuoco nella guerra in Ucraina, invasa dalle truppe russe: il documento - ripreso anche dalla BBC e da Radio Svoboda - è pubblicato su Novaya Gazeta Europe. Tra i firmatari, stando alla testata, figurano tra gli altri la poetessa Olga Sedakova e il regista Vladimir Mirzoyev.

«L'intera Quaresima di quest'anno - si afferma nella lettera aperta - è trascorsa sotto il fragore di spari, bombardamenti, distruzioni, con la notizia della morte di migliaia di persone, la fuga di milioni, la distruzione di tutto ciò che loro avevano creato negli anni e nelle generazioni. Capiamo che lo spargimento di sangue proprio adesso non lo si riesce a fermare. Ma onoriamo almeno la sofferenza di Cristo e la vittoria della sua Resurrezione. Sappiamo in prima persona che i cristiani di tutto il mondo, di tutte le denominazioni, pregano per una cosa ogni giorno: un cessate il fuoco. Chiediamo lo stesso: non sparate! Almeno in questi giorni sacri».

19:09
19:09
Il test del missile russo? «Un'operazione di routine»

Gli Stati Uniti erano stato informati, in base ad accordi internazionali, che la Russia stava pianificando il test di un missile balistico intercontinentale prima del lancio di oggi. Lo riferiscono due funzionari della Difesa USA alla CNN. Il Pentagono ha dichiarato che il nuovo test del missile non è una «minaccia», si tratta di un'operazione di «routine».

18:57
18:57
Crimea russa e indipendenza Donbass nei negoziati

«Il riconoscimento delle attuali realtà territoriali, comprese l'appartenenza della Crimea alla Russia e l'indipendenza delle Repubbliche di Donetsk e Lugansk», rimangono al centro delle trattative tra Russia e Ucraina. Lo ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, precisando che una bozza di intesa russa è stata presentata a Kiev il 15 aprile, ma i negoziatori ucraini «cercano di tirare per le lunghe il processo negoziale rifiutando di assumere un approccio costruttivo» e «a volte semplicemente rifiutando di rispondere prontamente alle proposte della parte russa». Lo riferisce l'Interfax.

18:51
18:51
Un convoglio di bus porta fuori civili da Mariupol

Un piccolo convoglio di autobus con a bordo decine di civili ha lasciato Mariupol nell'ambito del corridoio umanitario concordato per oggi con la Russia, diretto verso le zone dell'Ucraina controllate dall'esercito di Kiev. Lo riporta il Guardian.

17:46
17:46
Entro la fine di giugno la Commissione UE «pubblicherà il suo parere sull'Ucraina»

«Si suppone che entro la fine di giugno la Commissione pubblichi il parere» sulle risposte ucraine al questionario compilato da Kiev per la candidatura a Paese membro UE. Lo ha detto il presidente del Consiglio UE Charles Michel in conferenza stampa da Kiev. Poco prima il presidente Volodymyr Zelensky aveva definito «una priorità» l'adesione dell'Ucraina all'Unione.

17:41
17:41
La ricostruzione delle nostre città deve «iniziare subito»

«Dobbiamo incominciare subito i lavori di ricostruzione delle nostre città, non possiamo aspettare la fine della guerra perché la gente ha bisogno di vivere adesso, e ringrazio l'UE per la creazione del fondo di sostegno alla ricostruzione». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

17:40
17:40
«Miglioreremo la vita del Donbass come fatto in Crimea»

«L'ho detto sin dall'inizio: lo scopo di questa operazione è aiutare il nostro popolo che vive in Donbass». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, citato dalla BBC, ribadendo di essere convinto che la Russia raggiungerà i suoi obiettivi militari nell'est dell'Ucraina.

«Agiremo in modo costante e garantiremo che la vita torni gradualmente alla normalità e cambi in meglio, proprio come è successo a voi, nella vostra vita a Sebastopoli», ha aggiunto il leader del Cremlino rivolgendosi a una ragazza della Crimea, durante un evento sulla promozione della Russia.

17:39
17:39
«Zelensky, non sei solo, l'UE farà ciò che serve»

«Non sei solo. Faremo tutto ciò che serve per dare il nostro supporto». Lo ha detto il presidente del Consiglio UE Charles Michel in conferenza stampa da Kiev rivolgendosi a Volodymyr Zelensky.

«Noi vogliamo la vittoria dell'Ucraina e siamo determinati a fare di tutto per sostenere Kiev. Saremo al fianco» dell'Ucraina «nel processo di ricostruzione», ha aggiunto Michel. «Noi lottiamo per i valori fondanti dell'Ue e della democrazia. Sarà anche importante raccogliere le prove» dei crimini commessi, ha puntualizzato.

«Sono andato a Borodyanka per vedere con i miei occhi la situazione. Non ci sono parole, non come presidente del Consiglio UE, ma come padre. Queste atrocità, questi crimini devono essere puniti», ha poi detto Charles Michel.

17:24
17:24
«L''UE blocchi il petrolio russo, altrimenti le misure sono vane»

«Chiediamo all'Europa di includere l'embargo al petrolio nel sesto pacchetto di sanzioni, altrimenti sarà una misura vuota». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel corso della conferenza stampa con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. «Siamo grati all'Ue per i cinque pacchetti di sanzioni già approvati ma secondo noi non sono abbastanza per fermare il finanziamento della guerra di Vladimir Putin», ha aggiunto Zelensky chiarendo che anche il gas dovrà essere a un certo punto sanzionato.

17:23
17:23
Crescono i malumori a Mosca, «ma Putin non vuole fermarsi»

A quasi due mesi dall'inizio della guerra, sembra crescere il malcontento nelle cerchie più vicine al presidente russo Vladimir Putin. Secondo una ricostruzione dell'agenzia Bloomberg, che cita dieci figure «con una conoscenza diretta della situazione», prende corpo ai vertici del potere in Russia il timore che l'invasione dell'Ucraina sia stata «un catastrofico errore», ma non ci sarebbe «nessuna possibilità» che il leader del Cremlino decida di invertire la rotta, né che qualcuno possa metterlo in discussione dall'interno. Secondo queste stesse fonti, il sostegno all'iniziativa militare voluta da Putin resta comunque largamente maggioritario sia negli ambienti interni al potere che tra la popolazione.

La decisione di attaccare l'Ucraina, aggiungono le fonti, è stata presa solo da Putin e da alcuni falchi a lui vicini, tra cui il ministro della Difesa Seghei Shoigu, il capo di Stato maggiore Valery Gerasimov e il segretario del Consiglio di sicurezza nazionale Nikolai Patrushev.

17:10
17:10
Mosca testa un nuovo missile

La Russia ha detto oggi di aver testato con successo un nuovo missile balistico intercontinentale, il Sarmat, capace, secondo il ministero della Difesa, di «penetrare ogni sistema di difesa missilistica esistente o futura». Il presidente Vladimir Putin ha affermato che il nuovo missile darà garanzie di sicurezza alla Russia «contro le attuali minacce» e «farà riflettere coloro che stanno minacciando la Russia».

17:06
17:06
Parata russa della vittoria a Mariupol il 9 maggio

Le forze russe organizzeranno a Mariupol una grande parata militare il 9 maggio, giorno in cui Mosca celebra l'anniversario della vittoria contro i nazisti nella Seconda guerra mondiale. Lo ha annunciato la vicesindaca nominata dai russi, Viktoria Kalachova, citata dall'agenzia Tass. «Avverrà senza alcun dubbio. La popolazione di Mariupol aspetta questo evento», ha detto ai giornalisti, parlando della parata del «Reggimento Immortale», come viene definita dai russi.

17:03
17:03
Dagli USA altre armi a Kiev

Gli Stati Uniti stanno preparando un altro pacchetto di armi da 800 milioni di dollari da inviare all'Ucraina nei prossimi giorni per aiutare le forze di Kiev a fronteggiare l'offensiva della Russia nel Donbass. Anche di questo il presidente degli Stati Uniti Joe Biden parlerà oggi con i vertici del Pentagono, in un incontro blindatissimo alla Casa Bianca. Intanto il ministro della Difesa Lloyd Austin riceve a Washington il collega polacco, Mariusz Błaszczak, e chiama per la prima volta al ministro della difesa cinese Wei Fenge.

Biden annuncerà un nuovo pacchetto di armi all'Ucraina nei prossimi giorni, che includerà nuova artiglieria pesante e altre munizioni, in aggiunta ai mezzi già arrivati alle forze di Kiev. Il Pentagono ha fatto sapere, inoltre, che l'Ucraina ha anche ricevuto "aerei da combattimento e pezzi di ricambio per rafforzare la sua aviazione".

Il portavoce della Difesa, John Kirby, ha precisato che gli Stati Uniti hanno facilitato l'invio di pezzi di ricambio in territorio ucraino, ma non hanno inviato aerei. "Senza entrare nel dettaglio di ciò che altri Paesi hanno fornito, mi limiterò a dire che l'Ucraina oggi ha a disposizione più caccia rispetto a due settimane fa".

Poche ore prima di essere ricevuto alla Casa Bianca - insieme al capo dello stato maggiore congiunto Usa, il generale Mark Milley, e altri vertici militari - Austin ha telefonato per la prima volta al ministro della difesa cinese Wei Fenge, rompendo una impasse di comunicazione vista da Washington con crescente preoccupazione, a causa dell'alleanza tra Pechino e Mosca.

A richiedere la telefonata lo stesso Austin, dopo mesi di falliti tentativi per parlare col generale Xu Qiliang, l'ufficiale più alto in grado nella struttura del partito comunista. Il Segretario alla Difesa americano voleva parlare con Xu perché, come vicepresidente della commissione centrale militare del partito, è più influente del generale Wei. Ma Pechino ha insistito per il rispetto del protocollo e quindi per un contatto tra pari grado.

Nella sua telefonata al ministro della difesa cinese, durata 45 minuti, il capo del Pentagono ha rilanciato sostanzialmente il messaggio di Biden a Xi Jinping che Pechino subirà conseguenze gravi se fornirà assistenza militare o economica a Mosca.

Nel frattempo gli Stati Uniti continuano a vigilare sul possibile uso di armi nucleari da parte dei russi. Sull'argomento Austin riceve "due tre briefing a settimana" e al momento il rischio che Vladimir Putin ricorra alle armi nucleari è bassissimo, pari all'1%. Tuttavia, secondo alti funzionari del Pentagono, gli Stati Uniti sono più preoccupati oggi dalla minaccia nucleare della Russia che durante tutto il periodo della Guerra Fredda.

16:45
16:45
Putin si organizza contro le sanzioni

Il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato al governo di preparare entro il primo giugno una «strategia» con la quale Mosca risponderà nell'ambito dell'Organizzazione per il commercio internazionale (WTO) alle sanzioni occidentali, che definisce «illegittime» e «contrarie ai principi del WTO». Lo riferiscono le agenzie russe.

16:37
16:37
Zelensky: «Michel grande amico»

«Un grande amico dell'Ucraina, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, è venuto oggi a Kiev. Sono state discusse le sanzioni contro la Russia, la difesa e il sostegno finanziario del nostro Stato e le risposte al questionario sul rispetto dei criteri Ue (per l'ingresso nell'Unione, ndr). Grazie per l'incontro significativo e per la solidarietà al popolo ucraino». Lo ha scritto su Twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

16:11
16:11
«I russi potrebbero sganciare bombe al fosforo»

I russi potrebbero sganciare bombe al fosforo e l'uso di armi chimiche non è escluso. A dirlo è Oleksandr Motuzianyk, portavoce del ministero della difesa ucraino in un'intervista a RBC-Ukraine, come riferisce Ukrinform.

Lo scorso 12 aprile - ricorda Ukrinform - secondo il fondatore del reggimento Azov Andriy Biletskyi tre persone sono state colpite a causa dell'uso di una sostanza velenosa sconosciuta, utilizzata. «Non è possibile determinare con esattezza di cosa si sia trattato - spiega Kiev - occorre esaminare la zona e alcune ispezioni sono in corso. Un'ipotesi è che si possa trattare di munizioni al fosforo che possono causare una risposta di questo genere nel corpo ma non escludiamo che l'aggressore possa usare armi chimiche».

16:05
16:05
«I Paesi Nato fanno di tutto per prolungare la guerra»

I Paesi della Nato «stanno facendo di tutto» per far proseguire la guerra in Ucraina, «aumentando le forniture di equipaggiamento militare, armi e munizioni» a Kiev. Lo ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, citata dall'agenzia Tass.

16:04
16:04
Rischio scoppio di patologie tra gli sfollati

«Al momento abbiamo 4,9 milioni di ucraini che hanno lasciato il loro Paese. Il sistema sanitario degli Stati membri deve essere pronto. Abbiamo creato dei triage in Polonia e Slovacchia per accelerare il trasferimento dei rifugiati in Paesi in cui possano ricevere cure sanitarie». Lo ha detto la commissaria alla Salute Stella Kyriakides intervenendo alla commissione Envi dell'Europarlamento.

«L'affollamento e le circostanze legate alla guerra danno adito a preoccupazioni in merito allo scoppio di patologie prevedibili. Bisogna vaccinare contro la tubercolosi, la poliomielite, il morbillo, la COVID-19, questa è una priorità.

Mediante il meccanismo dell'Unione per la Protezione civile abbiamo donato centinaia di migliaia di vaccini ad Ucraina, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Moldavia», ha aggiunto Kyriakides.

15:42
15:42
«Blogger filo-russo ucciso a Kherson»

Il blogger filo-russo Valerii Kuleshov è stato ucciso stamattina a Kherson. Lo riporta Ukrainska Pravda, citando una pubblicazione locale 'Most' che a sua volta riferisce l'accaduto come riportato dal leader del «National Corps» Mykyta Tiutiunnyk e da alcuni amici di Kuleshov.

Il blogger e «noto attivista» è stato ucciso nei pressi dell'entrata di un edificio residenziale nel distretto di Shumenskyi intorno alle 8.15 ora locale. Era seduto su una macchia Mazda di colore grigio.

Secondo quanto riporta Ukrainska Pravda Kuleshov ha lavorato con la milizia dal 2015 ed era fra coloro che partecipavano alle cosiddette operazioni anti-terrorismo. Dal 2016 ha iniziato il suo lavoro sui social media e ha lavorato con un altro attivista filo russo Kirill Stremousov. Dall'inizio della guerra, Kuleshov ha condotto delle trasmissioni in diretta dai campi di battaglia e dopo la presa di Kherson da parte dei Russi, avrebbe iniziato a lavorare come volontario.

15:37
15:37
«Nessuna conquista significativa dei russi nel Donbass»

Non c'è stata per ora nessuna «conquista significativa» da parte delle forze russe nella loro nuova offensiva nel Donbass. È la valutazione della Difesa americana secondo quanto riferito da due alti funzionari alla CNN. Gli Stati Uniti hanno osservato alcuni nuovi attacchi da parte di Mosca, che sembrano più che altro dei test per sondare la tenuta delle forze ucraine, ha spiegato uno dei funzionari. Tuttavia, le linee del fronte rimangono ferme, senza nessun avanzamento da parte della Russia.

14:27
14:27
La Russia consegna una bozza di documento sui colloqui

La Russia ha consegnato all'Ucraina una bozza di documento sui colloqui formulata chiaramente e attende la risposta. Ora la palla è nel campo di Kiev. Lo ha detto il portavoce presidenziale russo Dmitrij Peskov citato dalla Tass.

L'Ucraina ha ricevuto le proposte russe sui negoziati tra i due paesi e le sta studiando, ha detto il capo dell'ufficio presidenziale di Kiev Mykhailo Podolyak, secondo quanto riporta Interfax.

«L'Ucraina ha consegnato le proprie proposte sulle disposizioni agli avversari ai negoziati di Istanbul. In particolare, queste riguardano le garanzie di sicurezza per prevenire altri attacchi in futuro al nostro paese. La parte russa le ha studiate e ha presentato la propria posizione. Ora tocca a noi studiare, comparare e trarre conclusioni, sia politiche che legali», ha detto Podolyak

14:05
14:05
Bus anche vicino all'acciaieria Azovstal

Gli autobus in partenza da Mariupol nell'ambito del corridoio umanitario verso Zaporizhizhia concordato oggi si fermeranno anche vicino all'acciaieria Azovstal, dove hanno trovato rifugio soldati e civili ucraini: lo ha detto il sindaco della città portuale assediata, Vadim Boychenko, precisando che il corridoio è aperto dalle 14:00 ora locale (le 13:00 in Svizzera). Lo riporta la Bbc.

13:26
13:26
Mariupol, scaduto l'ultimatum

E scaduto a mezzogiorno (le 13 ora svizzera) l'ultimatum russo per le forze ucraine che stanno resistendo a Mariupol ma non ci sono segnali di resa da parte dei soldati di Kiev. Lo riporta la Bbc. Anche se la città portuale assediata è circondata dalle forze russe, non è ancora caduta.

13:01
13:01
Otre 5 milioni di ucraini sono fuggiti dalla guerra

Sono più di 5 milioni gli ucraini che hanno lasciato il loro paese in guerra. Lo riferisce l'ONU. Gli ucraini che hanno lasciato il loro Paese in seguito all'invasione russa sono 5.034.439, fa sapere l'agenzia dell'ONU per i rifugiati (Unhcr), dai cui dati emerge come si tratti della maggior crisi dei rifugiati in Europa dalla Seconda guerra mondiale.

11:15
11:15
La Russia non crede più nei negoziatori ucraini

La Russia non crede più nei negoziatori ucraini. Lo ha detto la portavoce del Ministero degli esteri russo Maria Zakharova a Russia-24 Tv, secondo quanto riporta l'agenzia Tass. «Ora non è più una questione di 'fidati e verifica', ora è semplicemente 'verifica' perché non c'è più alcuna fiducia in queste persone per un po'», ha detto, commentando il processo di negoziazione in corso tra Russia e Ucraina.

08:33
08:33
I dati ucraini: «205 bambini morti e 373 feriti»

Resta stabile il bilancio dei bambini morti in Ucraina dall'inizio dell'invasione russa, mentre aumentano quelli feriti. È quanto emerge dagli ultimi dati diffusi dall'Ufficio del Procuratore generale di Kiev. «La mattina del 20 aprile, il numero ufficiale dei bambini morti non è cambiato: 205. Il numero dei feriti è cresciuto a 373» (erano 367 ieri), riferisce l'Ufficio del Procuratore su Telegram.

08:26
08:26
Corridoio umanitario per evacuare i civili da Mariupol

C'è un accordo su un corridoio umanitario per evacuare i civili da Mariupol. Lo rende noto Kiev.  «Siamo riusciti a ottenere un accordo preliminare su un corridoio umanitario per donne, bambini e anziani», ha scritto su Telegram la vice prima ministra dell'Ucraina Iryna Vereshchuk.  La vice premier ha affermato che l'Ucraina ha concordato con le forze russe di aprire un percorso sicuro per i civili in fuga dalla devastata città portuale di Mariupol.

08:01
08:01
Le truppe russe puntano sulla città di Lyman

Le truppe russe si stanno raggruppando per proseguire la loro offensiva verso la città di Lyman, nella regione di Donetsk (est): lo ha reso noto su Facebook l'Esercito ucraino, secondo quanto riporta Ukrinform.  «Il nemico sta cercando di continuare le sue operazioni offensive nella zona operativa orientale al fine di stabilire il pieno controllo del territorio delle regioni di Donetsk e Lugansk - si legge nel messaggio -. Continuano a lanciare missili e a bombardare le infrastrutture militari e civili in tutta l'Ucraina».

07:39
07:39
Ripristinate le comunicazioni con la centrale nucleare di Chernobyl

Le comunicazioni dirette tra l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) e la centrale nucleare ucraina di Chernobyl sono state ripristinate ieri sera. Lo rende noto un comunicato del direttore generale dell'Aiea, Rafael Mariano Grossi.

«Grossi - si legge nella nota - ha accolto con favore il ripristino della comunicazione telefonica tra l'Ispettorato statale per la regolamentazione nucleare dell'Ucraina (Snriu) e la centrale di Chornobyl. Ha affermato che è stato un altro passo importante nel processo di ripresa del controllo normativo dell'Ucraina sul sito dell'incidente del 1986, dove ora si trovano vari impianti di gestione dei rifiuti radioattivi».

Le forze russe aveva sequestrato la centrale nucleare il 24 febbraio per cinque settimane, prima di ritirarsi il 31 marzo. Il 10 marzo l'Ucraina aveva informato l'Aiea di aver perso i contatti con il sito. L'autorità di regolamentazione aveva continuato a ricevere informazioni sulla situazione a Chornobyl attraverso la gestione esterna dell'impianto. «Questa chiaramente non era una situazione sostenibile ed è un'ottima notizia che l'autorità di regolamentazione ora possa contattare direttamente il sito quando necessario», ha affermato Grossi.

06:35
06:35
«Il 90% delle persone fuggite sono donne e bambini»

«Il 90% delle persone fuggite dall'Ucraina sono donne e bambini». Lo ha scritto su Twitter l'ambasciatrice americana all'ONU, Linda Thomas-Greenfield, sottolineando che «sono enormi i rischi che corrono». «C'è il pericolo che donne e bambini siano vittime di traffico di esseri umani, sfruttamento e violenze. Dobbiamo fare tutto quello che possiamo per limitare questi rischi», ha detto l'ambasciatrice Usa.

06:33
06:33
Esplosioni a Mykolaiv

Esplosioni sono state avvertite nella città meridionale ucraina di Mykolaiv, capoluogo dell'omonima regione. Lo riporta il Kyiv Independendent, aggiungendo che il sindaco Oleksandr Senkevich ha chiesto ai cittadini di nascondersi nei rifugi.

06:29
06:29
IL PUNTO ALLE 6.00

Nuova dura sferzata del presidente ucraino Volodymyr Zelensky all'Occidente sul fronte armamenti. «Se avessimo accesso a tutte le armi di cui abbiamo bisogno, che i nostri partner hanno e che sono paragonabili a quelle usate dalla Federazione Russa, avremmo già posto fine a questa guerra», ha dichiarato Zelensky nel suo ultimo videomessaggio. «L'uccisione mirata di civili e la distruzione di edifici residenziali con tutti i tipi di armi, comprese quelle vietate dalle convenzioni internazionali: questo è proprio il marchio di fabbrica dell'esercito russo e questo marcherà davvero la Federazione Russa come la fonte del male», ha aggiunto il presidente ucraino, secondo cui: «L'esercito russo rimarrà per sempre descritto nella storia come il più barbaro e disumano del mondo». Intanto le forze russe che stanno assediando la città di Mariupol hanno dato ai soldati ucraini ancora rimasti nell'acciaieria di Azovstal un altro ultimatum: se si arrenderanno entro le 14 ora locale (le 13 in Svizzera) saranno risparmiati. Lo ha detto il generale russo Mikhail Mizintsev, secondo quanto riportato dal Washington Post che cita media russi. Se si arrenderanno, ha detto Mizintsev, ai soldati ucraini saranno garantite «sicurezza e cure mediche». I difensori di Mariupol hanno chiesto aiuto sui social. Quelli che stiamo vivendo «potrebbero essere i nostri ultimi giorni, le nostre ultime ore» di vita, ha affermato in un messaggio su Facebook un ufficiale dei militari ucraini assediati , invitando la comunità internazionale a «estrarli» dall'acciaieria di Azovstal.