Aviazione

Il mistero del volo MH 370: nove anni dopo, le famiglie delle vittime aspettano ancora giustizia

A Pechino, oggi, si è aperta un'udienza sul tema del risarcimento da versare alle famiglie dei cittadini cinesi scomparsi l'8 marzo del 2014
©ANDRES MARTINEZ CASARES
Red. Online
27.11.2023 14:00

L'aereo, un Boeing 777, decollò da Kuala Lumpur, Malesia, l'8 marzo 2014 alle 0.42 locali dalla pista 32R. Non raggiunse mai la sua destinazione, Pechino, alimentando un mistero arrivato fino ai giorni nostri. Il dramma del volo MH 370, nove anni dopo, continua a far discutere. Se è vero che la sorte dei 239 occupanti fu piuttosto chiara, sin da subito, è altrettanto vero che – al di là di alcuni detriti recuperati nell'Oceano Indiano – poco o nulla è stato concluso circa le cause del disastro. 

L'ultima comunicazione con l'equipaggio avvenne circa 38 minuti dopo il decollo, mentre l'aeromobile sorvolava il Mar Cinese Meridionale. Pochi minuti più tardi, l'aereo sparì dai radar del controllo di volo, ma continuò a essere tracciato dai radar militari per un'altra ora, mentre deviava verso ovest rispetto al suo piano originario. Uscì dalla portata dei radar circa 200 miglia nautiche a nordovest dell'isola di Penang.

Le ricerche marittime, le più grandi della storia, furono interrotte nel gennaio 2017. La scomparsa del Boeing, sin dal principio, fu oggetto di molte speculazioni e teorie. L'unica certezza, se vogliamo, è che le persone a bordo sono morte. Gran parte dei passeggeri, lista alla mano, era di nazionalità cinese. Oggi, lunedì, proprio a Pechino si è aperta un'udienza sul tema del risarcimento da versare alle famiglie dei cittadini cinesi scomparsi. 

L'emozione, in tribunale, era tangibile. «Dopo tutti questi anni, finalmente, si apre l'udienza in tribunale» ha dichiarato Jiang Hui, che quella notte, quasi dieci anni fa, perse sua madre. «Per noi è molto confortante e rappresenta una svolta». Per i parenti, il tempo non ha certo aiutato a lenire le ferite. Anzi, «quasi dieci anni di attesa sono stati davvero insopportabili per noi». Per alcuni, la vita è peggiorata non soltanto in termini affettivi ma anche sul fronte economico. E questo perché, all'improvviso, è venuto a mancare il sostegno economico della persona scomparsa. «Spero che un'assistenza ci venga riconosciuta e concessa al più presto». 

Secondo la televisione di Stato cinese, CCTV, oltre 40 famiglie dei passeggeri hanno presentato denunce contro la Malaysia Airlines, la compagnia responsabile di quel volo, ma anche contro il costruttore dell'aereo, l'americana Boeing, il costruttore dei motori, Rolls-Royce, e la compagnia assicurativa Allianz. Secondo Zhang Qihuai, un avvocato citato dalla CCTV, le denunce riguardano il risarcimento e la ricerca di spiegazioni su questo caso. Ogni famiglia, leggiamo, ha chiesto fra i 10 e gli 80 milioni di yuan, da 1,2 a 10 milioni di franchi, e fra i 30 e i 40 milioni di yuan in danni morali. Secondo una fonte, le famiglie di 110 altri passeggeri, invece, da tempo hanno già raggiunto un accordo con la difesa. Ricevendo tra i 2,5 e i 3 milioni di yuan. Soprattutto, le famiglie vorrebbero delle scuse formali da parte del vettore. Boeing, tramite un comunicato, prima dell'udienza ha dichiarato: «I nostri pensieri continuano a essere rivolti a coloro che erano a bordo dell’MH370 e ai loro cari».

«Ma la cosa più importante per le famiglie, ora, non è l'esito del processo di risarcimento» ha detto un parente di una vittima. «Speriamo piuttosto che le ricerche riprendano, perché, dopo tutto, non ci sono mai state informazioni precise» su quanto successo. Nel 2018, una società privata americana aveva ripreso le ricerche dell'MH370, scandagliando una nuova area di circa 25 mila chilometri quadrati. Senza successo.

Tornando alla questione legale, è difficile pensare che un tribunale cinese possa esercitare un potere esecutivo qualora si pronunciasse a favore delle famiglie. E questo perché, dall'altra parte, ci sono aziende internazionali che non hanno sede in Cina. Non basta, insomma, che Malaysia, Boeing e Rolls-Royce abbiano uffici nel Paese. In passato, casi simili intentati negli Stati Uniti dalle famiglie delle vittime sono stati archiviati con la motivazione che simili vicende dovrebbero essere gestite dal sistema legale malese. Già nel 2014, in Malesia, due ragazzi che avevano perso il padre sul volo MH 370 avevano fatto causa alla Malaysia Airlines e al governo malese. Il caso venne risolto, in via extragiudiziale, l'anno successivo. 

Le autorità malesi, tramite un rapporto del 2018, non riuscirono a stabilire la vera causa della scomparsa dell'MH 370. Probabilmente, a causare l'inabissamento del velivolo fu un errore o un'interferenza umana. Difficile, infatti, ipotizzare che l'aereo scomparve per un malfunzionamento o un guasto tecnico. La mancanza di prove conclusive, come detto, fece emergere varie teorie e speculazioni su cosa sia successo al volo. 

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