Il ritorno di Khamenei in video: «Israele schiacciato, uno schiaffo agli USA»

Primo: la Repubblica Islamica è uscita vittoriosa. Secondo: ha dato un duro schiaffo in faccia all'America. Terzo: il regime israeliano è quasi crollato ed è stato schiacciato. Sono forti le dichiarazioni di Ali Khamenei, la Guida suprema della Repubblica islamica, tornata a parlare in un videomessaggio alla nazione, trasmesso dalla TV di Stato. Dopo otto giorni di silenzio, è riapparso, probabilmente anche per placare le speculazioni, ma soprattutto per rivendicare la «grande vittoria contro il nemico sionista».
È la prima dichiarazione ufficiale di Khamenei dal cessate il fuoco con Israele. «L'Iran non si arrenderà mai agli Stati Uniti. Se attaccati, colpiremo nuovamente le basi statunitensi». E ha precisato: il presidente americano Donald Trump ha «esagerato» l'impatto degli attacchi statunitensi sui siti nucleari. «Non c'è stato nulla di significativo» nei raid americani. L'Iran ha attaccato una delle basi chiave degli Stati Uniti nella regione, quella in Qatar, e Washington ha quindi cercato di «minimizzare», secondo Khamenei.
«Ritengo necessario porgere alcune congratulazioni alla grande nazione iraniana, innanzitutto, congratulazioni per la vittoria sul regime israeliano», è l'inizio del messaggio della Guida suprema della Repubblica islamica. «Nonostante tutto quel clamore, nonostante tutte quelle affermazioni, il regime israeliano, sotto i colpi della Repubblica Islamica, è quasi crollato ed è stato schiacciato», ha aggiunto. «Le seconde congratulazioni sono per la vittoria del nostro caro Iran sul regime americano», si legge in un comunicato scritto pubblicato dall'agenzia Iran e su X. «Il regime americano è entrato in guerra aperta perché sentiva che, se non l'avesse fatto, il regime sionista sarebbe stato completamente distrutto. Tuttavia, non ha ottenuto nulla da questa guerra. Anche in questo caso, la Repubblica Islamica è uscita vittoriosa e, in cambio, ha dato un duro schiaffo in faccia all'America».
E c'è spazio anche per «le terze congratulazioni», «alla straordinaria unità e sintonia della nazione iraniana: una nazione di circa novanta milioni di persone unite, con una sola voce, spalla a spalla, fianco a fianco, si è alzata in piedi e ha sostenuto le Forze armate, e sarà lo stesso d'ora in poi».
Dove si trova?
Secondo Hamzeh Safavi, analista politico e figlio del generale Yahya Safavi, comandante del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica e principale consigliere militare di Khamenei, la Guida Suprema sarebbe ancora nascosta perché «Israele potrebbe ancora tentare di ucciderlo, anche durante un cessate il fuoco».
Quindi, ha detto, si stanno applicando protocolli di sicurezza estremi, inclusi contatti limitati con il mondo esterno. Safavi si è però detto «certo che Khamenei sta governando il Paese e prendendo decisioni a distanza».