La storia

Il vero padrone delle auto elettriche? Non è Tesla

Il marchio cinese BYD Co. è pronto a diventare il leader mondiale del settore: e dire che anni fa Elon Musk aveva preso in giro i veicoli di questa azienda
© AP
Marcello Pelizzari
27.12.2023 10:30

L'auto elettrica, presto, potrebbe avere un nuovo padrone. Si chiama BYD Co. Chi? Già, nessuno (quasi) ha mai sentito nominare questa società cinese. Per la cronaca, BYD sta per Build Your Dreams. In effetti, BYD ha costruito un vero e proprio sogno. Trasformandolo, però, in realtà. Al punto che la casa automobilistica, ora, è pronta a superare Tesla e ad assicurarsi la leadership mondiale nella vendita di veicoli elettrici. Secondo Bloomberg, il sorpasso è solo questione di tempo: potrebbe avvenire già nel trimestre in corso. 

In un settore, quello automobilistico, dominato da nomi forti quali Toyota, Volkswagen e General Motors, la Cina da tempo sta spingendo per conquistare fette di mercato sempre più grandi. Negli ultimi anni, per dire, Pechino ha superato Corea del Sud, Germania e Stati Uniti fino a rivaleggiare con il Giappone per il primato di esportazioni di autovetture. Una sfida, questa, che il Paese sta vincendo proprio grazie all'elettrificazione: circa 1,3 milioni dei 3,6 milioni di veicoli spediti dalla Cina, lo scorso ottobre, erano elettrici. Il panorama, insomma, è cambiato. Se i marchi storici possono ancora contare sulla tradizione e il cosiddetto nome, a contare adesso sono anche i volumi. O, meglio, la capacità di un'azienda di fornire più veicoli nel minor tempo possibile. E BYD, secondo gli esperti, stava preparando da tempo una strategia basata sul fare di più, e più velocemente, rispetto a chiunque altro.

A spaventare Tesla, fra le altre cose, è l'atteggiamento aggressivo di BYD e del suo fondatore, il miliardario Wang Chuanfu. L'azienda cinese, infatti, offre una dozzina di modelli a prezzi inferiori, anche di molto, rispetto alla Model 3. Lo stesso Elon Musk, una decina di anni fa, era stato immortalato mentre sghignazzava di fronte alla presentazione di auto BYD. Oggi, ritiene che i veicoli dell'azienda rivale siano «altamente competitivi».  

Fra problemi e opportunità

A spingere BYD, finora, è stato soprattutto il mercato nazionale, quello cinese. Di qui la domanda: sarà possibile replicare questo successo ovunque? Sì, no, forse. Anche perché l'Europa sembrerebbe vicina a varare misure simili a quelle statunitensi, con l'imposizione di tariffe più alte per l'importazione di auto cinesi al fine di proteggere migliaia di posti di lavoro nel settore. Quanto all'America, il mercato è stato giudicato off-limits dal management di BYD considerando le tensioni commerciali, e non solo, fra Pechino e Washington.

Detto ciò, la cosiddetta cazzimma a Wang non manca. Sebbene non frequenti i social e si tenga lontano dai riflettori. Poche settimane prima che l'Unione Europea avviasse un'indagine sui sovvenzionamenti all'industria automobilistica in Cina, Wang ha dichiarato che per i marchi del Dragone è giunta l'ora di, citiamo, demolire le vecchie leggende del mondo dell'auto.

BYD è nata nel 2003, quando ha rilevato una casa automobilistica statale in crisi. Il primo modello, un ibrido plug-in, risale al 2008. Fu pesantemente stroncato dai media occidentali. La forza dell'azienda risiede, anche, nel know-how a livello di batterie. Prima di entrare nel settore automobilistico, infatti, BYD era il primo fornitore cinese di ioni di litio per i cellulare di Motorola e Nokia. Con il passare degli anni, Wang ha individuato le migliori pratiche e raccolto l'intelligenza necessaria in azienda per produrre veicoli in grado di rivaleggiare, in termini di prezzi, con quelli a combustione. A mancare, tuttavia, era l'estetica. Si spiegano così gli ingaggi di Wolfgang Egger come designer principale, un ruolo ricoperto in passato per Alfa Romeo e Audi, e di altri designer con esperienze in Ferrari e Mercedes. 

La spinta verso l'estetica ha pure permesso all'azienda di iniziare a produrre modelli più costosi, di fascia alta, destinati a gente di un certo livello volendo citare Guastardo. Con poco più di 150 mila dollari, ad esempio, potete mettere le mani sul SUV sportivo Yangwang U8. 

Le origini

Gli analisti, viste simili premesse, sostengono che i produttori cinesi entro la fine del decennio controlleranno un terzo del mercato automobilistico globale. Quanto alla sfida nella sfida, BYD contro Tesla, la casa di Elon Musk al momento è ancora in vantaggio a livello di fatturato e capitalizzazione di mercato. Il divario, tuttavia, potrebbe ridursi notevolmente nel 2024: secondo le proiezioni di Bernstein, Tesla genererà vendite per 114 miliardi di dollari mentre BYD arriverà a 112 miliardi. Ci siamo. 

Per Wang, inevitabilmente, si tratterebbe del riconoscimento di una vita. Cresciuto a Wuwei, un villaggio poverissimo nella provincia orientale di Anhui, è rimasto orfano quando era ancora un adolescente. Sostenuto dai fratelli, ha potuto studiare e formarsi all'Università. Nei primi anni della sua vita lavorativa è stato ricercatore governativo di medio livello a Pechino, concentrandosi in particolare su metalli e terre rare. Un'esperienza, questa, che gli ha permesso di fondare BYD nel 1995 a Shenzhen, sfruttando un prestito – 300 mila dollari – di un amico. Il suo patrimonio personale, oggi, è stato stimato in 14,8 miliardi di dollari. 

Negli ultimi due anni, BYD si è insediata in circa 60 Paesi e territori. Wang, di suo, ha incontrato capi di Stato e visitato saloni dell'auto. È stato più o meno ovunque. La prossima sfida, a detta degli analisti, sarà implementare la guida automatizzata. 

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