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In Canada è tornato l'incubo degli incendi

Roghi di grandi dimensioni, da giorni, stanno divorando le foreste nel centro e nell'ovest del Paese – Il fumo si sta spostando verso gli Stati Uniti, ma potrebbe raggiungere anche l'Europa del nord
Red. Online
31.05.2025 19:30

Il Canada è, di nuovo, alle prese con gli incendi. Roghi di grandi dimensioni, da giorni, stanno divorando le foreste nel centro e nell'ovest del Paese. Con fiamme che crescono d'intensità, con il passare delle ore. Una densa coltre di fumo si sta spostando dalla zona degli incendi, minacciando di invadere il nord degli Stati Uniti. E il problema maggiore è che la situazione meteo, che prevede tempo asciutto, caldo e ventoso – dunque non favorevole allo spegnimento delle fiamme –, sembra destinata a perdurare anche per i prossimi giorni. 

Nello specifico, attualmente si contano 170 fronti di incendio. Almeno la metà di questi, tuttavia, vengono definiti «fuori controllo». Come si legge sulla CNN, è stata dichiarata la situazione d'emergenza nelle province canadesi di Manitoda e Saskatchewan. Parallelamente, l'agenzia federale Environment Canada ha segnalato il livello massimo di allerta (estremo) anche nelle province di Alberta, Ontario e Territori del Nord-Ovest. 

Nel frattempo, secondo i dati diffusi da CBC News, nella provincia di Manitoba sono circa 17.000 le persone che hanno dovuto lasciare le loro case. Particolarmente colpite sono la città di Flin Flon e le comunità di nativi Cree di Pimicikamak, Cross Lake e Pukatawagan. In quest'ultima comunità, conosciuta anche come Mathias Colomb, circa 2.000 residenti sono rimasti bloccati a causa del denso fumo che, giovedì, ha causato la chiusura dell'aeroporto. Una situazione che, per usare le parole del capo delle Prime Nazioni Gordie Bear, diventa «sempre più difficile». «Siamo disperati», ha dichiarato Bear. 

Ma non finisce qui. Come detto, i pennacchi di fumo si stanno diffondendo anche verso gli Stati Uniti. Come si legge sul Washington Post, la foschia causata dai roghi canadesi ha già invaso i cieli del Midwest nelle scorse ore. Il fumo, abbastanza basso nell'atmosfera, ha già ridotto notevolmente la qualità dell'aria dal Minnesota al Michigan. Secondo le previsioni, potrebbe spingersi verso sud, raggiungendo Illinois e Indiana, entro la fine del weekend. 

Diversamente da quanto accadde nel 2023, quando il Canada subì quella che fu definita «la peggiore stagione» di incendi boschivi della sua storia, questa volta è improbabile che il fumo raggiunga la costa orientale degli Stati Uniti, causando disagi come due anni fa, quando a New York il cielo si colorò, improvvisamente, di giallo. Quell'estate, bruciarono boschi e foreste per una superficie di oltre 4.500 ettari. Quella dell'anno scorso, invece, è stata definitia la seconda peggior stagione degli incendi del secolo in Canada. Quest'anno, ciò che preoccupa gli esperti, è che i roghi sono scoppiati con anticipo rispetto alla media. 

Non solo gli Stati Uniti rischiano però di subire le conseguenze degli incendi canadesi. Sempre secondo il Washington Post parte del fumo si sta estendendo a est, fino a Terranova, in Canada, ma potrebbe persino raggiungere le Azzorre, l'Irlanda, la Gran Bretagna e addirittura la Norvegia nelle prime ore di domani.