Israele blocca la nave con a bordo Greta Thunberg: «Lo spettacolo è finito per lo "yacht da selfie"»

(Aggiornato alle 9) Greta Thunberg, alla fine, non è arrivata a Gaza. Il Ministero degli Esteri israeliano ha fatto sapere questa mattina che la nave Madleen, diretta verso la Striscia con a bordo una dozzina di attivisti filo-palestinesi, tra cui la 22.enne svedese, e una scorta di aiuti umanitari, è stata dirottata verso le coste israeliane. Gli attivisti, di diverse nazionalità, saranno fatti tornare nei loro Paesi d'origine.
Israele, ieri, aveva promesso che avrebbe impedito alla nave della ONG Freedom Flotilla Coalition di raggiungere Gaza, affermando che il suo esercito avrebbe utilizzato «qualsiasi mezzo necessario» per impedire agli attivisti di violare il blocco navale imposto dallo Stato ebraico per le imbarcazioni dirette verso l'enclave.
La Madleen era salpata dalla Sicilia lo scorso primo giugno, nel tentativo di forzare il blocco israeliano sugli aiuti umanitari diretti verso la popolazione palestinese, a corto di beni essenziali e stremata dalla fame. Tra i passeggeri, come detto, ci sono pure l'attivista svedese Greta Thunberg e la europarlamentare francese Rima Hassan, la quale ha scritto su X che «l'equipaggio della Freedom Flotilla è stato arrestato dall'esercito israeliano in acque internazionali intorno alle 2 di notte». La deputata del Parlamento europeo ha pure diffuso una foto degli attivisti con le mani alzate.
«Lo "yacht da selfie" delle "celebrità" sta raggiungendo in sicurezza le coste di Israele», ha scritto lunedì il Ministero degli Esteri israeliano sui social media, accusando «Greta e gli altri» di aver tentato di «mettere in scena una provocazione mediatica il cui unico scopo è quello di ottenere pubblicità». Il Ministero ha poi pubblicato un video di quelli che sembrano essere i passeggeri della Madleen, con addosso i giubbotti di salvataggio, a cui vengono offerti cibo e acqua: «Tutti i passeggeri dello "yacht dei selfie" sono sani e salvi. Sono stati riforniti con panini e acqua. Lo spettacolo è finito».
I filmati sono stati diffusi dopo che la Freedom Flotilla Coalition aveva parlato di droni in volo sopra la nave e contatti persi con l’equipaggio. La ONG ha denunciato il «rapimento» degli attivisti da parte dello Stato ebraico in acque internazionali.
Israele ha imposto il blocco su Gaza, con l'aiuto dell'Egitto, dopo che il gruppo islamista Hamas ha preso il controllo della fascia costiera nel 2007. Secondo i funzionari israeliani, il blocco è necessario per impedire l'introduzione illegale di armi nell'enclave mediorientale.
Il tentativo di ingresso della ONG, arriva in seguito al drastico peggioramento delle condizioni a Gaza. Israele ha infatti imposto il divieto di ingresso nella Striscia agli aiuti umanitari per 80 giorni, portando la popolazione sull'orlo della carestia, stando alle denunce di diverse organizzazioni umanitarie internazionali, tra cui quelle gestite dalle Nazioni Unite. Oggi Israele gestisce un sistema di distribuzione di beni di prima necessità giudicato inadeguato.
La Madleen, scrive il New York Times, trasportava una quantità simbolica di aiuti umanitari verso Gaza. Il vero intento degli attivisti era quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione nell’enclave mediorientale. La Freedom Flotilla Coalition ha fatto sapere che tra gli aiuti a bordo dell’imbarcazione vi erano beni di prima necessità, tra cui latte in polvere per neonati, farina, riso, pannolini, forniture mediche e protesi per bambini.
Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ieri, ha sferrato un pesante attacco all’attivista svedese, definita «antisemita» e all’equipaggio dell’imbarcazione, considerato composto da «propagandisti di Hamas». Katz ha spiegato che «Israele agirà contro qualsiasi tentativo di violare il blocco o di aiutare le organizzazioni terroristiche via mare, aria o terra».
Prima di partire dalla Sicilia, Thunberg aveva affermato che «il mondo non può restare in silenzio a guardare. Questo silenzio e questa passività che stiamo vedendo in gran parte del mondo sono letali. Stiamo assistendo alla sistematica carestia di 2 milioni di persone. Ognuno di noi ha l'obbligo morale di fare tutto il possibile per lottare per una Palestina libera». L’attivista svedese aveva pure denunciato i presunti attacchi israeliani a una imbarcazione umanitaria con cui gli attivisti avevano cercato in precedenza di raggiungere Gaza.
Dopo il fermo della Madleen, è stato diffuso un video sui social in cui l'attivista svedese afferma: «Mi chiamo Greta Thunberg e vengo dalla Svezia. Se vedete questo video, siamo stati intercettati e rapiti in acque internazionali dalle forze di occupazione israeliane, o da forze che sostengono Israele. Esorto la mia famiglia, i miei amici e compagni a mettere pressione al Governo svedese affinché intervenga per far rilasciare me e gli altri il prima possibile». Il Ministero degli esteri israeliano ha diffuso una foto in cui si vede la 22.enne mentre riceve un panino: «Greta Thunberg è in viaggio verso Israele, sana e salva e di buon umore», si legge su X.
La relatrice speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani nei territori palestinesi, Francesca Albanese, ha esortato altre imbarcazioni a sfidare il blocco israeliano nel tentativo di portare aiuti a Gaza: «Il viaggio di Madleen potrebbe essere terminato, ma la missione non è finita. Ogni porto del Mediterraneo deve inviare imbarcazioni con aiuti e solidarietà a Gaza», ha commentato sui sociali. Hamas ha definito il fermo della imbarcazione della Freedom Flotilla Coalition «terrorismo di Stato» da parte di Israele.