Il punto

Joe Biden sblocca i fondi all'Iran per liberare cinque americani

Sei miliardi di dollari per la vita di cinque americani – Tanto è costato a Joe Biden il rilascio dei suoi connazionali detenuti in Iran, alcuni da quasi dieci anni, con accuse di spionaggio e cospirazione
© Chris Kleponis / POOL
Ats
18.09.2023 19:38

Sei miliardi di dollari per la vita di cinque americani. Tanto è costato a Joe Biden il rilascio dei suoi connazionali detenuti in Iran, alcuni da quasi dieci anni, con accuse di spionaggio e cospirazione.

Washington ha anche concesso la libertà ad altrettanti prigionieri iraniani assicurando tuttavia che lo scambio non modifica il rapporto con il regime di Teheran e annunciando nuove sanzioni.

«Oggi cinque americani innocenti detenuti in Iran tornano finalmente a casa. Si riuniranno ai loro cari, dopo aver sopportato anni di agonia, incertezza e sofferenza», ha dichiarato il presidente rinnovando l'invito a tutti i cittadini Usa a non recarsi in Iran perché «troppo rischioso per chi ha il passaporto americano».

Siamak Namazi, Morad Tahbaz, Emad Sharghi e altri due americani avevano la doppia cittadinanza ma l'Iran non riconosce quella americana e li ha considerati cittadini iraniani. Namazi, un imprenditore, è stato arrestato nel 2015 e condannato a dieci anni di carcere per spionaggio, mentre Tahbaz, che ha anche la nazionalità britannica, è stato accusato «di aver cospirato con l'America». Gli altri due, che sono voluti rimanere anonimi, dovrebbero essere una ricercatrice ed un imprenditore.

I cinque iraniani, «tutti colpevoli di crimini minori», hanno precisato fonti dell'amministrazione Usa, si chiamano Reza Sarhangpour e Kambiz Attar Kashani, entrambi accusati di aver violato le sanzioni Usa; Kaveh Lotfolah Afrasiabi, considerato un agente del governo di Teheran; Mehrdad Moein Ansari e Amin Hasanzadeh, colpevoli di aver collaborato con il ministero della Difesa e le forze armate iraniane.

Uno dei cinque americani rilasciati dall'Iran, Namazi, ha ringraziato Biden per le «scelte difficili» che hanno portato alla sua liberazione e per «aver messo la vita dei cittadini americani al di sopra della politica». La decisione del capo della Casa Bianca di fare affari con uno dei più acerrimi nemici degli Stati Uniti, in effetti, è stata fortemente attaccata dai repubblicani e dalle organizzazioni per i diritti che la considerano un pericoloso precedente. L'amministrazione ha garantito che non si tratta di un riscatto e che i fondi - proventi della vendita di petrolio iraniano alla Corea del Sud inviati attraverso il Qatar - potranno essere usati dall'Iran solo a scopo umanitario. «Monitoreremo con attenzione», ha assicurato il segretario americano Antony Blinken che, dopo una commovente telefonata con i cittadini rilasciati, ha sottolineato che «non c'è priorità più alta per questa amministrazione che riportare gli americani a casa».

Contemporaneamente all'accordo, Biden ha annunciato nuove sanzioni contro il regime di Teheran, in particolare contro l'ex presidente Mahmud Ahmadinejad e il ministero dell'Intelligence per l'ex agente dell'Fbi Bob Levinson, scomparso in Iran in circostanze misteriose 17 anni fa e probabilmente morto. «Gli Stati Uniti non rinunceranno mai al caso di Levinson. Chiediamo al regime iraniano di fornire un resoconto completo di ciò che gli è accaduto», ha spiegato un alto funzionario dell'amministrazione in una conference call che ha anticipato l'annuncio ufficiale del rilascio.

Non è chiaro se questa inedita intesa porterà progressi anche sulle tante altre questioni che dividono Washington e Teheran, tra cui il programma nucleare iraniano, il suo sostegno alle milizie sciite nella regione, la presenza di truppe statunitensi nel Golfo. Almeno per il momento, Biden ha mandato il chiaro messaggio che intende continuare a tenere il pugno duro.

«Continueremo a imporre costi all'Iran per le sue azioni provocatorie nella regione», ha tuonato da New York il presidente americano che ora - tra i guai giudiziari del figlio, le preoccupazioni degli elettori sulla sua età e il vantaggio di Donald Trump nei sondaggi - non può permettersi passi falsi.