Kiev non molla su Kursk e Mosca contrattacca
A sei giorni dall’inizio dell’incursione delle forze armate ucraine in territorio russo la tensione non accenna a placarsi. Ieri l’esercito di Kiev ha attaccato la città russa di Shebekino, nella regione di Belgorod. Lo ha scritto la Tass, citando il governatore regionale Vyacheslav Gladkovs, secondo cui nessuno è rimasto ferito ma diverse case private sono state danneggiate.
E sabato sera, il presidente ucraino Volodymyr Zelenski ha parlato per la prima volta pubblicamente dell’operazione dicendo che il comandante in capo delle forze armate Oleksandr Syrskyi gli ha riferito della «situazione in prima linea e delle nostre azioni per spingere la guerra nel territorio dell’aggressore». «L’Ucraina sta dimostrando di saper davvero ristabilire la giustizia e di garantire esattamente il tipo di pressione necessario: la pressione sull’aggressore», ha aggiunto.
Un funzionario del Ministero della Difesa ucraino ha dichiarato al «Financial Times» (FT) che i dettagli dell’operazione non sono stati resi noti perché «si aspetta prima di vedere come si svilupperà». Mosca sta cercando di contenere l’attacco ucraino ma, stando alle dichiarazioni raccolte dal FT di alcuni soldati ucraini al fronte, nonostante l’invio di rinforzi non è finora riuscita a respingere le truppe di Kiev nella regione di Kursk.
Valerij Gerasimov, il Capo di stato maggiore generale delle Forze armate russe, ha invece ripetutamente tentato di dipingere la situazione come sotto controllo, con il Ministero della Difesa che ieri ha pubblicato video di jet da combattimento ed elicotteri che avrebbero colpito colonne di attrezzature ucraine. Il Ministero ha inoltre dichiarato di aver distrutto 14 droni ucraini e quattro missili balistici tattici durante la notte di sabato sulla regione di Kursk. I detriti di uno dei missili hanno però colpito un condominio nella città omonima ferendo 15 persone, ha dichiarato il governatore ad interim della regione Alexey Smirnov.
In una dichiarazione, il Ministero della Difesa russo ha definito «barbara» l’incursione di terra ucraina e ha affermato che militarmente non ha alcun senso. L’Ucraina ha occupato al massimo alcune decine di chilometri quadrati di territorio russo senza rivendicarlo, mentre la Russia controlla più di 100 mila chilometri quadrati di territorio ucraino riconosciuto a livello internazionale.
La «replica» di Mosca
Nelle prime ore di ieri, Mosca ha lanciato attacchi con droni e missili contro la regione di Kiev. Un bambino di 4 anni e suo padre di 35 anni sono rimasti uccisi, hanno dichiarato i funzionari ucraini. Altre tre persone, tra cui un adolescente, sono rimaste ferite nell’attacco a est della capitale, che secondo il Presidente Volodymyr Zelenskiy ha coinvolto un missile di fabbricazione nordcoreana.
Minsk rafforza le unità al confine
L’esercito bielorusso prepara l’invio di materiale bellico nelle zone di confine con l’Ucraina, dopo che ieri il comandante in capo delle forze armate ha impartito l’ordine di schierare più truppe nelle direzioni tattiche di Gomel e Mozyr per «rispondere a eventuali provocazioni» di Kiev. Secondo l’agenzia bielorussa Belta, «il personale militare di una delle unità meccanizzate sta caricando materiale bellico sui convogli ferroviari per inviarlo nelle aree designate». Il ministero della Difesa ha precisato che le unità sono state predisposte per il combattimento e sono pronte a svolgere le loro missioni.
Il rafforzamento militare delle aree di confine con l’Ucraina è stato ordinato dopo che Minsk ha denunciato di aver abbattuto droni ucraini che venerdì hanno sconfinato nei cieli bielorussi.
Minacciato il gasdotto per l'Europa
I combattimenti di questi giorni nella regione russa di Kursk hanno investito direttamente la cittadina di Suzdha, dove si trova l’ultima stazione di transito del gasdotto Urengoy-Pomary-Uzhgorod, cioè la conduttura che trasporta la metà del gas naturale russo ancora esportato verso l’Europa. L’altra metà passa dal Turkstream, che attraversa il Mar Nero. Nonostante Gazprom, il gigante statale russo del settore, abbia assicurato che le esportazioni continuano normalmente, gli eventi bellici hanno provocato non pochi nervosismi sul mercato del gas europeo, con i prezzi che per la prima volta nel 2024 hanno superato i 40 euro al megawattora, con un balzo di oltre il 4% in un giorno (venerdì scorso).