Svizzera

La CITraP chiede l'espansione del trasporto ferroviario internazionale

NNella sua assemblea generale tenutasi oggi a Winterthur (ZH) ha approvato una risoluzione da sottoporre al consigliere federale Albert Rösti
©Chiara Zocchetti
Ats
21.06.2025 16:07

La Comunità di interessi per i trasporti pubblici (CITraP) chiede una rapida espansione del trasporto ferroviario internazionale di passeggeri in partenza dalla Svizzera. Nella sua assemblea generale tenutasi oggi a Winterthur (ZH) ha approvato una risoluzione da sottoporre al consigliere federale Albert Rösti.

Nel documento si chiede al ministro dei trasporti «di porre fine all'attuale svantaggio del trasporto ferroviario internazionale di passeggeri rispetto al traffico aereo». A tal fine, viene chiesto di elaborare una strategia per aumentare la quota di mercato del treno nei viaggi europei dall'attuale 21% al 30% entro il 2035.

La CITraP chiede anche che i contributi previsti dalla legge sul CO2 per la promozione del trasporto ferroviario internazionale di passeggeri, pari a 30 milioni di franchi all'anno, vengano inclusi nel piano finanziario della Confederazione come inizialmente previsto, e che si rinunci alle annunciate misure di risparmio. Tali fondi dovrebbero venir impiegati per finanziare nuove linee diurne e notturne - ad esempio verso Malmö, Barcellona, Marsiglia-Nizza, Roma, Londra e Bruxelles - e l'acquisto di materiale rotabile.

Del tema si è occupata anche l'Associazione traffico e ambiente (ATA), che ha tenuto anch'essa oggi la sua assemblea generale, durante la quale è stata adottata una risoluzione che chiede una «svolta radicale» nei trasporti, «sia su strada che in aria». L’ATA sollecita in particolare l'introduzione immediata di una tassa sul CO2 sui biglietti aerei, i cui proventi dovrebbero essere destinati al finanziamento del trasporto pubblico, in particolare del traffico ferroviario internazionale.

L'ATA ha anche denunciato «l'arretrata lobby automobilistica», che «continua a sognare fantasie d'asfalto, ormai superate». L'associazione chiede invece maggiori contributi federali ai programmi di agglomerato per il trasporto pubblico e la mobilità dolce (a piedi e in bicicletta), nonché più risorse per il Fondo per l'infrastruttura ferroviaria.