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«La distruzione della diga? Conseguenze enormi per migliaia di persone»

Il capo degli Affari Umanitari dell'ONU, Martin Griffiths, si dice preoccupato per il movimento delle mine causato dall'acqua - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«La distruzione della diga? Conseguenze enormi per migliaia di persone»
Red. Online
07.06.2023 06:30
23:24
23:24
Zelensky: «Ora abbiamo bisogno di una risposta rapida a Kherson»

«Ora abbiamo bisogno di una risposta chiara e rapida del mondo a quanto sta succedendo. Al momento non è nemmeno possibile stabilire con certezza quante persone nel territorio occupato della regione di Kherson possano morire senza soccorsi, senza acqua potabile, senza cibo, senza cure mediche. I nostri servizi militari e speciali stanno salvando quante più persone possibile, nonostante i bombardamenti». Lo afferma il presidente ucraino, Vladimir Zelensky nel suo consueto videomessaggio serale.

Secondo Zelensky sono necessari sforzi su larga scala. «Abbiamo bisogno che organizzazioni internazionali, come il Comitato internazionale della Croce Rossa, si uniscano immediatamente all'operazione di salvataggio e aiutino le persone nella parte occupata della regione di Kherson», ha affermato.

«Ogni persona che muore lì è un verdetto sull'architettura internazionale esistente e sulle organizzazioni internazionali che hanno dimenticato come salvare vite umane. Se ora non esiste un'organizzazione internazionale nell'area di questo disastro, significa che non esiste affatto, che non è in grado di funzionare. Tutti gli appelli pertinenti dell'Ucraina e del nostro governo sono in atto», ha aggiunto il leader ucraino.

20:27
20:27
Croce Rossa: «SOS mine nelle zone alluvionate»

Un nuovo potenziale pericolo si annida nel disastro della diga di Nova Khakovka: quello delle mine, che l'acqua e il fango probabilmente hanno mosso e disotterato, e che minacciano ora non solo la popolazione alluvionata, ma anche i soccorritori: l'Sos è della Croce Rossa.

«Sono state tutte portate via dall'acqua» e «tutto quello che sappiamo è che (le mine) sono da qualche parte a valle dell'alluvione, ha detto Erik Tollefsen, capo dell'unità per la decontaminazione da armamenti e lo sminamento del Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr), durante la presentazione di un nuovo drone in grado di individuare mine nascoste.

20:26
20:26
Zelensky attacca l'ONU e la Croce rossa: «Non sono alla diga»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky lancia accuse all'Onu e alla Croce rossa, dopo il crollo della diga di Kakhovka: «loro non sono sul posto!» Nonostante la catastrofe sia avvenuta da tante ore, sostiene in un'intervista esclusiva alla Bild il leader ucraino, «loro non ci sono».

Onu e Croce rossa «dovrebbero essere i primi ad arrivare sul posto per salvare le vite umane». Il leader ucraino racconta anche che i soccorritori ucraini vengono bersagliati: «appena i nostri soccorritori vogliono salvare le persone, viene sparato contro di loro».

19:42
19:42
Zelensky: «I russi sparano ai soccorritori nelle aree allagate»

Le forze russe stanno sparando ai soccorritori ucraini che tentano di raggiungere le persone intrappolate nelle aree colpite dalle inondazioni di Kherson, dopo la distruzione della diga di Nova Kakhovka. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in un'intervista al gruppo Axel Springer, riportata da Politico.eu.

«Non appena i nostri soccorritori cercano di salvarli, vengono colpiti», ha affermato parlando di quanti stanno cercando di raggiungere i residenti delle città sulla sponda del fiume Dnipro occupata dai russi.

«Dai tetti delle case allagate, la gente vede galleggiare persone annegate. Si possono vedere dall'altra parte. È molto difficile far uscire le persone dalla parte occupata della regione di Kherson - ha affermato Zelensky -. Quando le nostre forze cercano di tirarli fuori, vengono attaccati dagli occupanti a distanza».

Sulla distruzione della diga, i russi «temono che inizieremo la controffensiva in questa direzione e vogliono rendere difficile la liberazione delle nostre aree - ha detto Zelensky -. Non ci hanno pensato due volte ad allagare anche i loro territori occupati. Non vedo altri motivi».

Il presidente ucraino ha puntato il dito anche contro l'assenza delle organizzazioni umanitarie internazionali sulle aree allagate: «Non ci sono», ha affermato segnalando che l'Ucraina ha chiesto aiuto. «Non abbiamo ricevuto alcuna risposta - ha detto -. Sono scioccato».

19:25
19:25
Cardinale Zuppi: «Andare a Mosca? Dobbiamo parlarne prima col Papa»

«Dobbiamo rifletterne, dobbiamo parlarne col Santo Padre». Così il cardinale Matteo Zuppi, in merito ad una sua visita a Mosca. Il presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei) ha anche specificato di non aver avuto modo di parlare con Bergoglio dopo il suo rientro a Roma da Kiev.

«Dobbiamo parlare, riflettere sulle cose che abbiamo ascoltato e vedere i passi successivi. Chiaramente ne dobbiamo parlare con Papa Francesco, aspettando che stia meglio», ha spiegato Zuppi in merito ad eventuali nuovi passi successivi della sua missione.

«La nostra non è una mediazione, ma è un manifestare interesse, vicinanza e ascolto perché il conflitto possa trovare dei percorsi di pace. Tutto il resto sono attese che abbiamo tutti quanti, nello sperare che la guerra finisca, o speculazioni», ha aggiunto Zuppi, che si è detto anche preoccupato «per quanto successo alla diga, con migliaia di persone alluvionate. Manifestiamo tanta attenzione per questo e per l'ecosistema, viste le conseguenze che potrà portare, e tanta vicinanza al popolo ucraino e alle popolazioni che soffrono».

19:13
19:13
Telefonata tra Zelensky e Macron sul disastro della diga di Kakhovka

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato di avere avuto una telefonata con il presidente francese Emmanuel Macron. «L'ho ringraziato per l'opportunità di partecipare al vertice della Comunità politica europea e per il sostegno al Consiglio di sicurezza dell'Onu - ha precisato Zelensky su Twitter -.

Ho parlato dell'attuale situazione nella regione di Kherson, delle conseguenze ambientali e umanitarie dell'atto terroristico russo e ho delineato le urgenti necessità dell'Ucraina per eliminare il disastro».

Zelensky ha poi aggiunto di avere discusso con Macron della «possibilità di utilizzare meccanismi internazionali per indagarne le cause» e di avere «anche parlato dell'accordo con Rafael Grossi a capo dell'Aiea per aumentare il controllo sulla centrale di di Zaporizhzhia. Abbiamo concordato di proseguire la cooperazione in materia di difesa, in particolare per proteggere i nostri cieli. Attendiamo con impazienza l'inizio dell'addestramento per i piloti ucraini il prima possibile. Abbiamo discusso i formati delle garanzie di sicurezza per l'Ucraina, le aspettative dal vertice della Nato a Vilnius e i preparativi per il vertice sulla pace globale».

18:12
18:12
Mosca: «Positivi i tentativi del Vaticano per la pace»

La Russia «valuta positivamente i tentativi del Vaticano di facilitare la fine del conflitto in Ucraina» e riconosce il «sincero desiderio della Santa Sede di facilitare il processo di pace». Ma fino a questo momento il Vaticano non ha ancora intrapreso «passi concreti» per una visita del cardinale Matteo Zuppi a Mosca, dopo quella di questa settimana a Kiev. Lo ha detto all'agenzia Tass la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.

«Da quanto sappiamo - ha detto Zakharova - il portavoce della Santa Sede, Matteo Bruni, ha confermato il 20 maggio che Papa Francesco intende inviare il cardinale Matteo Zuppi in Russia come parte della sua iniziativa di pace. Fino ad oggi il Vaticano non ha intrapreso passi concreti per organizzare il suo viaggio a Mosca».

18:04
18:04
«L'esplosione della diga è un crimine di guerra»

«Da tutto quello che so sul diritto internazionale, questo è un crimine di guerra molto chiaro». Lo ha detto il ministro tedesco della Difesa, Boris Pistorius, in merito all'esplosione della diga di Kakhovka in Ucraina.

Si tratta di una «incredibile distruzione, un'arbitrarietà e un disprezzo per l'umanità che non ci si aspettava nemmeno da Putin», ha aggiunto Pistorius, che si trova attualmente in viaggio in India. Lo riporta Spiegel.

17:45
17:45
Medvedev: «Zelensky rischia di finire appeso come Mussolini»

Visti le armi e i finanziamenti ricevuti dall'Occidente, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky deve per forza portare avanti la controffensiva promessa, perché altrimenti rischia di finire appeso a testa in giù come Mussolini a Piazzale Loreto. Lo afferma l'ex presidente russo Dmitry Medvedev in un post sul suo canale Telegram.

Zelensky «non ha altra scelta» che attaccare, afferma Medevedev, attualmente vice segretario del Consiglio di Sicurezza nazionale, perché deludere i suoi sponsor potrebbe costargli caro. In tal caso, aggiunge, lo colpiranno «per mano di qualcun altro, come piace fare a loro a Langley», cioè alla Cia. Daranno l'incarico a dei «furfanti radicali» che lo accuseranno di tradimento e «lo appenderanno per i piedi con i suoi scagnozzi, come una volta appesero il Duce e i suoi in piazzale Loreto a Milano».

«Pertanto - conclude Medvedev - il regime di Kiev ha solo una via d'uscita: andare fino in fondo, mandando a morte migliaia di mobilitati».

17:44
17:44
«Ventinove villaggi colpiti dall'inondazione, dieci in zona russa»

Il ministro dell'interno ucraino, Igor Klymenko, che è stato nominato responsabile dell'emergenza inondazione dopo la rottura della diga di Nova Khakovka, ha detto che finora il disastro ha colpito 29 villaggi e insediamenti, 19 dei quali nella zona controllata da Kiev, sulla riva destra (occidentale) del Dnipro, e 10 su quella occupata dai russi.

17:10
17:10
Secondo il NYT, la diga in Ucraina è «esplosa dall'interno»

La diga in Ucraina sarebbe esplosa dall'interno. Lo riporta il New York Times citando alcuni funzionari ucraini, con i quali molti esperti sarebbero d'accordo considerato che un attacco di artiglieria o comunque dall'esterno non sarebbe stato in grado di causare tali danni. La diga di Kakhovka e la centrale idroelettrica sono sotto controllo dei russi dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina.

17:03
17:03
«L'ordine di far saltare la diga è arrivato da Putin»

L'ordine all'esercito russo di far saltare in aria la diga di Nova Khakovka deve essere arrivato direttamente da Putin: ne è convinto il segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale ucraino Oleksiy Danilov, citato dall'agenzia ucraina Ukrinform, secondo cui gli esplosivi erano stati piazzati lì in anticipo, forse già da settembre o ottobre dell'anno scorso, quindi per un'azione che andava compiuta prima o poi.

«Il comando per questo atto terroristico è arrivato dal Cremlino, dall'ufficio di Putin. Ordini di questa importanza non vengono impartiti a qualsiasi livello: non certo a livello di battaglione, di divisione, né è una situazione che compete a Shoigu (il ministro della Difesa russo, ndr)», ha sottolineato Danilov alla trasmissione della Radio Progetto Libertà, citato dall'agenzia.

16:04
16:04
Telefonata tra Erdogan e Putin: «Serve un'inchiesta esaustiva sulla diga»

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e quello russo Vladimir Putin hanno discusso oggi in una telefonata la situazione dopo il crollo della diga di Kakhovka in Ucraina. Lo riferisce l'ufficio presidenziale turco, citato dalle agenzie russe. Erdogan ha sottolineato l'esigenza di un'inchiesta esaustiva su quanto avvenuto.

Da parte sua Putin nel colloquio telefonico con Erdogan ha definito la distruzione della diga di Kakhovka «un'azione barbara di Kiev», compiuta su suggerimento dei suoi «curatori occidentali», riferisce il servizio stampa del Cremlino citato dalla Tass.

Putin ha affermato che «le autorità di Kiev, su istigazione dei loro curatori occidentali, continuano a puntare pericolosamente sulla escalation delle ostilità, commettono crimini di guerra, usano apertamente metodi terroristici e organizzano sabotaggi sul territorio russo».

«Un chiaro esempio di questo - ha aggiunto il presidente russo - è l'azione barbara per distruggere la centrale idroelettrica di Kakhovka, che ha provocato un disastro ambientale e umanitario su vasta scala».

15:59
15:59
«Più di 2.600 case allagate nel Kherson»

Il Servizio di emergenza statale dell'Ucraina (Ses) sta valutando la situazione nella regione di Kherson a causa dell'aumento del livello dell'acqua per l'attacco alla diga di Kakhova, precisando che è stato compiuto dalle truppe russe.

Secondo i soccorritori, «alle ore 15, venti insediamenti e 2612 case nei territori della riva destra del Dnepr sono stati allagati. È stato possibile evacuare 1.752 ucraini dalle aree potenzialmente pericolose, 103 dei quali bambini». Lo scrive Unian.

15:54
15:54
Erdogan propone un'indagine internazionale sulla diga

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan propone una commissione d'inchiesta internazionale sull'esplosione della diga di Kekhovka in Ucraina. La proposta nel corso di una telefonata con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Secondo il presidente turco la commissione d'inchiesta potrebbe essere formata da delegati di Russia, Ucraina, Turchia e Nazioni Unite, fa sapere l'agenzia di stampa turca Anadolu.

Ankara è pronta a fare la sua parte per assicurare la pace tra Mosca e Kiev, ha aggiunto Erdogan durante la telefonata con Zelensky.

Da parte sua Zelensky - nel corso della telefonata con Erdogan -, ha evocato le conseguenze umanitarie sulle inondazioni.

«Ho avuto una conversazione telefonica con il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan. Ho parlato delle conseguenze umanitarie e ambientali dell'attacco terroristico russo alla diga di Kakhovka e in particolare, dei rischi per la centrale di Zaporizhzhia. Ho consegnato un elenco di urgenti necessità per eliminare il disastro», ha riferito Zelensky, scrive Ukrinform.

Il leader ucraino ha anche osservato che la voce della Turchia è importante quando si tratta del ritiro delle truppe di occupazione russe dal territorio ucraino e del ritorno dalla prigionia russa delle nostre persone imprigionate illegalmente, in particolare dei tatari di Crimea. I presidenti dei due paesi hanno anche discusso della continuazione e dell'espansione dell'iniziativa sul grano.

«Il ritorno al negoziato» tra Ucraina e Russia «dovrebbe essere l'idea dominante perché prevenire la perdita di vite ogni giorno è impossibile dal momento che il conflitto si protrae», ha affermato Erdogan, come fa sapere la presidenza della Repubblica di Ankara, durante la telefonata conZelensky. La Turchia continuerà con i suoi sforzi per arrivare a una «pace giusta», ha aggiunto Erdogan.

15:30
15:30
L'Ucraina dice di non aver ancora lanciato la controffensiva

«L'Ucraina non ha ancora lanciato la controffensiva pianificata per riconquistare il territorio occupato dalla Russia, e il suo inizio sarà evidente a tutti quando accadrà».

Lo ha detto oggi il segretario del Consiglio nazionale di sicurezza Oleksiy Danilov, respingendo le dichiarazioni dei funzionari russi che hanno affermato che la controffensiva fosse già iniziata. Lo riporta il Guardian.

11:06
11:06
La Cina si dice «seriamente preoccupata» per i danni alla diga

La Cina esprime «seria preoccupazione per i danni alla diga della centrale idroelettrica di Kakhovka» a causa degli «impatti umanitari, economici ed ecologici che ne derivano».

Il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, commentando la vicenda, ha affermato che Pechino chiede «a tutte le parti in conflitto di rispettare il diritto internazionale umanitario e di fare tutto il possibile per proteggere la sicurezza dei civili e delle strutture civili». La posizione della Cina sulla crisi ucraina «è sempre stata chiara» e l'auspicio è che «tutte le parti si impegnino per una soluzione politica e un allentamento delle tensioni».

In relazione ai risvolti economici negativi menzionati sopra, l'ambasciatore ucraino presso la Santa Sede Andri Yurash, in un'intervista al canale televisivo italiano Sky Tg24, si è detto preoccupato per quanto riguarda il corridoio del grano. «Perchè la Russia ha commesso questo crimine? Perchè sarà difficile per noi ucraini riorganizzarci, anche riguardo all'iniziativa del grano. L'impatto in questo caso è particolarmente pesante. È stata danneggiata la capacità di produzione agricola dell'Ucraina. Anche la controffensiva sarà influenzata da questo ma se Mosca si aspetta di fermarci nella riconquista dei nostri territori, si sbaglia. La parte controllata dai russi ha avuto più danni di quella sotto il controllo ucraino».

10:42
10:42
«Circa 42 mila persone a rischio a causa delle inondazioni»

Circa 42.000 persone sono a rischio a causa delle inondazioni su entrambe le sponde del fiume Dnipro dopo che la diga Nova Kakhovka è stata fatta saltare in aria: il picco dell'onda alluvionale è previsto per oggi. Lo riporta il Guardian citando funzionari ucraini.

Volodymyr Zelensky, sul sito web della presidenza ucraina, ha inoltre reso noto che «si è formata una chiazza di petrolio di almeno 150 tonnellate che viene trasportata dalla corrente verso il Mar Nero. Non possiamo ancora prevedere quanta parte delle sostanze chimiche, dei fertilizzanti e dei prodotti petroliferi stoccati nelle aree alluvionate finirà nei fiumi e nel mare. L'evacuazione delle persone dall'area allagata è in corso: quasi ottanta insediamenti sono a rischio».

Zelensky ha anche scritto su Telegram che, «i nostri servizi stanno aiutando tutte le persone coinvolte, ma possiamo intervenire solo sul territorio controllato dall'Ucraina. Nella parte occupata da Mosca, i russi non stanno nemmeno cercando di aiutare le persone». «Questo dimostra ancora una volta il cinismo con cui la Russia tratta le persone di cui ha conquistato la terra e ciò che la Russia realmente porta all'Europa e al mondo. I terroristi russi hanno dimostrato ancora una volta di essere una minaccia per tutto ciò che è vivo».

08:39
08:39
«Colpita una stazione elettrica nella regione russa di Kursk»

Due ordigni esplosivi sono stati lanciati questa notte dalle forze armate ucraine su una stazione elettrica nel distretto di Glushkov, nella regione occidentale russa di Kursk, a causa dei danni le cittadine di Popovo-Lyezhachy e Tetkino sono al momento senza corrente.

Lo ha scritto su Telegram il governatore regionale Roman Starovoyt, rendendo noto che un operaio è rimasto ferito dalle schegge.

06:31
06:31
IL PUNTO ALLE 6

Duro braccio di ferro al Palazzo di Vetro dell'ONU tra Ucraina e Russia, che alla riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza convocata in seguito alla distruzione della diga di Kakhovka, si accusano reciprocamente di terrorismo.

Nel contempo le Nazioni Unite avvertono che «la gravità di questo episodio sarà comprensibile nei prossimi giorni, ma è già chiaro che avrà conseguenze enormi per migliaia di persone». E il capo degli Affari Umanitari dell'ONU Martin Griffiths si è detto anche molto preoccupato dal rischio di contaminazione di mine con il movimento dell'acqua.

Per l'ambasciatore di Kiev al Palazzo di Vetro Sergiy Kyslytsya si è trattato di un «attacco terroristico, un atto di terrorismo ecologico e tecnologico». «Questa è la risposta del Cremlino alla richiesta di numerosi paesi di negoziati di pace», ha aggiunto.

«La distruzione della diga da parte del regime di Kiev è stato un crimine impensabile che si può identificare come un atto terroristico», ha ribattuto l'ambasciatore russo, Vassily Nebenzia. «Abbiamo avvertito la comunità internazionale e la leadership ONU su questa minaccia - ha sottolineato - Ma Kiev con l'incoraggiamento dagli alleati occidentali ha deciso di portare avanti il suo piano terroristico».

Dure accuse a Mosca sono arrivate anche dagli USA e dagli alleati. Quanto è successo oggi è un'altra «conseguenza tragica» dell'invasione russa dell'Ucraina, ha detto il vice ambasciatore americano Robert A. Wood, sottolineando che la distruzione della diga «ha portato alluvioni devastanti con un impatto sulla vita e sui mezzi di sussistenza di decine di migliaia di ucraini lungo il fiume». «Voglio dire chiaramente che è stata la Russia a iniziare questa guerra e a occupare quest'area dell'Ucraina», ha aggiunto, ricordando che «gli attacchi deliberati su proprietà civili sono proibiti dalle leggi di guerra».

La Cina, come di consueto, ha evitato di prendere posizione limitandosi a esprimere la sua «grave preoccupazione». L'ambasciatore Zhang Jun ha chiesto alle parti in conflitto di «rispettare le leggi internazionali» e lanciato un appello alla «moderazione», ribadendo che il suo paese «continuerà a stare dalla parte della pace promuovendo il dialogo per arrivare a una soluzione della crisi».

Diversi soldati russi sono stati travolti dalle acque dopo l'esplosione alla diga: molti sono stati uccisi o feriti nel caos. Lo raccontano alla CNN alcuni soldati ucraini. Il capitano Andrei Pidlisnyi ha riferito che quando la diga è crollata «nessuno sul lato della Russia è stato in grado di scappare. Tutti i reggimenti della Russia sono stati inondati». 

L'Institute for the Study of War (ISW), intanto, ha pubblicato il suo rapporto sul crollo della diga. Il think tank statunitense afferma di non aver ancora «prove chiare su ciò che è accaduto» e di non essere in grado di «offrire una valutazione indipendente sulle responsabilità». Ma, ha aggiunto, «le dichiarazioni dei funzionari statunitensi ed europei sono generalmente coerenti con la previsione dell'ISW dell'ottobre 2022 secondo cui i russi avrebbero un interesse maggiore e più chiaro nell'inondare quella zona, nonostante i danni alle loro postazioni difensive».

Nell'ottobre 2022 l'ISW aveva affermato che la Russia avrebbe potuto «utilizzare le inondazioni per allargare il fiume Dnipro e complicare i tentativi di controffensiva ucraina».

Nel suo aggiornamento, l'ISW scrive che «fonti russe hanno espresso preoccupazione sulla possibilità che l'Ucraina si stesse preparando ad attraversare il fiume e contrattaccare nella sponda orientale dell'oblast di Kherson. I filmati disponibili del 6 giugno, suggeriscono che l'inondazione abbia spazzato via le posizioni ucraine vicino alla costa del Dnipro e costretto le truppe di Kiev a evacuare mentre erano sotto il fuoco dell'artiglieria russa».