Le proposte

La Francia «verde» di Macron

Il presidente francese vuole che il Paese produca entro il 2027 un milione di auto elettriche e intende promuovere il progetto di linee ferroviarie regionali metropolitane in almeno dieci città - L’obiettivo è accelerare la decarbonizzazione raggiungendo il 55% nel 2030
©Messyasz Nicolas/Pool/ABACA
Dario Campione
25.09.2023 22:30

Un milione di auto elettriche e un milione di pompe di calore. Almeno dieci nuove linee ferroviarie metropolitane regionali. E la riduzione di un terzo dei glisofati in agricoltura. Emmanuel Macron ha annunciato quest'oggi, con un discorso in diretta TV, le strategie che la Francia adotterà per rendere il Paese sempre più “verde”.

Al termine di un lungo Consiglio di pianificazione ecologica, il presidente francese ha elencato le «azioni» che il Governo metterà in pratica nell’immediato.

Azioni, ha specificato, che «saranno completate da una strategia sulla biodiversità e da un piano di adattamento», la cui presentazione avverrà, rispettivamente, nei mesi di ottobre e dicembre prossimi.

«Negli ultimi cinque anni abbiamo ridotto le nostre emissioni di CO₂ due volte più velocemente di prima - ha esordito Macron davanti ai giornalisti - Dove prima la riduzione era di circa l’1% all’anno, tra il 2017 e il 2022 è stata del 2%. Se prendiamo quanto fatto dal 1990, siamo a metà strada. L’altra metà, che dobbiamo percorrere per raggiungere la riduzione del 55% delle emissioni di CO₂ va completata entro il 2030. Un percorso realizzabile se riusciremo ad andare due volte e mezzo più veloce nei prossimi cinque anni». Un’accelerazione che Macron, forse per rassicurare gli scettici, ha voluto definire, in realtà, «una politica di sobrietà misurata, una filosofia che è sempre stata la nostra».

Grandi investimenti

Obiettivo assolutamente fondamentale di questo percorso sarà la decarbonizzazione, ha detto il presidente francese.

«Tutta questa strategia ci permetterà di ridurre la nostra dipendenza dai combustibili fossili, principalmente carbone, petrolio e gas. Bisogna passare dal 60% attuale al 40% entro il 2030, e uscire dal solo carbone entro il 1° gennaio 2027».

Come fare? Innanzitutto, riducendo la dipendenza dei cittadini  dall’auto privata. Macron ha annunciato un primo investimento di 700 milioni di euro per sviluppare una rete ferroviaria RER (Réseau Express Régional, ossia Rete espressa regionale, oggi esistente a Parigi, ndr) «in dieci città del Paese». Inoltre, la Francia dovrà produrre in casa, entro il 2027, «almeno un milione di auto elettriche», evocando così una «ecologia che crea valore economico».

A questo proposito, a novembre, il Governo «rivelerà» un nuovo modello di leasing a 100 euro proprio per i veicoli elettrici. «Un dispositivo che permetterà di noleggiare un’auto per un periodo fisso, prima di diventare eventualmente proprietari, pagando 100 euro al mese. Qualcosa che sia equo, ben mirato e favorisca l’accesso ai veicoli elettrici prodotti in Europa».

Altro obiettivo sarà «agire in un settore industriale che è una formidabile leva di sostituzione: la produzione di pompe di calore», che dovrà essere triplicata sempre entro il 2027, raggiungendo anche in questo caso quota un milione e formando nel contempo 30 mila installatori.

Controllare i prezzi

Il disegno di legge per l’industria verde, che sarà presentato a ottobre dalla premier Elisabeth Borne e dal ministro per la Transizione ecologica e la coesione dei territori Christophe Béchu, dovrebbe permettere alla Francia di «riprendere in mano il controllo del prezzo della nostra elettricità - ha aggiunto Macron - Non c’è infatti ecologia che sia competitiva se non siamo in grado di controllare il prezzo dell’elettricità, soprattutto in un contesto di inflazione e prezzi così alti. Grazie alla nazionalizzazione di EDF (la Électricité de France, tornata in mano totalmente pubblica nel giugno scorso, ndr), saremo in grado a ottobre di avere prezzi dell’elettricità che ci mettono in una situazione completamente favorevole e competitiva a livello europeo».

Meno glisofati in agricoltura

Oltre a trasporti e produzione di energia, il presidente francese ha parlato nel suo discorso anche di agricoltura, annunciando la volontà di «ridurre del 30% la dipendenza dal glifosato», in controtendenza peraltro rispetto all’Europa comunitaria: lo scorso 20 settembre, infatti, la Commissione europea ha proposto di rinnovare l’autorizzazione di questo controverso erbicida per altri 10 anni nei Paesi dell’Unione.

L’appello degli scienziati

Sempre oggi, intanto, un gruppo di scienziati francesi con in testa il fisico Alain Aspect, Premio Nobel nel 2022, ha firmato un appello per chiedere la «decarbonizzazione dei processi energetici, fisici, chimici e agricoli», scelta giudicata «una nostra responsabilità storica». Nel loro appello, gli scienziati transalpini parlano di «un Progetto Manhattan di transizione ecologica» e chiedono la «la costruzione di un centro di ricerca e innovazione, responsabile dello sviluppo di strumenti scientifici e tecnologici per la transizione, in collegamento diretto con l’industria». Un «hub scientifico e tecnologico aperto» che collabori «con l’intero tessuto accademico e industriale internazionale, compresi i Paesi emergenti e meno sviluppati». L’obiettivo dichiarato dai firmatari dell’appello è «unire i punti di forza tecnici per aiutare a superare l’immensa sfida della transizione. Vogliamo credere che riunire le nazioni, soprattutto quelle europee, per la salvaguardia del pianeta sia ancora possibile. I mezzi umani e tecnici per guidare la transizione esistono».