Russia

«La macchina di disinformazione creata da Prigozhin è ancora viva»

L'analisi dell'agenzia di sicurezza informatica Mandiant evidenzia come, a sette mesi dalla morte del leader e fondatore del gruppo mercenario Wagner, la rete costruita per promuovere gli interessi commerciali e politici russi continui a operare
©PRIGOZHIN PRESS SERVICE
Giacomo Butti
31.03.2024 06:00

A sette mesi dalla morte di Yevgeny Prigozhin, leader e fondatore del gruppo mercenario Wagner, la macchina di disinformazione da lui creata continua a operare. Un'indagine indipendente condotta da Mandiant, azienda statunitense di sicurezza informatica, ha rilevato che alcune campagne internazionali di disinformazione legate all'imprenditore rimangono attive. In particolare, spiega il rapporto pubblicato recentemente dalla sussidiaria di Google, vengono citate le operazioni messe in campo da Newsroom for American and European Based Citizens Campaign, Cyber Front Z e Groupe Panafricain pour le Commerce et l'Investissement.

La fabbrica

«Fabbrica dei troll», o Kremlinbots. Così era nota, anche, l'Internet Research Agency (IRA) di San Pietroburgo, società fondata nel 2013. Era. Finanziata da Prigozhin e creata con l'intento di promuovere, tramite operazioni di propaganda online, gli interessi commerciali e politici russi, l'IRA è infatti stata chiusa lo scorso luglio, come conseguenza del fallito golpe dell'oligarca. In Occidente, il coinvolgimento di Prigozhin nell'IRA era stato accertato nell'ambito della denuncia delle interferenze sostenute dalla Russia nelle elezioni presidenziali statunitensi del 2016: in quest'occasione, il governo statunitense aveva pubblicamente denunciato i collegamenti tra la fabbrica dei troll e Prigozhin.

Le operazioni continuano

Ma l'IRA rappresentava solo un ramo della vasta, vastissima rete di fake news creata dal "cuoco di Putin" per sostenere gli interessi russi, all'estero e anche in patria. Tanto che, ne avevamo parlato qui, ben difficilmente la sua chiusura avrebbe potuto rappresentare un vero problema per la macchina di disinformazione del Cremlino. Macchina che, infatti, ha continuato a lavorare a pieno regime. «Dopo l'ammutinamento del giugno 2023 – si legge nel rapporto di Mandiant – la rapida chiusura dei rami più apertamente sotto l'influenza di Prigozhin ha dimostrato l'intenzione del governo russo di smantellare pubblicamente almeno alcune componenti delle operazioni di Prigozhin». Ma altre «risorse e infrastrutture di queste campagne sono rimaste attive dopo la morte di Prigozhin e riteniamo con moderata fiducia che rimarranno operative nel medio termine». Operative come? «Queste componenti saranno probabilmente sfruttate dagli operatori originari o da quelli che se ne sono appropriati per influenzare l'opinione pubblica su questioni come l'invasione russa dell'Ucraina, le elezioni e la politica statunitensi e gli sviluppi nella regione africana del Sahel».

Tre esempi

Fra le operazioni ancora attive, come detto, tre in particolare sono finite sotto la lente dell'azienda americana di cybersicurezza: Newsroom for American and European Based Citizens Campaign (NAEBC), Cyber Front Z e Groupe Panafricain pour le Commerce et l'Investissement. La prima si presenta come un portale media occidentale gestito in modo completamente occulto. La seconda è un'organizzazione apertamente filoputiniana. La terza, invece, funziona da testa di ponte in Africa e come centro d'influenza social per le operazione della Wagner nell'Africa centrale. Tutte hanno legami con Prigozhin.

Attiva almeno dal 2020, in passato, la NAEBC ha «tentato costantemente di influenzare il pubblico statunitense di destra su questioni relative alla politica e alle elezioni statunitensi», evidenzia Mandiant. Ora inaccessibile, il sito di disinformazione continua a operare tramite gli account social ad esso legati promuovendo «narrazioni che hanno come obiettivo la politica interna e le elezioni statunitensi, l'invasione russa dell'Ucraina e gli sviluppi geopolitici, come il conflitto tra Israele e Hamas». Ma il focus narrativo del NAEBC, secondo l'analisi della sussidiaria di Google, rimane legato soprattutto «alla politica e alle elezioni statunitensi. Questo include narrazioni che promuovono temi che sembrano allineati con il Partito Repubblicano, in particolare sostenendo l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump e criticando l'attuale amministrazione e il Partito Democratico. I contenuti promossi hanno sostenuto la candidatura di Trump alle elezioni presidenziali statunitensi del 2024 e hanno messo in discussione i risultati delle elezioni presidenziali statunitensi del 2020».

È vero: rispetto ai mesi precedenti la morte di Prigozhin, evidenzia l'azienda statunitense, l'attività di NAEBC sembra essersi ridotta, ma «nelle elezioni midterm statunitensi del 2022, la piattaforma ha lanciato la sua operazione principale più vicino al giorno delle elezioni, quindi potrebbe essere troppo presto per valutare questo scenario».

Un tentativo di collegare l'invasione dell'Ucraina al conflitto in Medio Oriente. © Mandiant/Web
Un tentativo di collegare l'invasione dell'Ucraina al conflitto in Medio Oriente. © Mandiant/Web

Emerso come canale Telegram filorusso nei giorni immediatamente successivi il lancio dell'invasione, Cyber Front Z punta direttamente sulla promozione di contenuti pro-Russia relativi all'invasione dell'Ucraina, rivolti anche e soprattutto al pubblico russo. «Le narrazioni promosse sostengono lo sforzo bellico russo, compreso l'esplicito sostegno a Wagner; includono anche messaggi anti-ucraini, che criticano lo sforzo bellico e la leadership dell'Ucraina, nonché narrazioni di disinformazione e punti di vista pro-Russia, come la falsa definizione degli ucraini come "nazisti" e il processo di "denazificazione" della guerra». Il canale Telegram Cyber Front Z «è rimasto operativo durante la disfatta di Prigozhin e dopo la sua morte, anche se sembra meno attivo e ora si concentra principalmente sulla pubblicazione e sulla promozione incrociata di contenuti relativi agli sviluppi in Ucraina e ad altri sviluppi interni russi e globali».

Il Groupe Panafricain pour le Commerce et l'Investissement (GPCI) è più recente e online è stato segnalato solo poche settimane prima della morte di Prigozhin, avvenuta nell'agosto 2023. La GPCI promuove principalmente contenuti rivolti ai Paesi della regione africana del Sahel, in particolare rivolgendosi al pubblico del Burkina Faso. Se molti messaggi elogiavano, semplicemente l'operato della compagnia mercenaria Wagner, altri «hanno lodato e sostenuto Ibrahim Traoré (leader militare e presidente)». Non a caso: sotto la guida di Traoré le relazioni fra Russia e Burkina Faso hanno visto un importante rafforzamento. Anche il GPCI ha continuato a operare dopo la morte di Prigozhin.

I perché

Ma perché mandare avanti queste macchine di disinformazione se il loro principale ideatore e finanziatore, Prigozhin, è morto? E chi si occupa della loro manutenzione? Mandiant non avanza ipotesi sull'identità degli attori che gestiscono tali piattaforme. Ma l'Institute for the Study of War, dopo aver visionato l'analisi dell'azienda statunitense di sicurezza informatica, ha avanzato l'ipotesi: «Il primo vice capo dell'amministrazione presidenziale russa, Sergei Kiriyenko, supervisiona molteplici operazioni informative che hanno come obiettivo lo spazio informativo interno russo, l'Ucraina e l'Occidente». Che sia lui a guidare la macchina orfana del suo creatore?