Regno Unito

La Polizia di Londra punta sul riconoscimento facciale, è polemica

Il riconoscimento facciale in tempo reale, che prevede il confronto dei volti ripresi dalle telecamere di sorveglianza con una lista di persone ricercate dalla polizia oltre alla raccolta di dati su chi viene inquadrato, verrà utilizzata fino a 10 volte a settimana per cinque giorni
© KEYSTONE (AP Photo/Alberto Pezzali)
Ats
31.07.2025 12:47

La polizia di Londra ha annunciato di voler fortemente ampliare l'utilizzo della tecnologia del riconoscimento facciale in tempo reale, scatenando una polemica.

La decisione di Scotland Yard, come sottolinea il Guardian, arriva a fronte di una riorganizzazione interna per compensare il taglio di 1.400 agenti e 300 dipendenti amministrativi dovuta alla riduzione dei fondi da parte del governo laburista di Keir Starmer.

Il riconoscimento facciale in tempo reale, che prevede il confronto dei volti ripresi dalle telecamere di sorveglianza con una lista di persone ricercate dalla polizia oltre alla raccolta di dati su chi viene inquadrato, verrà utilizzata fino a 10 volte a settimana per cinque giorni, rispetto alle attuali quattro volte a settimana per due giorni.

All'inizio di questo mese, Scotland Yard aveva rivelato di aver effettuato finora mille arresti utilizzando il riconoscimento facciale. Ma intanto le associazioni che difendono i diritti e la privacy dei cittadini hanno protestato. «È estremamente preoccupante assistere a un'espansione del riconoscimento facciale, soprattutto in un momento in cui manca completamente una regolamentazione che ne disciplini l'uso», ha detto Charlie Whelton di Liberty, sottolineando che questa tecnologia può violare i diritti con l'identificazione inconsapevole delle persone.

Il sempre maggiore ricorso a mezzi hi-tech avviene anche nell'ambito delle carceri. L'esecutivo laburista vuole infatti ricorrere all'intelligenza artificiale per «prevenire» violenze commesse dai detenuti contro gli agenti di custodia. L'IA verrà così usata per valutare con maggiore precisione il livello di rischio dei condannati, e assegnarli a un carcere con un maggiore o minore livello di sicurezza, ma anche per scoprire le comunicazioni segrete dei detenuti, analizzando i dati dei telefoni confiscati alla ricerca di parole in codice.