«La portaerei americana USS Nimitz verso il Medio Oriente»

La portaerei statunitense USS Nimitz ha lasciato il Mar Cinese Meridionale lunedì mattina, diretta a Ovest, nella zona calda del conflitto tra Israele e Iran. Lo scrive la Reuters, la quale cita i dati di tracciamento di Marine Traffic.
La portaerei, aggiunge, aveva in programma uno scalo in Vietnam nel fine settimana, nella città di Da Nang. Ma «due fonti, tra cui un diplomatico, hanno parlato del cambio di strategia causato da "un'urgente esigenza operativa"». La cancellazione della tappa sarebbe stata comunicata direttamente dall'ambasciata americana ad Hanoi, che non ha (ancora) risposto alle sollecitazioni della Reuters.
Il sito governativo del Commander of the U.S. Pacific Fleet, la Marina statunitense, lo scorso 11 giugno indicava che il Nimitz Carrier Strike Group stava conducendo operazioni marittime in navigazione nel Mar Cinese Meridionale. Operazioni di sicurezza come «parte della presenza di routine della Marina statunitense nell'Indo-Pacifico». «Siamo qui nel Mar Cinese Meridionale per acquisire una maggiore competenza e mostrare la capacità del gruppo d'assalto delle portaerei di mantenere un vantaggio bellico – si legge ancora sul sito –. Stiamo operando per rafforzare la pace, la stabilità e la deterrenza nell'Indo-Pacifico, e il Nimitz Strike Group continuerà a volare, navigare e operare ovunque il diritto internazionale lo permetta».
I dati di Marine Traffic mostrano che questa mattina la portaerei si stava muovendo verso Ovest in direzione del Medio Oriente, dove lo scontro tra Israele e Iran si sta intensificando.
Solo tre giorni fa, il New York Times scriveva che il Pentagono «sta posizionando navi da guerra e altre risorse militari in Medio Oriente per contribuire a proteggere Israele e le truppe americane da possibili ritorsioni iraniane». Il cacciatorpediniere USS Thomas Hudner ha ricevuto l'ordine di spostarsi nel Mediterraneo orientale e un secondo cacciatorpediniere potrebbe seguirlo a breve, stando alle informazioni di alcuni funzionari.
Insomma, l'acuirsi del conflitto in Medio Oriente avrebbe spinto Washington a riorientare la sua protezione navale.
Ma non è tutto. Flightradar24 fa notare che circa 30 aerei dell'aeronautica statunitense, per lo più Boeing KC-46A Pegasus e Boeing KC-135 Stratotanker, sono partiti ieri sera dagli USA in direzione dell'Europa. La destinazione finale è sconosciuta. «Due di questi velivoli sono atterrati alla base aerea di Moron, a sud-est di Siviglia».
Alcuni siti fanno però notare che ha preso il via oggi nello spazio aereo finlandese l’esercitazione «Atlantic Trident 2025» NATO, che si prorogherà fino al 27 giugno. L’obiettivo dell’evento è mettere in pratica il concetto di «dispiegamento dinamico avanzato», ovvero il rapido trasferimento e dispiegamento di gruppi aerei in condizioni di infrastrutture limitate. Esercitazioni su larga scala: oltre 40 velivoli e circa 1.000 militari provenienti da Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Finlandia: droni NATO RQ-4D Phoenix, F/A-18 Hornet finlandesi, F-35A Lightning II e F-15E Strike Eagle americani, Typhoon britannici, Rafale francesi, E-3F AWACS, A400M, elicotteri NH90, unità di difesa aerea finlandesi e velivoli della PMC americana Draken International.