La storia di Hvaldimir, la «balena spia russa», diventa un film
La prima volta che venne avvistata nelle gelide acque dell'estremo nord norvegese, con addosso un'imbragatura alquanto sospetta, venne identificata come una possibile «balena spia russa». Poi, però, con il passare degli anni, conquistò il cuore di tutti. Al punto tale che ora, dopo la sua morte, avvenuta in seguito a un'infezione batterica (e non a causa di colpi di arma da fuoco come dichiarato inizialmente) la storia di Hvaldimir verrà ricostruita. E, addirittura, diventerà un film. Un documentario che forse riuscirà a svelare chi era davvero il presunto «beluga del Cremlino», che per anni ha nuotato, pacificamente, tra Norvegia e Svezia. Tra le preoccupazioni delle autorità e la curiosità di cittadini e turisti
Riavvolgendo, brevemente, il nastro, Hvaldimir – questo il nome dato all'animale dai norvegesi – non era una balena beluga qualsiasi. O almeno, questo è quello che molti hanno creduto, in tutti questi anni. La sua prima apparizione avvenne nel 2019: anno in cui Hvaldimir si fece notare da alcuni pescatori del Finnmark, perché giocava con le loro barche. Ma soprattutto, perché sul dorso indossava un'imbragatura con un supporto adatto a una action camera, sulla quale svettava la scritta «equipaggiamento di San Pietroburgo». Da lì, dunque, le convinzioni che si trattasse di una spia del Cremlino, inviata per qualche motivo a sorvegliare i Paesi nordici vicini, l'Artico e forse non solo.
Apparizione dopo apparizione, sempre più a sud, tra l'Oslofjord e Hunnebostrand, in Svezia, Hvaldimir era diventato un vero e proprio simbolo. Molti, in questi anni, si sono chiesti quale fosse davvero la sua storia, il suo passato. A maggior ragione, dopo la sua improvvisa morte, avvenuta a inizio settembre. Negli ultimi tempi, però, secondo quanto rivela il Guardian, sarebbero emersi «indizi mancanti che finalmente avrebbero cominciato a dare un senso all'enigma della balena». Indizi, questi, raccolti nel documentario della BBC «Secrets of the Spy Whale» (i segreti della balena spia), della regista Jennifer Shaw.
«Le nostre ultime scoperte sul potenziale ruolo per cui Hvaldimir era stato addestrato ci stanno facendo avvicinare alla soluzione del mistero», ha dichiarato la donna. «Al tempo stesso, però, sollevano anche molte altre domande su cosa la Russia potrebbe cercare di proteggere nell'Artico e perché». Nel documentario, dunque, verranno fornite le considerazioni degli esperti di balene, tra cui quelle della dottoressa Eve Jourdain. L'esperta, infatti, aveva avuto a che fare con Hvaldimir quando la balena, nel 2019, si era spostata nel porto di Hammerfest. «Era ovvio che questa particolare balena era stata condizionata a mettere il naso su qualsiasi cosa sembrasse un bersaglio», ha rivelato la dottoressa.
Ma le anticipazioni non finiscono qui. Secondo quanto dichiarato dalla regista Shaw all'Observer, la balena aveva decisamente l'aria di essere stata reclutata come «parte di una pattuglia di sicurezza». Nello specifico, negli anni '80, con l'aumento dell'importanza strategica dell'Artico durante la Guerra Fredda, venne lanciato un nuovo ramo del programma nella città di Murmansk, nella Russia settentrionale. Qui, secondo Shaw, i mammiferi avrebbero potuto essere stati usati per sorvegliare i sottomarini con missili balistici della Flotta del Nord. In particolare le balene, dal momento che i delfini si ammalavano con le temperature sotto lo zero.
«Volevamo scoprire di più sulla vera identità della balena», ha aggiunto la regista. «È un mistero che ha affascinato migliaia di persone in tutto il mondo. Ma ci ha anche dato l'opportunità di esplorare la storia dell'addestramento dei mammiferi marini all'interno dell'esercito, qualcosa di cui poche persone sono a conoscenza, dato che la questione è stata tenuta segreta per decenni, e molti di coloro che conoscevano la verità purtroppo non sono più in vita». Insomma: da un lato, «Secrets of the Spy Whale» racconterà la storia di Hvaldimir. Ma dall'altro, invece, farà anche chiarezza sui presunti addestramenti di mammiferi. Con la speranza che, questa volta, almeno uno dei due misteri venga, finalmente, svelato.