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Hamas accetta l'accordo sul cessate il fuoco, Israele frena e attacca Rafah

La leadership del gruppo militante ha informato i mediatori egiziani e del Qatar – L'ufficio di Netanyahu: «È una proposta ben lontana dal soddisfare le richieste fondamentali di Israele» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Hamas accetta l'accordo sul cessate il fuoco, Israele frena e attacca Rafah
Red. Online
06.05.2024 06:17
14:53
14:53
L'Egitto contro il «vergognoso silenzio del mondo»

Un invito alle parti in conflitto a Gaza a tornare al tavolo dei negoziati e alla comunità internazionale perché esca dal suo «vergognoso silenzio» è stato rivolto dal presidente della Camera dei Rappresentanti egiziana, Hanafy El Gebaly, in un discorso davanti all'Assemblea.

«La Camera dei Rappresentanti egiziana - ha detto - ritiene tutte le parti interessate, in particolare il governo israeliano, pienamente responsabili di qualsiasi azione che porti a una pericolosa escalation di eventi e mini il processo dei negoziati per raggiungere una soluzione pacifica che risparmi il sangue dei civili. Il Consiglio invita tutte le parti a essere ben consapevoli del fatto che ci troviamo di fronte a situazioni estremamente complesse e altamente delicate, in cui nessuna parte è la più forte o la più saldamente affermata, e che non c'è scampo dall'adottare il linguaggio del dialogo e del negoziato come un mezzo per risolvere le differenze e ascoltare la voce della ragione invece della voce delle armi. Per raggiungere un accordo che porti alla fine delle sofferenze umane vissute dal popolo palestinese, completare lo scambio di ostaggi e prigionieri e avviare un processo che porti alla creazione di uno Stato palestinese» .

«Invita inoltre la comunità internazionale - ha proseguito El Gebaly - a rompere il vergognoso silenzio, ad adottare misure per prevenire ulteriori crimini contro il popolo palestinese e a sollecitare Israele ad adottare un approccio di pace con l'obiettivo di raggiungere una soluzione pacifica e giusta alla questione palestinese».

22:45
22:45
Gantz: la proposta di Hamas presenta lacune significative

«La proposta avanzata da Hamas non corrisponde al dialogo che ha avuto luogo finora con i mediatori e presenta lacune significative». Lo ha detto il ministro del Gabinetto di guerra Benny Gantz confermando che la squadra negoziale sta esaminando il testo. Gantz ha poi detto che «l'operazione a Rafah è parte integrante del nostro impegno e dei nostri sforzi per riavere i nostri ostaggi e cambiare la realtà della sicurezza nel sud».

22:28
22:28
La Jihad islamica lancia razzi sul sud di Israele

Sono stati lanciati razzi lanciati da Gaza sulle comunità nel sud di Israele, a ridosso della Striscia. Lo rende noto la Jihad Islamica. L'esercito israeliano ha confermato che nella zona sono risuonate le sirene di allarme.

22:19
22:19
Fonti palestinesi: blindati verso Rafah da Kerem Shalom

Secondo rapporti palestinesi, ripresi da Ynet, «veicoli blindati dell'IDF hanno attraversato la recinzione di confine nell'area di Kerem Shalom e stanno avanzando nei quartieri a est della periferia di Rafah». Secondo le stesse fonti ci sono «spari di carri armati e bombardamenti di artiglieria di tanto in tanto nella zona».

22:00
22:00
Guterres: «Appello a Israele e Hamas per chiudere l'accordo»

Il segretario generale delll'Onu, Antonio Guterres, «rinnova il suo pressante appello sia al governo di Israele che alla leadership di Hamas affinché facciano il possibile per realizzare un accordo a Gaza e porre fine alle attuali sofferenze». Lo afferma in una nota il portavoce del Palazzo di Vetro.

Guterres «è profondamente preoccupato dalle indicazioni secondo cui un'operazione militare su larga scala a Rafah potrebbe essere imminente. Stiamo già assistendo a movimenti di persone, molte delle quali versano in condizioni umanitarie disperate e sono state ripetutamente sfollate». Il segretario generale ricorda ancora una volta alle parti che la protezione dei civili è fondamentale nel diritto internazionale umanitario.

21:01
21:01
Intensi raid israeliani su Rafah

Intensi raid aerei israeliani sono in corso sulla parte orientale della città di Rafah.

Intanto, «il primo ministro israeliano e i ministri del gabinetto di guerra terranno stasera una consultazione telefonica dopo che la squadra negoziale avrà finito di esaminare la risposta di Hamas». Lo scrive Axios citando come fonte un alto funzionario israeliano.

Dal canto suo, Khalil al-Hayya, il vice di Yahya Sinwar, il capo di Hamas a Gaza, ha detto in un'intervista ad al Jazeera che Hamas «ha concordato un cessate il fuoco temporaneo nella prima fase dell'accordo».

«Ma all'inizio della seconda fase, che include il rilascio dei soldati israeliani in ostaggio, sarà annunciato - ha spiegato - un cessate il fuoco permanente». I mediatori di Qatar e Egitto avrebbero promesso - prosegue nell'intervista - che «il presidente Biden sarebbe un garante che l'accordo venga messo in atto».

20:39
20:39
Gli USA: «Stiamo valutando la risposta di Hamas»

Il portavoce del dipartimento di Stato americano, Mattew Miller, ha confermato che Hamas «ha risposto» al piano per una tregua e che Washington «sta valutando la risposta in tempo reale».

Gli Stati Uniti ribadiscono che un'operazione israeliana a Rafah sarebbe sbagliata. ha aggiunto Miller. «Non è qualcosa che possiamo sostenere», ha sottolineato.

«Ci opponiamo e siamo preoccupati per la chiusura di Al Jazeera in Israele», ha riferito ancora il portavoce del Dipartimento di Stato, sottolineando che gli Stati Uniti sostengono «la libertà di stampa in tutto il mondo».

Senza mezzi termini ha invece reagito il ministro israeliano della Sicurezza nazionale e leader della destra radicale Itamar Ben Gvir sulla risposta positiva della fazione islamica ai mediatori di Egitto e Qatar. «Gli esercizi e i giochi di Hamas» hanno «una sola risposta: occupare Rafah». Ben Gvir ha chiesto quindi «di aumentare la pressione militare e continuare fino alla completa sconfitta di Hamas».

«Non sappiamo se gli ostaggi vivi siano 33 come hanno detto fonti dell'intelligence o se siano di più. Il dramma è proprio questo, non sappiamo niente», gli ha fatto eco il ministro israeliano dell'economia Nir Barkat incontrando la stampa a Roma. «Dei due bambini Bibas non abbiamo più informazioni, neanche dei loro genitori. Hamas tratta gli ostaggi come oggetti», ha affermato Barkat.

«Adesso l'obiettivo principale dell'esercito è distruggere le infrastrutture del terrore Rafah. Per prendere Sinwar c'è tempo. Prima o poi lo troviamo», ha aggiunto il ministro dell'economia israeliano.

Intanto, nelle ultime ore, aerei da combattimento israeliani hanno colpito un edificio utilizzato da Hezbollah a Srebbine, nel sud del Libano, nonché una postazione di lancio di razzi ad Ayta ash-Shab. Lo afferma l'Idf citato da Times of Israel.

Stamattina, le truppe israeliane hanno bombardato le aree vicino a Souaneh con l'artiglieria per «rimuovere le minacce», aggiunge l'Idf.

19:57
19:57
Israele non ci sta

Il leader di Hamas Ismail Haniyeh ha dunque informato il premier del Qatar Mohammed bin Abdul Rahman Al Thani e il capo dell'intelligence egiziana Abbas Kamel «dell'approvazione da parte del movimento della loro proposta sull'accordo di cessate il fuoco».

Haniyeh come detto ha chiamato direttamente i due leader al telefono, annuncia un comunicato di Hamas su Telegram. «Abbiamo concordato un cessate il fuoco di sei settimane», ha riferito una fonte di Hamas dopo l'annuncio dell'accordo sui termini della tregua. Lo riporta Ynet.

Intanto, giornalisti sul posto hanno constatato scene di gioia e spari in aria a Rafah dopo il sì di Hamas al cessate il fuoco.

«La palla è ora nel campo di Israele», ha detto un esponente di Hamas citato dai media internazionali dopo che il leader Ismail Haniyeh ha fatto sapere che la fazione islamica «accetta» la proposta di mediazione di Qatar e Egitto sul cessate il fuoco a Gaza.

E proprio da Israele giungono le prime reazioni negative. «Una proposta unilaterale senza coinvolgimento israeliano. Questa non è la bozza che abbiamo discusso con gli egiziani», ha detto un alto funzionario israeliano al sito Ynet aggiungendo che «questo è un esercizio di Hamas volto a presentare Israele come chi rifiuta» l'intesa. Un'altra fonte israeliana ha definito l'annuncio di Hamas «inaccettabile».

Israele ha ricevuto pochi minuti fa la risposta di Hamas alla proposta egiziano-qatariota e la sta esaminando. Lo scrive su X il giornalista di Axios, Barak Ravid. Il team negoziale israeliano, guidato dal capo del Mossad David Barnea, ha ricevuto e sta studiando la risposta di Hamas ai mediatori egiziani. «Stiamo verificando la proposta e le sue conseguenze», ha detto una fonte citata dai media

Sulla proposta di tregua si è espressa anche la Turchia. «Chiedo a tutti i Paesi occidentali di fare pressione affinché Israele accetti il cessate il fuoco», ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante una conferenza stampa ad Ankara dopo una riunione di gabinetto, trasmessa dalla tv di Stato turca Trt. «Siamo lieti che Hamas abbia annunciato di avere accettato il cessate il fuoco, su nostro suggerimento. Ora lo stesso passo dovrebbe essere fatto da Israele», ha detto il presidente turco.

In precedenza, un raid israeliano ha colpito un deposito di aiuti umanitari sul lato palestinese di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo fa sapere Sinai for Human rights, ong che fa capo a una organizzazione di Londra.

Sul suo profilo X, Sinai for human rights ha pubblicato foto che mostrano mezzi antincendio egiziani in azione per spegnere l'incendio.

Secondo le fonti, questo attacco ha danneggiato alcuni camion utilizzati per trasportare gli aiuti alla popolazione palestinese ammassata a Rafah.

19:13
19:13
Un funzionario israeliano: «È una proposta ammorbidita che non è accettabile»

Un funzionario israeliano ha dichiarato che Hamas ha approvato una proposta di cessate il fuoco egiziana «ammorbidita». Una proposta che non è accettabile per Israele.

Il funzionario ha aggiunto che la proposta include concessioni «di vasta portata» che Israele non accetta.

19:10
19:10
Hamas: «La palla è ora nel campo di Israele»

Un funzionario di Hamas ha affermato che «la palla è ora nel campo di Israele» dopo che il gruppo ha dichiarato di voler accettare i termini di un piano di cessate il fuoco.

In una dichiarazione pubblicata sul suo sito ufficiale, Hamas spiega che il suo leader Ismail Haniyeh ha effettuato una telefonata con il primo ministro del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, e con il ministro dell'Intelligence egiziano, Abbas Kamel, informandoli dell'approvazione da parte di Hamas della loro proposta di accordo per il cessate il fuoco.

18:54
18:54
Hamas accetta l'accordo sulla tregua

Il leader di Hamas Ismail Haniyeh ha informato il premier del Qatar Mohammed bin Abdul Rahman Al Thani e il capo dell'intelligence egiziana Abbas Kamel «dell'approvazione da parte del movimento della loro proposta sull'accordo di cessate il fuoco».

Haniyeh ha chiamato direttamente i due leader al telefono, annuncia un comunicato di Hamas su Telegram.

In precedenza, un raid israeliano ha colpito un deposito di aiuti umanitari sul lato palestinese di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo fa sapere Sinai for Human rights, ong che fa capo a una organizzazione di Londra.

Sul suo profilo X, Sinai for human rights ha pubblicato foto che mostrano mezzi antincendio egiziani in azione per spegnere l'incendio.

Secondo le fonti, questo attacco ha danneggiato alcuni camion utilizzati per trasportare gli aiuti alla popolazione palestinese ammassata a Rafah.

17:49
17:49
Proteste pro Palestina: docenti di Oxford e Cambridge solidarizzano

Decine di docenti, oltre cento solo a Oxford, hanno sottoscritto un messaggio di solidarietà verso gli studenti che da oggi si sono accampati in due college degli atenei di Oxford e Cambridge per manifestare a favore della Palestina e contro l'azione militare d'Israele nella Striscia di Gaza, sulla scia delle occupazioni universitarie in corso da giorni negli Usa, in atri Paesi e anche in diverse ulteriori istituzioni accademiche del Regno Unito.

La presa di posizione di professori e ricercatori è stata fatta a titolo personale, mentre nel pomeriggio a Cambridge si è svolta una manifestazione, a margine dell'accampamento, animata da qualche centinaio di giovani (molti con la kefiah indosso). Manifestazione finora priva di tensioni, sotto una pioggia insistente, durante la quale vi sono stati comizi di rappresentanti studenteschi e sono stati esibiti cartelli di denuncia del governo israeliano (accusato di «genocidio e pulizia etnica»), bandiere nazionali palestinesi, slogan «contro l'occupazione» e contro il sostegno occidentale allo Stato ebraico, nonché a favore della scarcerazione di Julian Assange. Non sono mancate poi denunce contro la cooperazione fra alcuni istituti universitari e aziende internazionali coinvolte in progetti «di sostegno agli insediamenti dei coloni» nei territori palestinesi occupati.

I rettorati delle due università più prestigiose del Regno - e forse del mondo - hanno da parte loro fatto sapere di voler «rispettare la libertà degli studenti» di protestare, avvertendo tuttavia al contempo di voler minimizzare l'impatto dell'iniziativa sulle attività didattiche e di rifiutare qualunque «intolleranza». Contro le manifestazioni si sono schierati invece esponenti politici della maggioranza Tory e giornali di destra come il Daily Telegraph, il quale ha rinfacciato agli studenti di non voler additare Hamas come un'organizzazione terroristica e ha elaborato stime secondo cui gli episodi «di antisemitismo» nei campus sarebbero aumentati fino a 5 volte dopo il 7 ottobre.

Cortei filo-palestinesi si svolgono regolarmente a Londra e in altre città dell'isola da mesi. Nella capitale i raduni sono arrivati a raggiungere in un paio di occasioni dimensioni oceaniche, con centinaia di migliaia di presenti: suscitando allarme da parte del governo conservatore di Rishi Sunak, sebbene la somma degli arresti o le provocazioni attribuite a nicchie più radicali siano state, in proporzione, assai limitate.

17:04
17:04
«Hamas ha sospeso i negoziati al Cairo»

Hamas ha deciso di sospendere i negoziati al Cairo. Lo ha riferito Haaretz che cita media del Qatar.

«Abbiamo deciso di sospendere i negoziati per un cessate il fuoco dopo essersi consultati con il resto delle fazioni palestinesi»: lo dice una fonte di Hamas a Skynews Arabia.

«La decisione è di rinviare il ritorno della delegazione negoziale al Cairo in attesa di resoconti sugli sforzi dei mediatori», riporta Skynews su X. La leadership del movimento avrebbe ricevuto una richiesta da parte egiziana «di evitare un'escalation militare e di dare la possibilità di contenere la crisi».

Intanto, si è svolta ed è terminata la telefonata tra il presidente Biden e il premier Benyamin Netanyahu su Rafah. Lo ha riferito Haaretz che cita media internazionali.

Secondo quanto è stato riferito dai media, la conversazione tra Biden e Netanyahu è durata circa mezzora.

Dal canto suo, la Mezzaluna Rossa palestinese affermat, che «migliaia» di abitanti di Rafah stanno lasciando la parte orientale della città che si trova nel sud della Striscia di Gaza.

16:14
16:14
UNRWA, decisione sul contributo elvetico rimandata

La Commissione della politica estera del Consiglio degli Stati (CPE-S) si occuperà del contributo all'Agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi (UNRWA) solo dopo che il Consiglio federale avrà preso una decisione in merito.

15:14
15:14
Oggi un colloquio telefonico tra Biden e Netanyahu

Il presidente Usa Joe Biden parlerà oggi con il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Lo ha detto una fonte Usa al sito Axios.

Intanto, l'Autorità nazionale palestinese ha lanciato un appello agli Stati Uniti perché impediscano un «massacro» a Rafah, dopo che Israele ha annunciato l'avvio a breve dell'operazione militare nel sud della Striscia. «Chiediamo all'amministrazione americana di intervenire immediatamente per prevenire questo massacro e mettiamo in guardia dalle sue pericolose ripercussioni», ha detto la presidenza palestinese in un comunicato.

Anche la Francia si dice «fortemente contraria» all'offensiva israeliana a Rafah e sottolinea che «lo sfollamento forzato di una popolazione civile costituisce un crimine di guerra». E' quanto si legge in una nota del ministero degli Esteri di Parigi.

«La Francia ribadisce che è fermamente contraria ad un'offensiva israeliana su Rafah, dove più di 1,3 milioni di persone si rifugiano in una situazione di grande disagio».

Frattanto, secondo Hamas, citata da al Jazeera, l'operazione di terra a Rafah non sarà un «picnic» per le forze israeliane. «La nostra coraggiosa resistenza, guidata dalle Brigate al Qassam, è pienamente preparata a difendere il nostro popolo». Lo sostiene Hamas, citato da al Jazeera.

Il gruppo palestinese ha inoltre «lanciato un appello alla comunità internazionale ad agire con urgenza per fermare l'incursione di Israele, che minaccia le vite di centinaia di migliaia di civili», aggiunge l'emittente.

«La sicurezza sulla linea di confine tra Egitto e Striscia di Gaza è stata rinforzata con forze sufficienti, e il valico di Rafah è sicuro e pronto ad affrontare una invasione di Rafah palestinese nelle prossime ore»: lo afferma una fonte di sicurezza di alto livello precisando che «l'Egitto è pienamente preparato all'eventuale invasione».

Una fonte ufficiale nel Governatorato del Nord Sinai ha rivelato che c'è la disponibilità ad accogliere un certo numero di palestinesi in caso di sfollamento forzato verso l'Egitto e ad insediarli temporaneamente in qualsiasi area disponibile nei pressi del confine.

Dal canto loro, i volontari di Action Aid, una delle principali ong umanitarie britanniche, affermano che l'ordine di evacuazione imposto da Israele a Rafah, all'estremo sud della Striscia di Gaza, è destinato ad avere «conseguenze catastrofiche» per i civili palestinesi che vi sono ammassati. I volontari avvertono inoltre - di fronte alla prospettiva di un'azione militare diretta d'Israele in città - che per i rifugiati e la popolazione residente non vi è «alcuna safe zone» residua e sottolineando le responsabilità dei governi occidentali ad alzare la voce contro una tale eventualità.

«Obbligare all'evacuazione oltre un milione di sfollati palestinesi da Rafah, in assenza di zone sicure verso cui destinarli, condurrà a conseguenze ancor più catastrofiche» sul piano umanitario, ha dichiarato una portavoce di Action Aid citata oggi dalla Bbc. In un contesto già segnato «dalle più gravi condizioni di fame, malattie diffuse e caos nella storia recente» per un simile numero di civili, ha aggiunto: rilanciando l'appello alla comunità internazionale, condiviso da altri attivisti, a «impedire ulteriori atrocità» nella Striscia e a considerare «almeno l'invasione di Rafah una linea rossa» davvero invalicabile.

Il governo conservatore britannico di Rishi Sunak pare lavorare in queste ore sotto traccia sulla questione, al fianco degli Usa, dopo aver esplicitamente denunciato come inaccettabile nelle settimane scorse un eventuale attacco su Rafah per bocca del ministro degli Esteri, David Cameron.

Intanto, il movimento scita filoiraniano libanese Hezbollah ha reso noto di aver lanciato oggi «decine di razzi Katyusha» contro una base israeliana nelle alture siriane del Golan occupate da Israele, come rappresaglia per un attacco israeliano nell'est del Libano.

I combattenti di Hezbollah hanno lanciato «dozzine di razzi Katyusha» contro «il quartier generale della divisione Golan... nella base di Nafah», ha ha affermato Hezbollah in una nota citata da portale di notizie libanese Naharnet, precisando che l'azione è stata una «risposta all'attacco del nemico contro la regione della Bekaa».

«Aerei da guerra nemici hanno lanciato un attacco intorno all'1:30 di questa mattina contro una fabbrica a Sifri, ferendo tre civili e distruggendo l'edificio», ha scritto in precedenza l'agenzia di stampa nazionale ufficiale del Libano. Sifri si trova nella valle della Bekaa in Libano, vicino alla città di Baalbek, a circa 80 chilometri dalla frontiera Israele-Libano. L'area di Baalbek, nel Libano orientale, è una roccaforte di Hezbollah ed è stata ripetutamente colpita da Israele nelle ultime settimane.

14:43
14:43
«Quasi 35 mila palestinesi uccisi a Gaza finora»

Quasi 35 mila, 34.735, palestinesi sono stati uccisi a Gaza in sette mesi di guerra con Israele: è il bilancio del ministero della Sanità di Gaza. Almeno 78.108 persone sono rimaste ferite negli attacchi israeliani a Gaza dal 7 ottobre, ha affermato il ministero in una nota.

14:39
14:39
«Israele bombarda due zone di Rafah dopo l'ordine di evacuare»

Secondo la difesa civile di Gaza, Israele ha bombardato i due quartieri di Rafah che ha ordinato ai palestinesi di evacuare.

L'emittente statale egiziana Al Qahera sta mostrando immagini in diretta di violenti raid israeliani sulla parte orientale di Rafah palestinese e di residenti che vengono evacuati dalle truppe israeliane.

14:36
14:36
«Per l'esercito isrealiano l'operazione a Rafah non sarà un picnic»

L'operazione di terra a Rafah non sarà un «picnic» per le forze israeliane. «La nostra coraggiosa resistenza, guidata dalle Brigate al Qassam, è pienamente preparata a difendere il nostro popolo». Lo sostiene Hamas, citato da al Jazeera.

Il gruppo palestinese ha inoltre «lanciato un appello alla comunità internazionale ad agire con urgenza per fermare l'incursione di Israele, che minaccia le vite di centinaia di migliaia di civili», aggiunge l'emittente.

«La sicurezza sulla linea di confine tra Egitto e Striscia di Gaza è stata rinforzata con forze sufficienti, e il valico di Rafah è sicuro e pronto ad affrontare una invasione di Rafah palestinese nelle prossime ore»: lo afferma una fonte di sicurezza di alto livello precisando che «l'Egitto è pienamente preparato all'eventuale invasione».

Una fonte ufficiale nel Governatorato del Nord Sinai ha rivelato che c'è la disponibilità ad accogliere un certo numero di palestinesi in caso di sfollamento forzato verso l'Egitto e ad insediarli temporaneamente in qualsiasi area disponibile nei pressi del confine.

Dal canto loro, i volontari di Action Aid, una delle principali ong umanitarie britanniche, affermano che l'ordine di evacuazione imposto da Israele a Rafah, all'estremo sud della Striscia di Gaza, è destinato ad avere «conseguenze catastrofiche» per i civili palestinesi che vi sono ammassati. I volontari avvertono inoltre - di fronte alla prospettiva di un'azione militare diretta d'Israele in città - che per i rifugiati e la popolazione residente non vi è «alcuna safe zone» residua e sottolineando le responsabilità dei governi occidentali ad alzare la voce contro una tale eventualità.

«Obbligare all'evacuazione oltre un milione di sfollati palestinesi da Rafah, in assenza di zone sicure verso cui destinarli, condurrà a conseguenze ancor più catastrofiche» sul piano umanitario, ha dichiarato una portavoce di Action Aid citata oggi dalla BBC. In un contesto già segnato «dalle più gravi condizioni di fame, malattie diffuse e caos nella storia recente» per un simile numero di civili, ha aggiunto: rilanciando l'appello alla comunità internazionale, condiviso da altri attivisti, a «impedire ulteriori atrocità» nella Striscia e a considerare «almeno l'invasione di Rafah una linea rossa» davvero invalicabile.

Il governo conservatore britannico di Rishi Sunak pare lavorare in queste ore sotto traccia sulla questione, al fianco degli USA, dopo aver esplicitamente denunciato come inaccettabile nelle settimane scorse un eventuale attacco su Rafah per bocca del ministro degli Esteri, David Cameron.

14:34
14:34
«Le Nazioni arabe sostengono l'idea di una multinazionale per la pace a Gaza»

Secondo il Financial Times, alcune nazioni arabe, finora unanimemente convinte del diritto dei palestinesi all'autodeterminazione, avrebbero iniziato a sostenere l'idea di una forza multinazionale di mantenimento della pace per Gaza e la Cisgiordania, mentre si accelerano i colloqui su un piano postbellico praticabile per la regione.

«Un diplomatico arabo - riporta il quotidiano senza citare il Paese di provenienza - ha affermato che le riserve di alcune capitali su quella ipotesi si sono attenuate nelle ultime settimane». E cercando di mostrare «il loro impegno nel processo di pace» sarebbero ora «pronte ad aiutare», sapendo che Israele teme per la sua sicurezza nella prospettiva di uno Stato palestinese.

Un altro diplomatico arabo citato da Ft ha affermato che «qualsiasi forza dovrebbe essere approvata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ed essere schierata per un periodo provvisorio per dare alle autorità palestinesi il tempo di sviluppare proprie forze di sicurezza in grado di gestire pacificamente la situazione». Un terzo funzionario dice che ci sarebbe accordo sulla necessità di presentare un'alternativa alla permanenza delle truppe israeliane nella Striscia, ma non è chiaro quale forza potrebbe essere dispiegata e quali Stati siano disposti a prendervi parte. Secondo il diplomatico arabo l'Egitto sosterrebbe l'iniziativa mentre altri Paesi, tra cui Arabia Saudita, Giordania e Qatar, sarebbero contrari allo schieramento di forze di pace arabe.

L'idea era stata ventilata al segretario di Stato americano Antony Blinken quando ha incontrato le controparti arabe al Cairo a marzo. Il ministro egiziano Sameh Shoukry - conclude Ft - avrebbe affermato che il Cairo sarebbe «disposto a svolgere pienamente il proprio ruolo» fatta salva una valutazione costi-benefici e «una valutazione complessiva del risultato finale».

14:06
14:06
«Inaccettabile l'evacuazione di Rafah, l'UE agisca»

«Gli ordini di evacuazione di Israele ai civili di Rafah fanno presagire il peggio: più guerra e carestia. È inaccettabile. Israele deve rinunciare a un'offensiva di terra e attuare la risoluzione 2728 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. L'Ue, insieme alla Comunità internazionale, può e deve agire per evitare questo scenario». Lo scrive su X (ex Twitter) l'alto rappresentante Ue Josep Borrell.

13:38
13:38
«Uccise 26 persone tra cui 11 bambini negli attacchi a Rafah»

Sono almeno 26 le persone uccise negli attacchi contro 11 edifici nella zona di Rafah nelle ultime 24 ore. Lo riporta Haaretz citando fonti mediche a Gaza, secondo le quali tra le vittime ci sarebbero «11 bambini e otto donne».

13:33
13:33
«In Ucraina ancora 9.000 uomini delle unità cecene filo-russe»

È probabile che 9.000 uomini delle unità cecene filo-russe siano ancora in servizio in Ucraina: lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento di intelligence.

Le forze cecene filo-russe combattono in Ucraina dal 2014 e dopo il ritiro dei mercenari Wagner dal fronte lo scorso maggio, unità cecene sono state spostate dalle retrovie in prima linea, ricorda il rapporto pubblicato su X (ex Twitter).

Probabilmente, proseguono gli esperti di Londra, oggi le forze speciali cecene sopportano il peso dei combattimenti in prima linea, mentre il grosso delle truppe di Kadyrov continua a condurre operazioni di retroguardia.

Un altro contributo fondamentale della Cecenia alla guerra della Russia contro l'Ucraina è l'addestramento del personale russo. Secondo la leadership cecena, l'Università delle Forze speciali russe di Gudermes ha formato circa 42'000 militari russi dal 2022. Tuttavia, conclude il rapporto, è probabile che il personale venga formato presso questa Università solo per 10 giorni, il che mette in discussione l'efficacia della formazione e dell'istituto stesso.

13:32
13:32
«Raid di Israele nel deserto vicino al valico di Rafah»

Aerei da guerra israeliani avrebbero colpito delle aree deserte vicino al valico di frontiera di Rafah tra la Striscia di Gaza e l'Egitto. Lo riporta su X la ong 'Sinai for Human Rights' con sede a Londra.

13:31
13:31
Il portavoce di Hamas: «Continueremo i negoziati in modo positivo»

«Continueremo i negoziati in modo positivo e con il cuore aperto», ha dichiarato oggi all'Afp il portavoce di Hamas Abdul Latif al-Qanou, ribadendo che un accordo deve prevedere «un cessate il fuoco permanente e il soddisfacimento delle richieste del popolo palestinese».

Il commento di Qanou è arrivato dopo che l'esercito israeliano ha ordinato l'evacuazione della popolazione dalla zona orientale di Rafah, in vista di un'invasione di terra della città meridionale di Gaza, dopo che l'ultima tornata di colloqui al Cairo non ha prodotto una svolta nel fine settimana.

13:14
13:14
«Se Hamas accetta l'accordo, fermeremo i preparativi per Rafah»

«Se Hamas accetterà un accordo» i preparativi per l'attacco a Rafah «potrebbero essere fermati». Lo ha detto, citato da Ynet, un alto funzionario israeliano aggiungendo che tutto «è reversibile».

12:59
12:59
L'UNICEF: «Rischi catastrofici per 600 mila bambini a Rafah»

L'Unicef avverte che un assedio militare e un'incursione a Rafah comporterebbero rischi catastrofici per i 600'000 bambini che attualmente si rifugiano nell'enclave. Si stima che ora ci siano circa 1,2 milioni di persone a Rafah, la metà bambini, dove un tempo abitavano circa 250'000 persone.

Per Unicef, a Rafah circa 65'000 bambini hanno una disabilità preesistente, circa 78'000 bambini hanno meno di 2 anni, almeno 8000 bambini sotto i 2 anni soffrono di malnutrizione acuta e circa 175'000 bambini sotto i 5 anni - ovvero 9 su 10 - sono colpiti da una o più malattie infettive.

12:07
12:07
Israele si è fermato per 2 minuti in ricordo della Shoah

Israele si è fermato questa mattina per 2 minuti al suono delle sirene che, per 'Yom HaShoah', hanno ricordato i 6 milioni di ebrei uccisi dai nazisti e dai loro complici. Ovunque fossero, alle 10 in punto (ora locale), gli israeliani si sono alzati in piedi, in silenzio e, a capo chino, hanno commemorato le vittime della Shoah. Le auto, gli autobus, che in quel momento erano per strada, hanno accostato e i passeggeri sono scesi offrendo rispetto alla memoria.

Subito dopo la fine delle sirene, è cominciata la cerimonia ufficiale a Yad Vashem, il Museo della Shoah a Gerusalemme con il presidente Isaac Herzog e il premier Benjamin Netanyahu. «Quest'anno - ha detto Herzog alla cerimonia svoltasi poi alla Knesset - i nostri occhi hanno visto cose che non avremmo mai pensato di vedere di nuovo, come nazione libera nella propria terra. Le ferite del 7 ottobre sono ancora aperte nei nostri cuori, piangiamo e piangiamo e non potremo rimanere in silenzio finché i nostri fratelli e sorelle saranno ostaggi nelle mani degli assassini di Hamas». Alla Knesset sono stati letti i nomi di tutti gli ostaggi.

12:05
12:05
Media egiziani: «L'attacco a Kerem Shalom ha ostacolato i negoziati»

«Il bombardamento di Hamas sull'area di Kerem Shalom ha ostacolato i negoziati sulla tregua»: è il testo di un tweet apparso per qualche minuto e poi rimosso sul profilo dell'emittente statale egiziana Al Qahera, attribuito a una «fonte di alto livello».

Le fonti ufficiali hanno precisato che si tratta di dichiarazioni 'off the records'.

«I negoziati sono ancora in corso e l'Egitto è in contatto con tutte le diverse parti per raggiungere un cessate il fuoco. Siamo attesa di una risposta da tutte le parti». La delegazione egiziana per la sicurezza, ha poi riferito la stessa Al Qahera, «sta intensificando i suoi contatti per contenere l'attuale escalation tra le due parti».

11:46
11:46
Sale a 21 il numero delle vittime nel raid israeliano a Rafah

Ventuno persone, compresi bambini, sono stati uccisi nei raid aerei israeliani a Rafah seguiti all'attacco di Hamas al valico di Kerem Shalom, in cui sono rimasti uccisi 3 soldati israeliani e feriti altri 12.

Lo riferiscono media palestinesi citati dall'egiziano Youm7, vicino all'intelligence del Cairo.

11:34
11:34
Il Premier del Qatar annulla il viaggio al Cairo dopo il bando ad Al Jazeera

Fonti informate all'aeroporto del Cairo hanno riferito che lo sceicco Mohammed bin Abdul Rahman, primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar, ha annullato ieri sera una visita in Egitto in cui avrebbe dovuto incontrare, fra gli altri, il capo della Cia William Burns, dopo il bando imposto da Israele ad Al Jazeera.

Nell'incontro, si sarebbero dovuti esaminare gli ultimi sviluppi nella Striscia di Gaza alla luce degli sforzi per raggiungere un accordo di cessate il fuoco a Gaza. La visita di Rahman è stata annullata dopo i recenti sviluppi e il bando di Al Jazeera da parte di Israele, circostanza che ha costretto William Burns a recarsi in Qatar per tenere l'incontro a Doha.

10:59
10:59
L'UNRWA: «Non evacuiamo da Rafah, forniremo aiuti fino all'ultimo»

«L'UNRWA non sta evacuando: l'Agenzia manterrà una presenza a Rafah il più a lungo possibile e continuerà a fornire aiuti salvavita alle persone». Lo afferma su X (ex Twitter) l'agenzia dell'ONU.

«Un'offensiva israeliana a Rafah significherebbe più sofferenze e morti tra i civili. Le conseguenze sarebbero devastanti per 1,4 milioni di persone», avverte l'UNRWA.

10:42
10:42
«L'evacuazione a Rafah è un'escalation, ci saranno conseguenze»

L'ordine di Israele ai civili di alcune parti di Rafah di evacuare prima di un'offensiva prevista è una «pericolosa escalation che avrà conseguenze». Lo afferma Sami Abu Zuhri, alto funzionario di Hamas, come riporta il Times of Israele.

10:18
10:18
«Il valico di Rafah con Gaza funziona normalmente»

Il valico di Rafah tra Egitto e la Striscia di Gaza funziona normalmente e il movimento in entrata e in uscita continua come ogni giorno sul lato egiziano. Lo hanno affermato all'agenzia di stampa italiana Ansa fonti ufficiali smentendo quanto riportato dal quotidiano israeliano Ynet e attribuito a fonti palestinesi.

Il valico di Rafah funziona. Non è mai stato chiuso dal lato egiziano«, ha precisato la fonte ufficiale. Da questa mattina hanno cominciato ad arrivare in Egitto attraverso Rafah - confermano fonti della sicurezza sul posto - 43 feriti palestinesi con 90 accompagnatori, 620 palestinesi titolari di residenza all'estero e 152 egiziani.

Lasciano l'Egitto per Gaza 20 appartenenti ad organizzazioni internazionali e mediche. Dal posto di confine di Rafah sono entrati nella Striscia anche 155 camion che trasportavano aiuti.

09:53
09:53
«Entro 48 ore la risposta finale di Hamas sul cessate il fuoco»

Il vice capo dell'ufficio esecutivo di Hamas Moussa Abou Marzouk ha detto - secondo l'emittente statale egiziana Al Qahera - che «apprezza gli sforzi egiziani per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza».

Una fonte egiziana di alto livello ha poi riferito qualche ora fa alla stessa emittente che «la delegazione egiziana ha discusso tutti i dettagli con la delegazione di Hamas e si registrano grandi progressi nel consenso tra le due parti. La delegazione di Hamas lascia Il Cairo e si prevede che ritorni entro 48 ore con una risposta finale», riporta Al Qahera su X (ex Twitter).

09:52
09:52
«Le parole di Netanyahu hanno influito sulle richieste di Hamas»

Hamas e Israele erano vicini a un accordo un paio di giorni fa, ma le dichiarazioni del premier Benjamin Netanyahu sull'operazione a Rafah hanno indotto la fazione islamica «a indurire» le sue richieste. Lo ha detto una fonte anonima israeliana al New York Times (Nyt) secondo cui Hamas ora vuole maggiori garanzie che Israele non attui solo una parte dell'accordo per poi riprendere i combattimenti.

09:30
09:30
«I palestinesi cominciano a fuggire da Rafah est»

Le famiglie palestinesi hanno iniziato a fuggire dalle zone orientali di Rafah dopo l'ordine di evacuazione da parte dell'esercito israeliano. Lo riporta Sky News.

L'ordine israeliano precede l'attacco di terra da parte delle forze israeliane nella città più meridionale di Gaza.

Alcuni residenti di Rafah hanno già raccolto le loro cose per allontanarsi dalla zona con carri trainati da cavalli, auto e anche a piedi.

09:30
09:30
Chiude il valico di Rafah dopo la mossa dell'IDF

L'Egitto avrebbe chiuso il valico di Rafah con Gaza per impedire alla gente di entrare e uscire dal confine dopo che le forze di difesa israeliane (Idf) ha invitato i residenti della parte est di Rafah ad evacuare. Lo hanno riferito fonti palestinesi, riprese da Ynet.

09:21
09:21
Il direttore della CIA in Israele per incontrare Netanyahu

Il direttore della Cia William Burns arriverà oggi da Doha in Israele e nel pomeriggio incontrerà il premier Benjamin Netanyahu a Gerusalemme. Obiettivo di Burns - che è stato al Cairo durante l'ultima tornata di trattative, conclusasi ieri con un nulla di fatto - è quello di spingere le parti a tornare al tavolo dei negoziati e trovare l'accordo.

09:17
09:17
Gallant: «Hamas non ha lasciato altra scelta che Rafah»

Hamas non ha lasciato «altra scelta che cominciare l'operazione» a Rafah. Lo ha detto - secondo il suo ufficio, citato dai media - il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant al suo omologo Usa Lloyd Austin.

Nella conversazione Gallant ha aggiunto che «Israele sta facendo di tutto per arrivare ad una bozza per il rilascio degli ostaggi e un cessate il fuoco temporaneo», ma «in questa fase Hamas rifiuta qualsiasi proposta che lo consenta».

09:17
09:17
L'IDF lancia volantini sui civili a Rafah per «spostarli temporaneamente»

Le forze di difesa israeliane (Idf) stanno lanciando nella parte est di Rafah, nel sud della Striscia, volantini che invitano la popolazione civile a spostarsi temporaneamente verso le aree umanitarie allargate, in previsioni della possibile azione militare nella città più a sud della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare.

I volantini sono in arabo e saranno affiancati da Sms, chiamate telefoniche e annunci sui media, sempre in arabo.

I volantini lanciati dall'esercito su Rafah hanno diversi colori e danno indicazioni ai civili su dove spostarsi.

In quello rosso c'è anche scritto: «L'IDFsta per operare con la forza contro le organizzazioni terroristiche nell'area in cui risiedono attualmente, come ha operato finora. Chiunque si trovi nella zona mette in pericolo se stesso e i propri familiari. Per la vostra sicurezza, evacuate immediatamente nell'area umanitaria ampliata di Al-Mawasi».

In quello blu, oltre le indicazioni, è aggiunto: «L'IDF continuerà a combattere le organizzazioni terroristiche che vi usano come scudi umani. Perciò: Gaza City è una pericolosa zona di combattimento; evitare di attraversare a nord di Wadi Gaza. È vietato avvicinarsi alle recinzioni di sicurezza est e sud».

09:14
09:14
Proteste pro-Gaza all'Art Institute di Chicago, 68 arresti

Il dipartimento di polizia di Chicago ha dichiarato di aver arrestato 68 persone durante una manifestazione avvenuta sabato presso l'Art Institute of Chicago. Lo riferisce la Cnn. Le forze dell'ordine hanno spiegato di aver dato tempo fai manifestanti fino al primo pomeriggio per sgomberare altrimenti sarebbero stati arrestati.

«In seguito a questi avvertimenti, decine di manifestanti sono stati arrestati per violazione di proprietà. L'area è stata completamente sgomberata in venti minuti», ha detto la polizia.

07:03
07:03
L'IDF chiede alla popolazione di Rafah di «cominciare a spostarsi»

L'esercito israeliano ha cominciato a chiedere ai palestinesi di evacuare i quartieri orientali di Rafah, quelli al confine israeliano, in vista di una possibile offensiva pianificata nell'area meridionale della Striscia di Gaza. Lo ha fatto sapere l'esercito stesso. I civili sono stati invitati a spostarsi in una zona umanitaria ampliata nelle aree di al-Mawasi e Khan Younis.

06:17
06:17
Il punto alle 6.00

Gli Stati Uniti hanno bloccato un invio di armi ad Israele. Lo riferisce il Consiglio per la sicurezza nazionale americana precisando che «la politica di sostegno ad Israele non cambia».

La notizia era stata anticipata ieri da Axios, che citava due alti funzionari israeliani. Si tratta della prima volta dal 7 ottobre. «Gli Stati Uniti hanno donato miliardi di dollari in assistenza alla sicurezza di Israele dopo gli attacchi del 7 ottobre, hanno approvato il più grande stanziamento supplementare mai realizzato e hanno guidato una coalizione senza precedenti per difendere Israele dagli attacchi iraniani», ha precisato un portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale sotttolineando che Washington continuerà «a fare ciò che è necessario per garantire che Israele possa difendersi dalle minacce».

Attacco contro una casa a Rafah

È di16 vittime il bilancio di un raid israeliano contro due case a Rafah. Lo ha appreso la Afp da fonti mediche. I soccorritori hanno riferito di nove morti nella «famiglia Al Attar» e altri sette nella «famiglia Keshta». Una fonte ospedaliera ha confermato il bilancio degli attacchi, precisando che sono avvenuti «nel campo profughi di Yebna a Rafah e nei pressi di Al Salam».