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«L'ordine di entrare a Gaza arriverà presto»

Il ministro della Difesa israeliano ha annunciato ai soldati che le operazioni di terra verranno avviate «presto» – I media egiziani: «Domani riaprirà il valico di Rafah» — Sunak oggi in Israele — TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«L'ordine di entrare a Gaza arriverà presto»
Red. Online
19.10.2023 06:23
21:58
21:58
Truppe e tank israeliani ammassati a nord di Gaza

Il "New York Times" ha pubblicato immagini satellitari che mostrano dove Israele ha schierato centinaia di carri armati e veicoli blindati in due campi a nord di Gaza, in preparazione di una potenziale invasione di terra con decine di migliaia di soldati per catturare Gaza City e annientare i vertici di Hamas.

Il concentramento militare visto nelle immagini satellitari si trova a circa 6,4 km a nord del valico di Erez, il principale punto di ingresso sul confine settentrionale di Gaza.

Il valico è rimasto chiuso da quando le forze israeliane lo hanno riconquistato dopo l'attacco da parte dei combattenti di Hamas il 7 ottobre. Anche se non è possibile fornire un resoconto esatto del dispiegamento dell'esercito israeliano, scrive il giornale, i carri armati israeliani sono stati visti anche in altri luoghi.

Carri armati e veicoli blindati sono stati fotografati il 14 ottobre in un centro di riparazione vicino a Be'eri, a circa 3,2 km a nord del luogo del festival musicale attaccato da Hamas.

I veicoli vicino al valico di Erez sono arrivati sul posto tra l'8 e il 14 ottobre, secondo le immagini di Planet Labs. Le fotografie scattate sabato nello stesso luogo mostrano una serie di veicoli blindati, tra cui carri armati Merkava, mezzi corazzati e bulldozer militarizzati.

In vista dell'invasione di terra, Israele ha chiesto che l'intera popolazione del nord di Gaza - circa 1,1 milioni di persone - evacuasse nella metà meridionale del territorio. Ma molte persone non sono in grado di muoversi, e martedì Israele ha dichiarato di aver intensificato i bombardamenti nelle città del sud di Gaza, inducendo alcuni palestinesi a considerare il ritorno a casa.

21:55
21:55
Nave USA nel Mar Rosso abbatte 3 missili provenienti dallo Yemen

Una nave da guerra della marina statunitense ha abbattuto tre missili lanciati dallo Yemen e diretti a nord. Lo riferiscono vari media citando dirigenti statunitensi.

Secondo queste fonti, la USS Carney, un cacciatorpediniere della Marina, si trovava nel Mar Rosso quando ha intercettato i tre missili.

Non è immediatamente certo se fossero diretti contro Israele.

Uno dei dirigenti ha riferito che gli Usa non credono che i missili fossero diretti contro la nave.

I ribelli Houthi sostenuti dall'Iran hanno espresso sostegno ai palestinesi e hanno minacciato Israele.

21:43
21:43
«Un giornalista ucciso e uno ferito al confine con Israele»

Un giornalista è stato ucciso e un altro è rimasto ferito nel sud del Libano al confine con Israele. Lo riferiscono all'ANSA fonti mediche libanesi sul posto, nella zona di Hula a ridosso della Linea Blu di demarcazione tra i due paesi. La notizia è stata confermata all'ANSA dal portavoce del contingente militare Onu (Unifil) schierato nell'area meridionale libanese.

Non sono ancora chiare le circostanze della morte del giornalista e del ferimento di un altro, anche se fonti di stampa locali riferiscono di intensi bombardamenti israeliani nell'area frontaliera.

21:42
21:42
Cisgiordania: 9 palestinesi uccisi oggi, almeno 75 dal 7 ottobre

Sono almeno 9 i palestinesi uccisi oggi dalle forze israeliane in Cisgiordania, secondo quanto riferito dal Ministero della Sanità palestinese, mentre nella Striscia di Gaza infuria la guerra tra Hamas e Israele.

Almeno 75 palestinesi sono stati uccisi in tutto in Cisgiordania dalle forze israeliane o dai coloni israeliani dal 7 ottobre, quando Hamas ha lanciato un sanguinoso attacco sul suolo israeliano.

Oggi sette persone, tra cui un adolescente di 16 anni, sono state uccise "durante un attacco di Israele nel campo profughi di Nour Shams " aggiunge la fonte.

Il ministero ha affermato di essere stato informato della presenza di "altri martiri che non hanno potuto essere trasferiti in ambulanza all'ospedale".

L'esercito israeliano ha affermato di aver utilizzato un drone che "ha ucciso numerosi terroristi" a Nour Shams.

21:31
21:31
«Giornalisti e civili bloccati al confine con Israele»

Circolano sulle tv libanesi e panarabe notizie di 9 civili, tra cui 6 giornalisti, intrappolati nel sud del Libano a ridosso della linea di demarcazione con Israele a causa dell'intenso scambio di fuoco tra Hezbollah ed esercito israeliano. Ci sarebbero feriti.

Secondo i media, all'esercito e alla Croce Rossa libanesi è stato chiesto di intervenire per soccorrere 9 civili, 6 dei quali giornalisti "intrappolati" nei pressi di Hula, nel settore centrale della Linea Blu di demarcazione tra i due paesi.

21:07
21:07
«Il veto statunitense all'ONU avrà conseguenze mostruose»

La Russia ritiene che la decisione degli Stati Uniti di bloccare una risoluzione dell'ONU che invoca una «pausa umanitaria» tra Hamas e Israele avrà «conseguenze mostruose» in termini di perdite di civili. Lo ha dichiarato il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov in un comunicato.

«Nel contesto di un confronto che si estende e rischia di oltrepassare le frontiere della regione del Medio Oriente e di acquisire una dimensione confessionale - ha aggiunto -, le conseguenze di una tale decisione sono potenzialmente mostruose».

Ieri gli Usa hanno messo il veto su una richiesta di «pause umanitarie» nel conflitto tra Israele e Hamas.

19:58
19:58
«Ancora 100-200 dispersi dopo l'attacco di Hamas»

L'esercito israeliano stima che ci siano ancora 100-200 israeliani dispersi dall'attacco di Hamas lo scorso 7 ottobre. Lo hanno riferito i media che citano fonti militari.

Secondo tali fonti la maggior parte dei civili e dei soldati israeliani presi nell'attacco (ad oggi individuati in 203) sono nelle mani di Hamas con qualcuno dei kibbutz assaltati catturato invece da singoli individui.

Degli ostaggi, secondo le stesse fonti, circa 30 sono minori o adolescenti e altri 20 sono anziani.

19:28
19:28
Preoccupazioni sulla sicurezza: Israele ritira i suoi diplomatici dalla Turchia

Israele ha ritirato tutti i suoi diplomatici dalla Turchia, non a causa di una crisi diplomatica con Ankara ma per preoccupazioni relative alla sicurezza. Lo afferma il portale Middle East Eye (Mee) citando numerose fonti informate sulla questione che hanno scelto l'anonimato. Secondo il sito, anche l'ambasciatore israeliano ad Ankara, Irit Lillian, ha lasciato il paese.

Nei giorni scorsi migliaia di persone avevano manifestato a favore della Palestina davanti al consolato israeliano di Istanbul, lanciando pietre e sparando fuochi d'artificio contro l'edificio. Israele aveva chiesto a tutti i suoi cittadini di lasciare la Turchia in tempi rapidi citando motivi di sicurezza.

Intanto il vice ministro degli esteri turco Ahmet Yildiz, secondo quanto riportato dal "Jerusalem Post", ha reso noto che circa 700 persone, tra cui cittadini turchi, palestinesi e nord-ciprioti, hanno chiesto alla Turchia di essere evacuati da Gaza.

Intervenendo alla commissione parlamentare per gli affari esteri, Yildiz ha detto che 322 cittadini turchi, 104 cittadini di Cipro Nord e 214 parenti palestinesi di cittadini turchi stanno aspettando di essere evacuati. Ha aggiunto che altri 55 funzionari pubblici turchi, compreso personale dei media statali e del ministero della sanità, sono in attesa.

Durante una visita in Egitto nel fine settimana, il ministro degli esteri Hakan Fidan aveva detto che c'erano circa 300 cittadini turchi a Gaza e circa 30 di loro erano stati evacuati da quando erano iniziati i combattimenti tra le forze israeliane e Hamas il 7 ottobre.

19:16
19:16
Secondo Fox e USA Today, «Hamas ha probabilmente usato armi nordcoreane»

Hamas ha probabilmente usato armi della Corea del Nord durante il suo attacco a Israele. Lo riportano Fox e «Usa Today» citando alcune analisi e prove raccolte.

Fra le armi usate da Hamas c'è la granata con propulsione a razzo F-7 di Pyongyang e il fucile nordcoreano Type 58, una variante del kalashnikov.

18:08
18:08
«L'ordine di ingresso a Gaza arriverà presto»

Il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant ha detto ai soldati del fronte sud che l'ordine di entrare a Gaza arriverà presto. "Ora vedete Gaza da lontano, presto - ha annunciato - la vedrete dall'interno". "L'ordine arriverà", ha aggiunto.

18:07
18:07
Media egiziani: «Il valico di Rafah riaprirà domani»

Il valico di Rafah tra Egitto e Gaza riaprirà domani. Lo riferiscono i media di Stato egiziani.

Il valico di Rafah, l'unico varco per la Striscia di Gaza non controllato da Israele, verrà aperto domani per consentire il passaggio degli aiuti umanitari verso il territorio palestinese, ha annunciato oggi l'emittente Al-Qahera News, vicino all'intelligence egiziana, senza fornire dettagli sugli aiuti che verranno forniti.

In precedenza il presidente americano Joe Biden aveva affermato di aver ottenuto dal presidente egiziano Abdel Fattah al-Sissi di "far passare fino a 20 camion". Un numero che tuttavia l'Organizzazione mondiale della sanità considera del tutto insufficiente: a suo avviso gli aiuti umanitari devono entrare a Gaza "ogni giorno" per soddisfare i bisogni della popolazione.

Il capo dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus ha inoltre esortato Israele a consentire anche l'ingresso di carburante nella Striscia di Gaza. "Accogliamo con favore l'annuncio fatto ieri da Israele che non bloccherà l'ingresso di acqua, cibo e medicinali dall'Egitto a Gaza" ma "c'è anche bisogno di carburante per i generatori degli ospedali, le ambulanze e gli impianti di desalinizzazione", ha affermato Ghebreyesus.

17:09
17:09
Intenso scambio di fuoco tra Hezbollah e Israele

Un intenso scambio di fuoco è in corso tra gli Hezbollah libanesi e Israele lungo la Linea Blu di demarcazione tra i due paesi. Lo constata l'ANSA nella regione meridionale del Paese dei Cedri e testimoni oculari nell'area costiera di Naqura, a pochi chilometri dalla frontiera di fatto tra Libano e Israele.

Le sirene d'allarme suonano sia nel sud che nel nord di Israele, per segnalare i lanci di razzi provenienti da Gaza e dal Libano.

16:18
16:18
Anche il ministro della difesa tedesco Pistorius in visita

Il ministro tedesco della difesa Boris Pistorius è giunto a Tel Aviv per incontrare il suo omologo israeliano Joav Galant. Lo riporta la «Tagesschau». In mattinata Pistorius ha fatto una visita a sorpresa in Libano, dove sulla corvetta Oldenburg ha incontrato i soldati tedeschi impegnati nella missione delle Nazioni Unite Unifil.

16:16
16:16
Nuovi razzi dal Libano, e Israele colpisce oltre confine

Sono 6 i razzi lanciati dal Libano sul nord di Israele. L'ha fatto sapere l'esercito israeliano che ora sta attaccando oltre confine.

Secondo il portavoce 5 dei sei razzi sono caduti in un'area aperta e uno è stato intercettato. Inoltre, un missile anti-tank è stato lanciato contro una postazione dell'esercito israeliano.

15:33
15:33
Sirene di allarme a confine nord col Libano

Le sirene che segnalano l'allarme aereo sono scattate in diverse città al confine settentrionale di Israele con il Libano, conferma l'esercito israeliano. Ai residenti di Shumra, Even Menachem, Abirim e Pasuta è stato indicato di cercare rifugio immediatamente. Lo scrive il «Jerusalem Post».

15:32
15:32
Baerbock in visita in Giordania, Israele e Libano

La ministra degli esteri tedesca Annalena Baerbock è partita oggi per un nuovo viaggio in Medio Oriente, con tappe in Giordania, Israele e Libano. Lo riporta la "Tagesschau".

La ministra ha ribadito la "solidarietà incondizionata" del governo tedesco a Israele, sottolineando poi nuovamente la differenza tra Hamas e la popolazione civile palestinese.

Baerbock si vuole impegnare anche per la liberazione degli ostaggi nelle mani dei terroristi, tra cui ci sono anche dei tedeschi.

15:29
15:29
Abdallah ed el-Sisi: «No alla punizione collettiva su Gaza»

No alla punizione collettiva su Gaza, compresi l'assedio, la fame o il trasferimento della popolazione. Lo affermano il presidente egiziano Abdel Fattah el-Sisi e il re giordano Abdallah II nel loro incontro oggi al Cairo, riferisce l'agenzia di stampa giordana Petra.

Durante i colloqui bilaterali, i due leader hanno respinto con forza qualsiasi tentativo di trasferimento forzato della popolazione di Gaza in Giordania o in Egitto, ribadendo l'appello a fermare immediatamente la guerra, proteggere i civili, togliere l'assedio e a fornire aiuti umanitari. Se la guerra non si ferma, hanno sottolineato, rischia di far precipitare l'intera regione in una catastrofe.

15:20
15:20
L'ambasciata americana esorta i suoi cittadini in Libano a lasciare il Paese

L'ambasciata americana in Libano ha esortato i suoi cittadini a «preparare piani per partire il prima possibile finché sono ancora disponibili opzioni commerciali». Lo riporta Al-Arabiya sul suo sito web.

In un avviso inviato via email ai cittadini, l'ambasciata ha affermato che sta monitorando la situazione nel paese. «Raccomandiamo ai cittadini statunitensi che scelgono di non partire di preparare piani per situazioni di emergenza.»

Il 17 ottobre il Dipartimento di Stato ha invitato i suoi cittadini a non recarsi in Libano a causa della «situazione imprevedibile in materia di sicurezza».

Ieri nei pressi della sede dell'ambasciata statunitense a Beirut erano esplosi scontri tra manifestanti e l'esercito che hanno causato alcuni feriti.

14:34
14:34
«Il sistema sanitario di Gaza è quasi al collasso»

Medici Senza Frontiere (Msf) denuncia che «a Gaza il sistema sanitario è quasi al collasso. Manca il personale, i farmaci e le forniture mediche e i medici rimasti non riescono a far fronte al grande afflusso di feriti che ogni giorno arrivano nelle strutture sanitarie con ferite da trauma, ustioni, fratture e schiacciamenti degli arti».

In una nota Msf precisa che «all'ospedale di Al-Shifa, il principale di Gaza dove lavorano alcuni membri del personale medico di Medici Senza Frontiere il carburante necessario per far funzionare i generatori si sta esaurendo, mettendo a rischio la vita di moltissimi pazienti, specialmente quelli in terapia intensiva, neonatologia e di chi necessita di macchine per il supporto respiratorio. A causa della generale carenza di medicinali, sono a rischio anche i pazienti con malattie croniche, come il diabete e il cancro, e le donne incinte. L'ospedale di Al-Shifa è inoltre diventato rifugio per migliaia di persone in fuga dai bombardamenti».

Secondo Nedal Abed, chirurgo ortopedico di Msf, che opera all'ospedale Al-Shifa di Gaza, c'è un «enorme numero di feriti, la maggior parte dei quali sono civili, donne e bambini. Già solo in questo momento ci sono più di 3'000 pazienti e nel nostro ospedale, in condizioni normali, la capacità massima è di 700 posti letto».

14:20
14:20
Nuovo bilancio: i morti a Gaza sono 3.785, 12.493 i feriti

Nuovo bilancio del ministero della sanità di Gaza che parla di 3.785 morti, inclusi 1.524 minori. I feriti sono 12.493 e di questi 3.983 sono minori e 3.300 donne.

14:10
14:10
«A Gaza i medici stanno operando senza anestesia»

«La situazione negli ospedali di Gaza è drammatica: i medici sono esausti, lavorano ininterrottamente da 12 giorni. Mi hanno appena informato che stanno operando senza anestesia perché è ormai esaurita». Lo riferisce Raquel Martì, la direttrice della Unrwa di Madrid, l'agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi, ai microfoni della tv pubblica spagnola Tve.

«Abbiamo dovuto poi razionare l'acqua: stiamo distribuendo solo un litro d'acqua per persona al giorno. L'acqua - aggiunge - è essenziale per la vita. Se non c'è acqua, la popolazione inizierà a morire di sete, soprattutto i bambini e gli anziani».

13:30
13:30
«I commando di Hamas erano sotto effetto di droga»

Una parte dei commando di Hamas che il 7 ottobre si sono macchiati di efferatezze contro i civili israeliani a ridosso della striscia di Gaza erano sotto effetto della droga sintetica nota come Captagon. Lo ha appreso la televisione commerciale israeliana Canale 12.

Tracce di questa sostanza ha precisato, sono state rilevate fra i prigionieri di Hamas in Israele. Pillole di Captagon erano inoltre ancora nelle tasche di alcuni membri di Hamas rimasti sul terreno dopo i combattimenti.

Si tratta, ha aggiunto la emittente, di un composto di anfetamina prodotto in Libano e in Siria, nota anche come «la cocaina dei poveri». In passato è stata impiegata anche dall'Isis.

12:54
12:54
Nestlé chiude temporaneamente un impianto in Israele

La multinazionale Nestlé ha dichiarato di aver «chiuso temporaneamente» uno dei suoi impianti di produzione in Israele per «precauzione», diventando così il primo gigante dei prodotti di consumo ad annunciare una risposta al conflitto in corso. Lo riporta il Jerusalem Post.

Diverse aziende globali hanno temporaneamente chiuso alcune attività in Israele e chiesto ai loro dipendenti di lavorare da casa dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre.

12:35
12:35
«A Gaza 3.500 i morti e oltre 12.000 i feriti»

I morti a Gaza per gli attacchi israeliani sono arrivati a 3.500 con oltre 12.000 feriti. Lo ha fatto sapere il ministero della sanità di Gaza citato dai media.

12:00
12:00
Il ministro della Difesa tedesco Pistorius è arrivato a Beirut

Il ministro della difesa tedesco Boris Pistorius è arrivato in Libano nell'ambito di una visita a sorpresa mirata a informarsi sulla situazione del contingente tedesco dispiegato nel sud del Libano nell'ambito della missione militare Onu (Unifil) a ridosso della Linea Blu di demarcazione con Israele.

Lo riferisce l'ambasciata tedesca a Beirut secondo cui Pistorius, prima di recarsi al quartiere generale di Unifil di Naqura, nel sud del Libano, incontrerà i vertici istituzionali libanesi.

Da Unifil per il momento non confermano l'imminente visita di Pistorius nella base di Naqura, situata a pochi chilometri dall'area degli scambi di fuoco tra Hezbollah e Israele.

11:30
11:30
«Uccisi 306 soldati israeliani dal 7 ottobre»

È salito a 306 il numero dei soldati israeliani uccisi dall'inizio dell'attacco di Hamas del 7 ottobre scorso. Lo ha fatto sapere il portavoce militare.

11:29
11:29
Artiglieria israeliana nel sud del Libano

Spari di artiglieria israeliana sono caduti poco fa nel sud del Libano a ridosso della Linea Blu di demarcazione tra i due Paesi.

Lo riferiscono fonti locali sul posto precisando che i colpi hanno preso di mira zone frontaliere nel settore centrale della Linea Blu nei pressi di basi Unifil gestite dal contingente del Nepal.

11:28
11:28
Razzo teleguidato dal Libano contro una base di Israele

Un razzo teleguidato è stato sparato poco fa dal sud del Libano contro postazioni militari israeliane nei pressi della cittadina israeliana di Manara, a ridosso della Linea Blu di demarcazione tra i due Paesi.

Lo riferiscono testimoni oculari, precisando che il colpo è partito dalla zona di Mays al Jabal, nel settore orientale della Linea Blu, nei pressi della base militare israeliana identificata come E438.

11:03
11:03
Ancora chiuso il valico di Rafah, potrebbe aprire domani

Il valico di Rafah, tra la Striscia di Gaza e l'Egitto, è al momento ancora chiuso. Lo riferiscono fonti locali all'ANSA, aggiungendo che il passaggio al momento non è aperto né in uscita né in entrata e che non si vede personale di frontiera.

Secondo le previsioni potrebbe aprire domani in base alle intese intercorse fra Usa, Israele ed Egitto.

Nella notte, il Cairo aveva annunciato il passaggio «in maniera sostenibile» degli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah, mentre centinaia di camion umanitari sono ancora parcheggiati davanti ai cancelli dell'enclave incessantemente bombardata da Israele.

«Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e quello statunitense Joe Biden hanno concordato la fornitura di aiuti umanitari alla Striscia attraverso il valico di Rafah in maniera sostenibile», ha detto il portavoce della presidenza Ahmed Fahmy in un comunicato stampa senza specificare una data.

Mentre Martin Griffiths, sottosegretario generale per gli affari umanitari e coordinatore degli aiuti di emergenza dell'Onu, ha sottolineato che «c'è bisogno che tali aiuti siano sicuri e »consistenti«, dell'ordine di 100 camion al giorno.

10:50
10:50
A Berlino feriti 65 agenti nel raduno filopalestinese

Almeno 65 poliziotti sono rimasti feriti durante la manifestazione filopalestinese di ieri sera nel distretto di Neukölln a Berlino: lo ha riferito la polizia all'Afp. Le persone fermate sono 174 persone, 65 delle quali sono indagate.

«Nelle scorse ore, i colleghi sono stati feriti da pietre, liquidi infiammabili e atti di resistenza. Ma sono stati feriti anche passanti e persone che hanno opposto resistenza», riferisce dal canto suo l'account X della polizia berlinese che ha usato anche cannoni ad acqua.

Dopo che le autorità hanno chiesto ai partecipanti di «disperdersi», «sono stati posizionati bidoni della spazzatura» e altri «ostacoli sulla strada», «sono state lanciate pietre e fuochi d'artificio contro la polizia» che ha risposto con cannoni ad acqua, precisa l'agenzia.

Anche a Francoforte la polizia ha usato un cannone ad acqua per disperdere una vietata veglia filopalestinese di circa cento persone.

10:28
10:28
Nuovi blitz di Israele nella Striscia di Gaza

Commando dell'esercito israeliano sono di nuovo entrati nel territorio della Striscia di Gaza nel tentativo «mirato» di localizzare dispersi israeliani o acquisire informazioni sulla loro sorte.

Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari secondo cui lo Stato ebraico stima in 203 gli ostaggi portati da Hamas a Gaza e le cui famiglie sono state aggiornate sulla situazione.

Lo stesso Hagari ha precisato che nelle zone israeliane a ridosso della Striscia le truppe stanno continuando a ricercare terroristi di Hamas rimasti sul terreno, uno dei quali è stato catturato ieri.

09:19
09:19
Scontri con l'esercito in Cisgiordania, «cinque palestinesi uccisi»

Cinque palestinesi sono stati uccisi in scontri con l'esercito israeliano in Cisgiordania. Lo riferisce Haaretz, aggiungendo che decine di persone sono state arrestate.

09:12
09:12
Da Mosca 27 tonnellate di aiuti umanitari ai civili a Gaza

Un volo speciale del ministero delle Emergenze russo che trasporta 27 tonnnellate di aiuti umanitari destinati ai civili della Striscia di Gaza è partito per l'Egitto. Lo riferisce il servizio stampa del ministero, scrive l'agenzia Tass.

«Su istruzioni del presidente russo e per conto del governo, l'aereo del ministero consegnerà un carico umanitario alla popolazione della Striscia», si legge nella nota. Il volo speciale Il-76 del ministero è partito dall'aeroporto di Ramenskoye, nella regione di Mosca, diretto allo scalo internazionale di El Arish«, ha aggiunto il ministero.

08:50
08:50
Uccisa in un attacco Jamila al-Shanti, vedova del cofondatore di Hamas

L'esercito israeliano in un attacco a Gaza ha ucciso Jamila al-Shanti, la vedova del coofondatore di Hamas Abdel Aziz al-Rantisi, e prima donna eletta nel 2021 nell'Ufficio politico dell'organizzazione. Lo hanno riferito fonti locali. Al-Rantisi fu ucciso nel 2004 in un attacco israeliano durante la Seconda Intifada.

08:40
08:40
Sunak è arrivato in Israele

Il premier britannico Rishi Sunak è atterrato all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv in visita di solidarietà a Israele. Lo ha riferito la Radio militare. Sunak incontrerà il premier Benyamin Netanyahu.

07:23
07:23
Biden: «In caso di attacco di Hezbollah valuteremo le alternative»

Interrogato dai giornalisti sulle notizie secondo cui la sua amministrazione avrebbe detto a Israele che le forze statunitensi combatteranno al fianco delle truppe israeliane in risposta a qualsiasi attacco del movimento libanese Hezbollah contro lo Stato ebraico, Joe Biden ha detto che questo «non è vero».

Il presidente americano tuttavia ha affermato: «I nostri militari stanno parlando» con quelli israeliani «in merito a quali siano le alternative» in caso di attacco di Hezbollah.

07:22
07:22
Sunak si recherà in Israele oggi

Il primo ministro britannico Rishi Sunak si recherà in Israele giovedì, prima di recarsi in altri Paesi della regione, nel tentativo di attenuare il conflitto tra Israele e Gaza, ha dichiarato il suo ufficio.

«L'attacco all'ospedale Al Ahli dovrebbe essere un momento di svolta per i leader della regione e del mondo intero, affinché si uniscano per evitare un'ulteriore pericolosa escalation del conflitto», ha dichiarato Sunak in un comunicato. «Farò in modo che il Regno Unito sia in prima linea in questo sforzo».

06:24
06:24
Il punto alle 6.00

L'Egitto ha annunciato il passaggio «in maniera sostenibile» degli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah, mentre centinaia di camion umanitari sono ancora parcheggiati davanti ai cancelli dell'enclave incessantemente bombardata da Israele. «Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sissi e quello statunitense Joe Biden hanno concordato la fornitura di aiuti umanitari alla Striscia attraverso il valico di Rafah in maniera sostenibile», ha detto il portavoce della presidenza Ahmed Fahmy in un comunicato stampa senza specificare una data. C'è bisogno che tali aiuti siano sicuri e «consistenti», dell'ordine di 100 camion al giorno: lo ha sottolineato Martin Griffiths, sottosegretario generale per gli affari umanitari e coordinatore degli aiuti di emergenza dell'Onu.

L'ex generale e consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti, HR McMaster, ha dichiarato alla Bbc che vede un'invasione israeliana di terra a Gaza come inevitabile, dato che Hamas rappresenta una «minaccia esistenziale» per lo Stato ebraico. «Israele manterrà la sua promessa di schiacciare Hamas», ha detto McMaster a Radio 4 The World Tonight descrivendo l'obiettivo come «raggiungibile». A suo avviso gli ostaggi presi da Hamas creano una necessità ancora maggiore di un'invasione di terra. «Non vedo alcuna via d'uscita per Israele se non quella di occupare temporaneamente almeno parti se non tutta Gaza», ha affermato McMaster, in servizio sotto l'ex presidente americano Donald Trump dal 2017 al 2018. L'ex generale ha aggiunto che se Hezbollah iniziasse ad attaccare Israele da nord, gli Stati Uniti dovrebbero «intervenire» in nome del suo alleato. «Penso che se si aprisse un secondo fronte con quei 110.000 missili che Hezbollah ha puntato contro Israele, le possibilità di un coinvolgimento diretto degli Usa sarebbero piuttosto alte».

Nel frattempo, l'esercito di Israele ha diffuso sul suo account X un video girato da un drone sopra l'ospedale Al-Ahli a Gaza il giorno dopo l'esplosione che ha causato la strage, affermando che «il danno derivante dal fallito lancio di un razzo della Jihad islamica si trova nel parcheggio vicino e non è simile a un cratere provocato da un attacco». «Inoltre - continuano le Forze di difesa israeliane (Idf) - gli edifici attorno all'ospedale non sono stati danneggiati: questa è un'ulteriore prova che le Idf non hanno colpito quest'area». Durante il video si sente un operatore di droni israeliano descrivere in ebraico la disposizione degli edifici ospedalieri e affermare: «Non c'è niente qui». Hamas accusa Israele dell'esplosione di due giorni fa nell'ospedale di Gaza, che secondo le autorità palestinesi ha ucciso centinaia di vittime civili. Le Idf sostengono invece che sia stata causata dal «fallito lancio di un razzo» da parte dei militanti palestinesi della Jihad islamica.

Inoltre, secondo un ultimo aggiornamento, sono oltre 513.000 i palestinesi che stanno trovando rifugio presso le strutture dell'Onu in tutta Gaza. Lo ha affermato l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione (Unrwa). I rischi legati alla salute dovuti alla mancanza di acqua e alle scarse condizioni igienico-sanitarie nei rifugi provvisori delle Onu a Gaza stanno crescendo, ha aggiunto l'Unrwa. «I rifugi sono sovraffollati e dispongono di scorte molto limitate di cibo, prodotti per l'igiene e la pulizia e acqua potabile. Le terribili condizioni, aggravate dai traumi dovuti alla guerra, hanno iniziato ad alimentare le tensioni tra gli sfollati interni nei rifugi», ha affermato l'organizzazione Onu.