Guerra

L'Ucraina al contrattacco e forse non è solo propaganda

Nonostante la consegna del silenzio, per la prima volta una viceministra di Kiev parla di «controffensiva» - I satelliti militari USA rivelano l’aumento delle azioni contro l’invasore russo
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Dario Campione
05.06.2023 22:00

Anche se mancano, al momento, dichiarazioni ufficiali in tal senso, la controffensiva ucraina di cui si parla da mesi potrebbe essere stata lanciata oggi dall’esercito di Kiev.

Le certezze sono poche, in prima linea non ci sono fonti indipendenti in grado di confermare oppure smentire le notizie di segno opposto provenienti dai due fronti in guerra. Ma, come ha scritto questo pomeriggio Dan Sabbagh sul Guardian online, «gli attacchi alle linee russe segnalati durante la notte tra domenica e lunedì sembrano i primi passi di quella che, probabilmente, sarà una dura campagna militare. È chiaro che non c'è un assalto a tutto campo, ma il livello delle forze impegnate non è banale. Non si tratta di incursioni esplorative, quanto molto probabilmente di attacchi sondanti, alla ricerca di punti deboli russi locali».

In realtà, in un post pubblicato nel primo pomeriggio su Telegram, la viceministra della Difesa ucraina Hanna Vasylivna Maljar ha ammesso che le forze di Kiev sono passate all’attacco e, per la prima volta, ha utilizzato il termine di «controffensiva».

«Che cosa sta succedendo adesso? Stiamo continuando la difesa iniziata il 24 febbraio 2022. E l’operazione difensiva include tutto, comprese le azioni controffensive - ha scritto Hanna Maljar - Pertanto, in alcune aree ci stiamo muovendo verso azioni offensive. In particolare, la direzione Bakhmut rimane l’epicentro delle ostilità. Ci stiamo muovendo lungo un fronte abbastanza ampio. Abbiamo successo. Occupiamo le altezze dominanti. Il nemico è sulla difensiva e vuole mantenere la sua posizione. Anche a Sud, il nemico è sulla difensiva. I combattimenti di importanza locale continuano».

Una sorta di bollettino di guerra, la cui veridicità non è in ogni caso acclarata. Così come ogni altra informazione proveniente dai belligeranti, deve infatti trovare riscontri indipendenti. Che al momento, come detto, mancano.

L’analisi del Pentagono

Paradossalmente, una parziale conferma del contrattacco è giunta dal capo dei mercenari della Brigata Wagner, Evgenij Viktorovič Prigožin, il quale ha accusato le truppe regolari russe di essere fuggite da una parte di Berkhivka, un villaggio recentemente conquistato a Nord di Bakhmut.

La spinta ucraina sul fronte orientale, hanno sostenuto alcuni analisti, suggerisce l’ipotesi che gli assalti esplorativi potrebbero non aver avuto luogo soltanto a Sud. È quindi possibile che Kiev, attualmente incerta su dove collocare le sue principali forze di contrattacco, voglia prima trovare il punto di maggiore debolezza dello schieramento russo. Per poi sfondare con il grosso delle forze. «L’Ucraina è molto ben preparata» per lanciare una controffensiva contro la Russia, ma «è troppo presto per dire quale risultato ne verrà fuori», ha detto in un’intervista alla CNN, concessa in Normandia, il capo di Stato maggiore degli Stati Uniti, generale Mark Milley.

Al Pentagono, alcuni funzionari che hanno accettato di parlare con il New York Times a condizione di rimanere anonimi, hanno confermato il possibile avvio della controffensiva di Kiev. Una valutazione, la loro, «basata in parte sulle informazioni provenienti dai satelliti militari che hanno rilevato un aumento dell’azione dalle posizioni ucraine. I satelliti - scrive il giornale newyorkese - hanno capacità a infrarossi per tracciare il fuoco dell’artiglieria e il lancio di missili». L’unica difficoltà nel determinare l’esatto avvio di un contrattacco «è che i combattimenti potrebbero iniziare con finte o diversivi difficili da decifrare».

A parziale conferma di una possibile controffensiva ucraina, c’è pure da registrare una nota del ministero della Difesa russo che ha annunciato di aver respinto alcuni assalti e di aver inflitto numerose perdite, almeno 250 uomini, alle forze nemiche. Secondo il Cremlino, l’operazione ucraina è iniziata in cinque differenti località lungo il fronte orientale, nei pressi di Donetsk. Anche questi rapporti di Mosca, così come quelli di Kiev, non hanno però trovato conferme indipendenti.

Armi e propaganda

Ancora una volta, la guerra si combatte su un campo duplice: quello militare e quello propagandistico. Entrambi molto complessi da decifrare. Il Governo ucraino, ad esempio, ha più volte teorizzato la necessità del «segreto operativo». E non soltanto in funzione difensiva. Ancora lo scorso fine settimana, il ministro della Difesa, Oleksij Jurijovyč Reznikov, ha pubblicato un video in cui mostrava alcuni soldati che si portano le dita alla bocca, nel classico gesto di chi intende zittire. Reznikov è arrivato a citare una canzone del gruppo inglese dei Depeche Mode, Enjoy the Silence: «Le parole sono molto inutili. Possono soltanto fare male».

Anche lo Stato maggiore ucraino ha sempre affermato, nelle ultime settimane, che «controffensiva» è un termine abusato. Parlando invece di una «campagna militare primavera-estate» che si protrarrà fino a settembre, e probabilmente oltre. Una campagna che quest'oggi è sembrata essere entrata nella sua fase attiva.

L’obiettivo strategico di Kiev rimane sempre lo stesso: tagliare il corridoio terrestre che collega, nel Sud del Paese tuttora occupato dai russi, i territori del Donbas orientale alla Crimea e alle regioni di Zaporizhzhia e di Kherson, lungo la riva sinistra del fiume Dnipro. Se dovesse ottenere questo risultato, l’Ucraina potrebbe impedire a Mosca i rifornimenti via terra e puntare dritto a riprendersi la Crimea. Un finale al quale Zelensky non ha mai rinunciato, e che anzi ribadisce di continuo ponendolo come condizione necessaria per ogni trattativa di pace.

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