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«Mosca ha preso la Bielorussia come ostaggio nucleare»

Lo afferma il segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale ucraino, Oleksiy Danilov, riferendosi all'annuncio di ieri del presidente russo Vladimir Putin di voler dispiegare armi nucleari tattiche nel Paese – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Mosca ha preso la Bielorussia come ostaggio nucleare»
Red. Online
26.03.2023 07:15
18:08
18:08
Gli USA non hanno «alcuna indicazione» su armi nucleari alla Bielorussia

Gli Stati Uniti non hanno «alcuna indicazione» che la Russia abbia trasferito armi nucleari alla Bielorussia né che il presidente russo Vladimir Putin si stia preparando ad usare armi nucleari in Ucraina: lo ha detto portavoce del Consiglio della sicurezza nazionale John Kirby alla Cbs.

«Non abbiamo alcuna indicazione che abbia mantenuto il suo impegno o che qualche arma nucleare sia stata trasferita», ha dichiarato, commentando l'annuncio di Putin che Mosca dispiegherà armi nucleari tattiche in Bielorussia.

16:53
16:53
Armi nucleari Bielorussia? UE pronta a nuove sanzioni

Il dispiegamento di armi nucleari russe in Bielorussia rappresenterebbe «una irresponsabile escalation e una minaccia alla sicurezza europea». Lo scrive in un tweet l'Alto rappresentante UE Josep Borrell. «La Bielorussia può ancora fermare» questa escalation, «è una sua scelta. L'Ue - scrive ancora Borrell - è pronta a rispondere con ulteriori sanzioni».

14:37
14:37
Vucic ribadisce: «Il mandato di arresto per Putin è una decisione errata»

Per il presidente serbo Aleksandar Vucic, il mandato di cattura della Corte penale internazionale (Cpi) nei confronti del presidente russo Vladimir Putin è stata una decisione politica del tutto errata che avrà costi elevati in termini di vite umane sia per i russi che per gli ucraini, e serie conseguenze sull'economia dell'intera Europa.

In dichiarazioni oggi alla tv privata Pink, Vucic ha ribadito la sua posizione critica sulla decisione della Cpi, affermando che con Putin bisognerà negoziare. «Ma come si potrà parlare con lui? Come pensate di arrivare a un qualche accordo?», ha osservato il presidente serbo, che si è chiesto al tempo stesso «quante vite umane tutto ciò costerà ancora ai russi e agli ucraini», oltre alle conseguenze negative sull'economia europea.

«Penso che tutto ciò sia politicamente negativo per tutti, cosa questa che non ho nascosto sin dal primo momento», ha aggiunto. «Loro credono di essere vicini alla vittoria, ma non lo sono. Tutti sono molto lontani dalla vittoria, nessuno è vicino alla vittoria. In guerra a volte uno vince, a volte tutti perdono. Temo che in questo caso tutti perderanno e nessuno vincerà», ha affermato Vucic.

14:36
14:36
«Il numero di truppe russe in Bielorussia scende a 4.000»

Il numero di militari russi dispiegati sul territorio della Bielorussia è sceso a circa 4.000: lo ha reso noto in tv il portavoce del Servizio di Guardia di Frontiera dell'Ucraina, Andrii Demchenko, come riporta Ukrinform.

«Attualmente, secondo i nostri dati, sul territorio della Bielorussia rimangono poco più di 4'.000 militari russi, ma sono principalmente coinvolti in esercitazioni congiunte o in addestramenti. Questo numero è leggermente inferiore a quello osservato in precedenza. Questo perché la Russia ha spostato le unità che hanno completato l'addestramento dal territorio bielorusso al proprio territorio per un ulteriore dispiegamento, anche nell'est del nostro Paese, dove si stanno svolgendo operazioni di combattimento su larga scala», ha detto il portavoce.

Demchenko ha anche affermato che proseguono i lavori di ingegneria per fortificare la linea di confine, in modo da prevenire un'invasione o consentire alle forze di difesa ucraina di respingere gli attacchi nemici. Pertanto, una striscia di terra di 2 chilometri lungo l'intero confine tra la Bielorussia e la Russia, indipendentemente dai diritti di proprietà, sarà controllata dal Servizio di Guardia di Frontiera dello Stato per rafforzare la linea di difesa e prepararsi a un eventuale assalto delle forze russe.

13:18
13:18
Esplosa una mina navale a Odessa, danni alle strutture costiere

Una mina navale è esplosa questa mattina contro strutture costiere non meglio identificate nella regione di Odessa: l'esplosione ha danneggiato alcuni edifici senza provocare vittime, ha reso noto il Comune della città, come riporta il Kyiv Independent. Un'altra mina è stata «individuata e distrutta vicino ad una delle spiagge della regione», hanno aggiunto le autorità.

Il 14 marzo i Paesi Bassi hanno promesso di inviare a Kiev due cacciamine della classe Alkmaar e secondo il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov il trasferimento delle navi è previsto entro il 2025.

12:31
12:31
«Mosca riceve rifornimenti regolari di droni iraniani»

La Russia sta ricevendo rifornimenti regolari di droni kamikaze Shahed di fabbricazione iraniana e li sta lanciando da due siti sul proprio territorio per colpire un ampio settore dell'Ucraina: lo scrive il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano di intelligence.

Nel rapporto pubblicato su Twitter gli esperti di Londra stimano che dall'inizio di marzo Mosca abbia lanciato almeno 71 droni iraniani contro obiettivi in Ucraina. Attacchi, questi, che sono seguiti a una pausa di due settimane a fine febbraio.

Mosca ha probabilmente iniziato a ricevere rifornimenti regolari di piccole quantità di Shahed dall'Iran, sottolinea il rapporto, osservando che presumibilmente li sta lanciando da due assi: dal Krasnodar, a est, e dalla regione di Bryansk, a nord-est.

«Questo permette alla Russia di avere la flessibilità di colpire un ampio settore dell'Ucraina e di ridurre i tempi di volo per raggiungere gli obiettivi nel nord del Paese - conclude il ministero -. È anche probabile che si tratti di un ulteriore tentativo di mettere in difficoltà le difese aeree ucraine».

12:30
12:30
Putin: «La cooperazione tra Russia e Cina non è alleanza militare»

La cooperazione tra Russia e la Cina «non è un'alleanza militare»: lo ha detto oggi il presidente russo Vladimir Putin in un'intervista al canale tv Rossiya-24, come riporta la Tass.

«Questo è assolutamente falso», ha detto Putin al giornalista Pavel Zarubin quando gli è stato chiesto se la cooperazione tra Mosca e Pechino possa rappresentare una minaccia per l'Occidente. «Non stiamo creando alcuna alleanza militare con la Cina - ha aggiunto -. Sì, collaboriamo anche sul fronte tecnico-militare, non lo nascondiamo, ma è trasparente, non c'è nulla di segreto».

Secondo quanto affermato da Putin nella medesima intervista, ripresa da Interfax, l'idea di creare una «Nato globale» con la partecipazione dei Paesi dell'Asia-Pacifico ricorderebbe l'alleanza militare delle potenze dell'Asse ai tempi della seconda guerra mondiale.

«Cosa stanno facendo gli Stati Uniti? - ha detto -. Stanno creando sempre più alleanze. E questo dà motivo agli analisti occidentali, agli analisti politici occidentali di dire solo che l'Occidente sta costruendo nuovi 'assi'. Sono gli analisti occidentali, non noi, a dire che l'Occidente sta iniziando a costruire un nuovo asse simile a quello creato negli anni '30 dal regime nazista in Germania, quello fascista in Italia e il Giappone militarista», ha sottolineato il presidente.

Nel 2022, la Nato ha approvato un nuovo concetto di sviluppo strategico, ha affermato Putin. «E proprio lì ha affermato che la Nato intende sviluppare le relazioni con i Paesi della regione Asia-Pacifico», menzionando Nuova Zelanda, Australia e Corea del Sud quali futuri partner di una «Nato globale». «Il Regno Unito e il Giappone hanno persino firmato un accordo sulla reciproca apertura, in altre parole sullo stabilire contatti e sviluppare relazioni nel settore militare, all'inizio dell'anno, credo a gennaio», ha detto Putin.

Insomma una alleanza che, secondo il presidente russo, ricalca gli equilibri precedenti alla seconda guerra mondiale.

11:26
11:26
In arrivo in Ucraina 12 elicotteri dalla Macedonia del Nord

Lo stato maggiore della Macedonia del Nord ha approvato il trasferimento di 12 elicotteri Mi-24 all'Ucraina: lo ha detto la ministra della Difesa del Paese, Slavyanka Petrovskaya, in un'intervista al canale televisivo Alst. La questione passa adesso al governo, che dovrebbe dare il nullaosta definitivo.

Si tratta di elicotteri che la Macedonia del Nord aveva acquistato nel 2001 dall'Ucraina, come riportano i media ucraini. Allo stesso tempo, il governo di Skopje acquisterà nuovi elicotteri occidentali.

Secondo Petrovskaya, il trasferimento non indebolirà la capacità di difesa della Macedonia del Nord, poiché alcuni di essi non vengono utilizzati da tempo.

10:07
10:07
«Putin voleva le armi nucleari a Minsk prima della guerra»

Il presidente russo Vladimir Putin probabilmente voleva schierare armi nucleari in Bielorussia anche prima dell'invasione dell'Ucraina. Lo afferma l'Istituto per lo studio della guerra (Isw), come riportano i media ucraini, commentando l'annuncio di ieri del Cremlino.

Tuttavia, secondo gli analisti del centro studi statunitense, Putin ha poi deciso di far coincidere il dispiegamento di queste armi a Minsk con l'avvio di una nuova campagna d'informazione volta ad intimidire l'Ucraina ed i Paesi dell'Ue.

Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko aveva suggerito a Mosca di collocare armi nucleari sul territorio del Paese già dal 30 novembre 2021, prosegue il rapporto, e nel febbraio 2022 Minsk aveva annullato la clausola costituzionale che garantiva lo status neutrale della Bielorussia.

09:34
09:34
«Mosca ha preso la Bielorussia come ostaggio nucleare»

La Russia sta tenendo Minsk come «ostaggio nucleare»: lo afferma il segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale ucraino, Oleksiy Danilov, riferendosi all'annuncio di ieri del presidente russo Vladimir Putin di voler dispiegare armi nucleari tattiche in Bielorussia.

«Il Cremlino ha preso la Bielorussia come ostaggio nucleare», ha scritto Danilov su Twitter, aggiungendo che la mossa rappresenta «un passo verso la destabilizzazione interna del Paese».

«La dichiarazione di Putin sul posizionamento di armi nucleari tattiche in Bielorussia, un passo verso la destabilizzazione interna del Paese, massimizza il livello di percezione negativa e di rifiuto pubblico della Russia e di Putin nella società bielorussa. Il Cremlino ha preso la Bielorussia come ostaggio nucleare»: si legge nel tweet.

07:15
07:15
Il punto alle 07.00

Oggi è il 396. giorno di guerra in Ucraina. Lo scorso pomeriggio, la Russia ha raggiunto un accordo con la vicina Bielorussia per posizionare armi nucleari tattiche sul suo territorio. Ad annunciarlo è stato lo stesso presidente russo Vladimir Putin. «Il primo luglio sarà completata la costruzione di un deposito di armi nucleari tattiche in Bielorussia. Mosca e Minsk hanno convenuto che, senza violare i loro obblighi ai sensi del Trattato Start, avrebbero dispiegato lì armi nucleari tattiche». Oltre a dichiarere che tale mossa non violerebbe gli accordi di non proliferazione nucleare, Putin ha inoltre aggiunto che gli Stati Uniti hanno già posizionato armi nucleari sul territorio degli alleati europei.

Nel frattempo, il vice ministro della Difesa ucraino, Hanna Maliar, ha invitato su Facebook gli ucraini a non discutere apertamente i dettagli dell'imminente offensiva del Paese. «Nelle trasmissioni in diretta, non fate domande agli esperti [del tipo] «Come sta andando la controffensiva?», non scrivete blog o post su questo argomento e non discutete affatto pubblicamente dei piani militari del nostro esercito. Abbiamo un unico piano strategico: liberare tutti i nostri territori. E per quanto riguarda i dettagli, si tratta semplicemente di un segreto militare», ha scritto Maliar, secondo quanto riporta The Guardian.

Nel corso del suo tradizionale messaggio serale, infine, il presidente ucraino Zelensky ha dichiarato quanto segue. «Passo dopo passo, stiamo facendo tutto il possibile affinché la Russia perda sul campo di battaglia, nell'economia, nelle relazioni internazionali, nei suoi tentativi di sostituire la verità storica con alcuni miti imperiali. Il Cremlino sta perdendo nei suoi sforzi per schiavizzare il nostro popolo. La sconfitta su vasta scala della Russia sarà una garanzia affidabile contro nuove aggressioni e crisi»