Mondo
Sisma

Terremoto in Turchia e Siria: i morti sono più di 3.700

Dopo quella di magnitudo 7.8 delle 4.17, registrata alle 13.24 una scossa di magnitudo 7.5 – L'OMS: «I morti potrebbero essere 8 volte di più» – Per ora non si hanno notizie di vittime svizzere – Erdogan: «Oggi è il giorno di 85 milioni di cuori in un solo battito» – L'ingegnere geofisico: «Una potenza di 130 bombe atomiche»
LIVE
Terremoto in Turchia e Siria: i morti sono più di 3.700
Red. Online
06.02.2023 06:08
23:12
23:12
Il bilancio dei morti è salito a 3.760

Almeno 1.444 persone sono morte in tutta la Siria dopo il devastante terremoto che ha avuto il suo epicentro nella Turchia sudoccidentale. Lo hanno reso noto il governo e i soccorritori. Nelle aree controllate dal governo il bilancio è salito a «1.431 feriti e 711 morti nelle province di Aleppo, Latakia, Hama, Tartus», ha detto il ministero della salute siriano. Nelle parti controllate dai ribelli del nord-ovest del paese, 733 persone sono state uccise e più di 2.100 ferite. Il nuovo bilancio porta il numero totale dei morti in entrambi i paesi ad almeno 3.760, dopo che la Turchia ha rivisto il suo bilancio in precedenza a 2.316.

22:15
22:15
Si aggrava il bilancio: le vittime sono 3.613

Il bilancio delle vittime del sisma che ha colpito Turchia e Siria è salito a 3.613. Ankara ha diffuso il suo nuovo conteggio, per il quale ci sono finora 2.316 morti accertati. Sommati all'ultima cifra ufficiale fornita dalla Siria, si ottiene 3.613. Secondo i servizi di soccorso, in Turchia si contano anche 13.293 feriti, che sono invece più di 3.400 nel Paese confinante.

21:09
21:09
Il bilancio sale ancora: i morti sono 3.055

Continua a salire il bilancio del terremoto che ha colpito la Turchia meridionale e la Siria. Almeno 1293 persone sono morte in tutta la Siria, hanno riferito il governo e i soccorritori. I funzionari del governo turco hanno invece riportato altri 1762 morti, portando il totale delle vittime nei due Paesi a 3055.

20:40
20:40
Il bilancio sale a 2.762 morti

Il bilancio delle vittime del sisma che ha colpito la Turchia e la Siria è salito a oltre 2.700 morti. Il servizio di emergenza turco ha annunciato che almeno 1.762 persone sono morte in Turchia, mentre altre 1.000 hanno perso la vita nella vicina Siria, portando così il totale delle vittime a 2.762.

20:12
20:12
Un calciatore ghanese bloccato tra le macerie

Ci sarebbe anche un calciatore ghanese tra le persone rimaste intrappolate tra le macerie dopo il terremoto in Turchia. Si tratta del 31enne Christian Atsu, che milita nella formazione dello Hatayspor, il club principale di Hatay, una delle città colpite dal sisma.

Media sportivi turchi - rilanciati dai media britannici - hanno riferito che Atsu è rimasto sotto le macerie insieme al direttore sportivo del club Taner Savut, dopo che i compagni e lo staff sono stati tratti in salvo.

Nel 2013, dopo un passaggio al Porto, il giocatore è stato acquistato dal Chelsea, venendo però successivamente mandato in prestito in diverse squadre. La sua esperienza più lunga è stata al Newcastle (2016-21).

20:11
20:11
Le terribili immagini
19:41
19:41
Da Zelensky a Putin, il mondo unito negli aiuti

Sin dalle prime ore subito dopo il devastante terremoto, la comunità internazionale si è mobilitata per fornire assistenza alla Turchia e alla Siria. Offerte di aiuto sono state avanzate dall'Onu, dalla Nato, dall'Unione Europea e da moltissimi Paesi, alcuni dei quali hanno anche messo senza indugio da parte antiche rivalità con i governi di Ankara o di Damasco. O anche tra di loro: come nel caso del presidente russo Vladimir Putin e di quello ucraino Volodymyr Zelensky, che si sono fatti avanti quasi contemporaneamente.

Oppure come nel caso di Israele, il cui premier Benjamin Netanyahu ha fatto sapere di aver dato il via libera all'invio di aiuti alla Turchia, ma anche alla Siria, dopo aver ricevuto un'indiretta richiesta in tal senso, attraverso la Russia. Allo stesso modo, il premier greco Kyriakos Mitsotakis si è impegnato a mettere «tutte le forze disponibili» per aiutare i due Paesi, e ha fatto sapere che Ankara ha già accettato l'offerta di invio di un'unità di soccorso di emergenza dalla Grecia. Anche il governo cipriota si è detto pronto a inviare aiuti. Parlando con il quotidiano Cyprus Mail, il portavoce del ministero degli Esteri, Demetris Demetriou, ha affermato che «è una questione umanitaria, e in questi casi non c'è spazio per la politica».

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden su Twitter ha affermato di essere «profondamente rattristato dalla devastazione causata dal terremoto in Turchia e in Siria» e, ha aggiunto, «ho detto alla mia squadra di coordinarsi con la Turchia e fornire tutta l'assistenza necessaria». Zelensky da parte sua ha prontamente espresso le sue condoglianze per le vittime: «Siamo al fianco del popolo turco in questo momento difficile. Siamo pronti a fornire l'assistenza necessaria per superare le conseguenze del disastro», ha affermato in un tweet. Dalla Russia, Vladimir Putin ha avuto una conversazione telefonica con il suo omologo siriano Bashar Assad, che ha accettato l'offerta di aiuto. Anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha accettato gli aiuti offerti da Putin, e ha poi reso noto di avere in poco tempo avuto offerte di aiuto da oltre 45 Paesi.

L'Italia ha messo a disposizione la protezione civile, mentre è già partito un team di vigili del fuoco, sanitari e personale logistico. In Europa analoghe squadre di soccorso sono in partenza dalla Spagna, Francia, dalla Germania, dalla Gran Bretagna. Allo stesso tempo, l'Unione Europea ha mobilitato 10 squadre di soccorso di Paesi membri, mentre la presidenza di turno svedese ha convocato una riunione del meccanismo del Consiglio Ue di risposta alle crisi per coordinare le misure di sostegno europee. E aiuti sono in arrivo anche da Paesi che sono stretti alleati della Siria o della Turchia, come i Paesi arabi o del Golfo, ma anche da altri che sono molto lontani, come il Brasile, l'India o il Giappone.

19:40
19:40
L'OMS: «I morti potrebbero essere 8 volte di più»

Il violento terremoto che ha colpito la Turchia sudorientale e la vicina Siria potrebbe causare fino a otto volte più vittime rispetto agli oltre duemila morti riportati dai bilanci provvisori. La previsione arriva dall'OMS. «C'è un potenziale di ulteriori crolli e numeri otto volte superiori ai numeri iniziali», ha detto Catherine Smallwood, responsabile delle emergenze dell'ufficio europeo dell'Organizzazione mondiale della sanità.

19:37
19:37
Erdogan proclama 7 giorni di lutto nazionale

Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha proclamato 7 giorni di lutto nazionale in Turchia a seguito del sisma. In base al decreto pubblicato dal governo, le bandiere sventoleranno a mezz'asta fino al tramonto a partire da oggi fino a domenica 12 febbraio.

19:05
19:05
1.651 morti solo in Turchia

Il bilancio dei morti del violentissimo terremoto di oggi è salito a 1.651 morti solo in Turchia. Lo annunciano le autorità locali.

19:02
19:02
Il terremoto «aveva la potenza di 130 bombe atomiche»

Il terremoto che si è verificato a Kahramanmaras, nella Turchia del sud, aveva la potenza di 130 bombe atomiche. Lo afferma un esperto turco, l'ingegnere geofisico Övgün Ahmet Ercan, secondo quanto riporta il sito di Hurriyet.

19:01
19:01
Appello a donazioni dalla Catena solidarietà

Di fronte all'ampiezza della catastrofe che ha colpito oggi Turchia e Siria, la Catena della solidarietà ha aperto un conto e lanciato un appello alle donazioni, si legge in un comunicato pubblicato in serata.

Il bilancio umano e materiale del sisma che ha colpito la regione è ancora provvisorio e si aggrava di ora in ora, sottolinea l'organizzazione. Il numero delle vittime con ogni probabilità è destinato ad aumentare.

La Catena della solidarietà è già in contatto con organizzazioni partner in Siria, che operano da anni per sostenere la popolazione colpita dalla guerra. In Turchia sono soprattutto Croce Rossa e Mezzaluna Rossa ad essere presenti.

18:11
18:11
I morti sono oltre 2.650

È salito a oltre 2.600 il bilancio dei morti del devastante sisma che ha colpito Turchia e Siria. Le autorità turche hanno annunciato almeno 1.651 vittime, mentre almeno 1.000 morti si contano nella vicina Siria.

17:42
17:42
«Oggi è il giorno di 85 milioni di cuori in un solo battito»

«Spero che ci lasceremo alle spalle questi giorni disastrosi. Oggi è il giorno di 85 milioni di cuori in un solo battito». Lo ha detto il presidente Recep Tayyip Erdogan in un incontro con la protezione civile turca sul terremoto che ha scosso il Paese.

«La stagione è l'inverno, il clima è freddo e il terremoto è avvenuto nel cuore della notte, rendendo le cose difficili, ma tutti stanno lavorando sodo e hanno reagito nel modo più veloce possibile», ha aggiunto esprimendo dolore e cordoglio per le vittime.

17:23
17:23
Scuole chiuse per almeno una settimana

Dopo le forti scosse di terremoto la Turchia ha deciso di chiudere le scuole in tutto il Paese per almeno una settimana. Lo riportano i media turchi, citando l'annuncio del ministro dell'Istruzione Mahmut Özer: «Le scuole resteranno chiuse fino al 13 febbraio in tutta la Turchia».

16:42
16:42
Uno dei sismi più violenti in Turchia dal 1668

Il terremoto di magnitudo 7.8 avvenuto fra Turchia e Siria nella notte è il quarto più violento registrato in quelle zone a partire dal 1668. In quell'anno, infatti, la Turchia venne scossa da due sismi violenti: il primo, di magnitudo 7.8, arrivò in luglio e provocò un numero di vittime stimato fra 5000 e 10'000; il secondo, di magnitudo 8, a metà agosto uccise circa 8000 persone. Per la Siria, un terremoto confrontabile risale al 1202, con una magnitudo stimata di 7.6.

A livello internazionale, terremoti di questa intensità sono naturalmente rilevanti, ma sono preceduti dalla lunghissima lista dei sismi di magnitudo 8 e 9, fino ad arrivare al più violento mai registrato, quello di magnitudo compresa fra 9.4 e 9.6 avvenuto nel 1960 in Cile.

Sono stati 14 i violenti terremoti di magnitudo uguale o superiore a 9 avvenuti nel mondo dal 1604, quando l'Alaska venne scossa da un sisma di magnitudo 9.2; il più forte mai registrato è stato però quello che il 22 maggio 1960 fece tremare il Cile, a Valdivia, con una magnitudo compresa fra 9.4 e 9.6 e che provocò uno tsunami che raggiunse le coste di Hawaii, Giappone, Filippine, quelle orientali della Nuova Zelanda, quelle sudorientali dell'Australia e le isole Aleutine.

Fra le scosse di magnitudo pari o superiore a 8, sono state 31 quelle finora registrate. La più violenta delle quali è avvenuta nel 1700 nel Pacifico, con una magnitudo stimata di almeno 8.7. Appartiene a questo secondo gruppo anche il terremoto più violento registrato in Turchia, quello dell'agosto 1668 che aveva colpito l'Anatolia, la stessa zona nella quale la terra ha tremato oggi.

La Turchia e la Siria sono presenti anche nella classifica dei terremoti che nella storia hanno mietuto più vittime: sono state 250'000 quelle stimate quando la terra tremò in Turchia nel 526 e 530'000 quelle del terremoto che pochi anni dopo, nel 533, scosse la Siria.

Punto di incontro di tre placche continentali e attraversata da due grandi faglie, la Turchia è un Paese ad alto rischio sismico e nella sua storia si contano a decine i terremoti di magnitudo uguale o superiore a 7. Nel '900 sono stati 13 e quello avvenuto oggi è il terzo del XXI secolo, dopo quello di magnitudo 7.2 del 2011 e quello di magnitudo 7 del 2020.

14:00
14:00
Il punto alle 14

È salito a oltre 2.300 morti il bilancio del terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito la notte scorsa il sud della Turchia e la Siria, mentre i feriti sono diverse migliaia, almeno 7.600 in Turchia, oltre 1.280 in Siria. Sono 810 i morti del sisma nella sola Siria, che si aggiungono a circa 1.500 in Turchia. A questo sisma ne è seguito un altro in mattinata, alle 11:24 ora svizzera, di magnitudo 7.5.

In seguito, si sono verificate almeno 120 scosse di assestamento, secondo un aggiornamento dell'Agenzia turca per la gestione dei disastri e delle emergenze (Afad). Secondo l'Usgs, che riporta solo le scosse di assestamento più significative che vengono effettivamente avvertite da coloro che si trovano nella zona del terremoto, sono state almeno 43 quelle di magnitudo 4.3 o superiore. Tre delle scosse di assestamento hanno misurato 6.0 o più, incluso il massiccio terremoto di magnitudo 7.5 che ha colpito 95 chilometri a nord dell'epicentro del terremoto principale del mattino.

Il terremoto, definito dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan «il più grande disastro nel Paese dal 1939», ha visto la mobilitazione della comunità internazionale.

Secondo Erdogan, 2818 edifici sono crollati nel Paese. Il precedente grande disastro in Turchia risale a 84 anni fa, quando un terremoto colpì Erzincan, provocando la morte di circa 33'000 persone. Nel 1999 il Paese fu colpito a İzmit da un altro violento sisma - di magnitudo 7.6 - che uccise più di 17'000 persone.

Secondo la Cnn, il bilancio odierno è finora di almeno 1504 vittime nei due Paesi , incluse le zone controllate dai ribelli in Siria. Ma le vittime sono destinate ad aumentare: l'Usgs, che assegna al sisma di questa notte il rischio 'rosso', attribuisce infatti un 47% di probabilità a un numero di morti compreso tra 1000 e 10'000.

Il presidente siriano Bashar al Assad ha convocato stamani a Damasco una riunione d'emergenza del governo e dei capi delle agenzie della protezione civile e della sicurezza per coordinare gli interventi, mentre in entrambi i Paesi proseguono senza sosta le ricerche dei dispersi.

Nelle ultime ore, la protezione civile della regione nord-occidentale siriana di Idlib, fortemente colpita dal terremoto di questa notte, ha dichiarato tutto il nord-ovest della Siria una «zona disastrata». Interi villaggi delle zone fuori dal controllo del governo centrale di Damasco, sono stati rasi al suolo, in particolare nelle zone più vicine al confine turco, si legge nel comunicato della Protezione civile siriana.

13:00
13:00
Erdogan: «Il più grande disastro in Turchia dal 1939»

Il terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito la Turchia la notte scorsa è stato il più grande disastro registrato nel Paese dal 1939: lo ha detto oggi il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come riporta il Guardian.

Secondo i media, il leader turco si riferiva al terremoto di Erzincan, che provocò la morte di circa 33.000 persone 84 anni fa. Il terremoto di İzmit del 1999, di magnitudo 7.6, si ritiene che abbia ucciso più di 17.000 persone.

Centinaia intrappolati sotto le macerie in Siria

«Centinaia di persone sono intrappolate sotto le macerie». Lo riportano su Twitter i White Helmets, la protezione civile siriana. Degli oltre 1.500 morti finora accertati dopo il sisma al confine con la Turchia, 592 persone sono morte in Siria, di cui 371 principalmente nelle regioni di Aleppo, Hama, Latakia e Tartus, mentre si registrano più di mille feriti.

Forti scosse anche in Libano

Terrore nella notte per le popolazioni di diverse città libanesi dove la scossa di terremoto è stata avvertita a più riprese anche a Beirut e nelle altre città libanesi, senza però causare vittime o danni.

«Pensavamo fosse un altro 4 agosto», ha affermato ai media locali una libanese terrorizzata dall'idea di rivivere il trauma della devastante esplosione del porto di Beirut che il 4 agosto 2020 aveva ucciso 250 persone e ne aveva ferite più di 6 mila.

Il ministro degli interni libanesi Bassam Mawlawi ha riferito che non ci sono vittime in Libano ma ha dato ordine alla protezione civile di mettere in sicurezza i civili nelle aree dove sono presenti edifici e infrastrutture pericolanti.

«Il terremoto più violento dal 1202»

Il terremoto che ha scosso questa notte la Turchia meridionale e la Siria centro-settentrionale è il più violento degli ultimi otto secoli. Lo ha detto Marlène Brax, direttrice del centro libanese di geofisica, parte del Consiglio nazionale delle ricerche scientifico (Cnrs) di Beirut.

Interpellata dal quotidiano libanese L'Orient-Le Jour, edito a Beirut dove si sono avvertite in maniera distinta le scosse di questa notte e di stamani, Brax ha detto che il sisma di magnitudo 7.8 sulla scala Richter, con epicentro il sud della Turchia, è il più potente verificatosi nella regione dall'anno 1202.

In quell'anno, secondo i dati storici e di archivio citati da Brax, si verificò lungo la cosiddetta faglia del Levante, che corre dai monti Tauro in Turchia fino in Palestina passando per la Siria costiera e il Monte Libano, un terremoto di magnitudo 7.5.

Il più devastante in 24 anni

«Stiamo affrontando il più grande terremoto che abbiamo visto in 24 anni in questa regione. Finora si sono verificate 100 scosse di assestamento. Circa 53 di loro sono più di 4 gradi (sulla scala Richter). Sette di loro sono più di 5 gradi. Possiamo dire che questi terremoti continueranno nei prossimi giorni». Lo afferma il dottor Haluk Özener, direttore dell'osservatorio Kandilli e istituto di ricerca sui terremoti, come riporta la Bbc in lingua turca.

UE: «Mobilitate dieci squadre di soccorso»

«Dieci squadre di ricerca e soccorso in ambiente urbano sono state rapidamente mobilitate da Bulgaria, Croazia, Cechia, Francia, Grecia, Paesi Bassi, Polonia e Romania per sostenere i primi soccorritori sul campo. Anche l'Italia e l'Ungheria hanno offerto le loro squadre di soccorso alla Turchia». È quanto si legge in una nota congiunta dell'Alto rappresentante UE per la politica estera, Josep Borrell, e del commissario europeo alle Emergenze, Janez Lenarcic.

«Il centro di coordinamento della risposta alle emergenze dell'UE è in contatto diretto con le autorità della Turchia per coordinare ulteriori aiuti, se necessario», prosegue la nota in cui si specifica che è stato attivato anche il sistema satellitare Copernicus dell'UE per fornire servizi di mappatura di emergenza.

«L'UE - sottolineano Borrell e Lenarcic - è pronta a sostenere le persone colpite in Siria, che ha anch'essa riportato vittime, attraverso i suoi programmi di assistenza umanitaria». «I nostri pensieri sono con tutti coloro che hanno perso i propri cari e i coraggiosi primi soccorritori che lavorano per salvare vite umane». Bruxelles ha attivato il meccanismo di protezione civile europeo su richiesta di Ankara per fornire sostegno al Paese colpito da violente scosse di terremoto.

Scosse avvertite fino alla Groenlandia

Le scosse del devastante terremoto che ha colpito la zona di confine tra Turchia e Siria si sono avvertite fino alla Groenlandia. Lo riferisce l'istituto geologico danese.

11:55
11:55
Un'altra violenta scossa

Il sisma è stato localizzato a 4 km a sud-est di Ekinozu, nella provincia di Elazõg, ad una profondità di 10 km: riporta l'Usgs. La nuova scossa è avvenuta a circa 200 km di distanza in linea d'aria a nord-est del primo sisma di magnitudo 7.8 registrato la notte scorsa.

Intanto secondo la stima che si desume da Usgs, il tremendo terremoto che ha scosso il confine tra la Turchia e la Siria la notte scorsa potrebbe raggiungere il tragico bilancio di 10 mila vittime. Usgs assegna al sisma il rischio 'rosso' attribuendo un 47% di possibilità che il numero delle vittime sia compreso tra mille e diecimila.

Sono oltre 30 le scosse di terremoto registrate finora in Turchia, inclusa la prima - la notte scorsa - di magnitudo 7.8 e quella più recente di magnitudo 7.5, rileva l'Istituto geofisico statunitense Usgs.

Il bilancio si aggrava

Continua a salire, intanto, il drammatico bilancio del terremoto che la notte scorsa ha colpito il confine tra Turchia e Siria. Secondo la CNN, il numero di morti nei due Paesi ora è di 1.504.
Mentre, secondo l'agenzia per i disastri e le emergenze turca Afad – come riporta Anadolu – sarebbero almeno 1.014 le persone morte in Turchia a causa del terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito il sud est del Paese questa notte.

Finora, infatti, si contavano almeno 912 morti in Turchia - stando alle dichiarazioni del presidente Recep Tayyip Erdogan - e almeno 560 in Siria. L'agenzia di stampa ufficiale SANA, citando il ministero della Sanità, ha dichiarato che almeno 339 persone sono state uccise e 1.089 ferite nelle aree controllate dal governo del Paese dilaniato dalla guerra. Il gruppo di soccorso dei Caschi Bianchi ha dichiarato che almeno 221 persone sono state uccise e 419 ferite nelle aree controllate dai ribelli.

Le province turche interessate dal sisma sono Adana, Malatya, Gaziantep, Diyarbakir, Hatay, Adiyaman, Osmaniye, Sanliurfa e Kahramanmaras, ma il bilancio è destinato a salire dal momento che il prefetto di Kahramanmaras - una delle province colpite - ha detto che non è ancora possibile capire quante siano le vittime mentre i danni sono ingenti. Secondo la presidenza turca, 5.385 persone sono rimaste ferite, mentre 2.818 edifici sono crollati.

In Siria sono state colpite, oltre alle zone sul confine turco, anche le città di Aleppo, Latakya, Tartus e Hama. La cittadina siriana di Jindiris, al confine con la Turchia, è di fatto rasa al suolo con circa un migliaio di persone ancora disperse sotto le macerie. Lo riferisce la tv Suriya citando fonti della protezione civile siriana delle aree fuori dal controllo governativo e sotto influenza turca nel distretto di Afrin, ex enclave curda occupata nel 2018 da milizie siriane filo-turche. Le immagini video che arrivano da Jindiris mostrano una distesa di edifici a terra mentre proseguono senza sosta le azioni di soccorso e di ricerca dei superstiti sotto le macerie.

La ong di protezione civile siriana White Helmets (Caschi Bianchi) ha dichiarato lo stato di emergenza nel nord-est del Paese e ha lanciato un appello alle organizzazioni umanitarie internazionali affinché intervengano con aiuti in tempi rapidi.

Il sisma è avvenuto alle 4:17 del mattino (le 2:17 ora svizzera) e ha avuto il suo epicentro nei pressi di Gaziantep, città del sud est della Turchia a una cinquantina di chilometri dal confine siriano. Centinaia gli edifici distrutti dal sisma: oltre alle abitazioni, è quasi completamente crollata la Chiesa dell'Annunciazione di Iskenderun, cattedrale cattolica risalente al 19esimo secolo. Ridotto a un cumulo di macerie il castello di Gaziantep, struttura di epoca romana costruita nel terzo secolo.

Le operazioni di soccorso continuano, si stima che moltissime persone siano ancora sotto le macerie e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan viene costantemente informato sulla situazione. Il Dipartimento della Protezione Civile aveva inizialmente diramato un allarme per un possibile maremoto a causa del sisma in Turchia ma l'allerta è stata successivamente revocata.

Gli Stati Uniti hanno dato la disponibilità ad inviare «qualsiasi tipo di assistenza» ad Ankara mentre dall'Azerbaigian è già stata inviata una squadra di 370 persone per aiutare nei soccorsi. Il terremoto è stato avvertito anche nelle province centrali della Turchia e anche in Israele.

Timori anche per le coste italiane. Sulla base dei dati elaborati dal Centro allerta tsunami (Cat) dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il Dipartimento della Protezione civile aveva infatti diramato un'allerta per possibili onde di maremoto in arrivo sulle coste della Penisola in seguito alla scossa. In un comunicato, la Protezione civile ha raccomandato «di allontanarsi dalle zone costiere, di raggiungere l'area vicina più elevata e di seguire le indicazioni delle autorità locali. Il maremoto consiste in una serie di onde marine prodotte dal rapido spostamento di una grande massa d'acqua. L'allerta indica la possibilità di un pericolo reale per le persone che si trovano vicino alla costa, specialmente se in zone poco alte, o addirittura più basse, rispetto al livello del mare. Anche un'onda di solo 0,5 metri di altezza può generare pericolose inondazioni e fortissime correnti». L'allerta maremoto è in seguito rientrata.

La dinamica

È stata una delle due grandi faglie presenti in Turchia, quella Est Anatolica, a scatenare il terremoto di magnitudo 7.8 avvenuto nella notte e che finora ha fatto registrare una ventina di repliche, la principale delle quali di magnitudo 6.7 e molte di magnitudo oltre 5.

«Il sisma è avvenuto sulla faglia Est Anatolica, nel punto triplo nel quale convergono il blocco anatolico, quello arabico e quello africano», ha detto all'agenzia di stampa italiana ANSA il sismologo Alessandro Amato, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).

«Lungo questa faglia - ha proseguito - avviene un movimento orizzontale, ossia di tipo trascorrente. È una faglia che corre dal Mediterraneo verso Nord-Est, quasi fino al Mar Nero, e si ricongiunge con faglia Nord Anatolica che arriva fino a Istanbul».

La faglia «è probabilmente arrivata a deformare la costa. Si sono infatti osservate anomalie nel livello del mare in tre punti, in Turchia e a Cipro che hanno fatto scattare l'allerta tsunami. Per tutta la notte - ha detto ancora Amato abbiamo seguito la situazione attraverso i punti di osservazione in Turchia, Grecia e Cipro. In Italia l'arrivo di un'onda di tsunami era previsto intorno alle 6:30 nelle zone a Sud-Est, ma poi l'allerta è stata chiusa».

11:30
11:30
Nessuna notizia di vittime svizzere

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) non dispone attualmente di informazioni su possibili vittime svizzere del terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria. Lo ha indicato lo stesso DFAE a Keystone-ATS. Il dipartimento di Ignazio Cassis si sta adoperando per avere informazioni più precise: le rappresentanze svizzere ad Ankara e Istanbul sono in contatto con le autorità locali. Il DFAE invita i cittadini svizzeri presenti in loco a seguire le istruzioni delle autorità.

Scosse registrate anche in Svizzera

Il forte terremoto che ha colpito la Turchia centro-meridionale è stato sentito anche in Svizzera. Le prime onde sismiche hanno raggiunto la stazione di misurazione di Zurigo circa sei minuti dopo la scossa, ha annunciato oggi il Servizio sismologico svizzero (SED) del Politecnico di Zurigo.

La scossa si è verificata alle 2:17 ora svizzera vicino alla città di Gaziantep, a circa 40 chilometri dal confine siriano. Il terremoto ha avuto una magnitudo di 7.8, seguita undici minuti dopo da una scossa di assestamento di magnitudo 6.7, circa 30 chilometri a nord del primo epicentro.

Secondo il SED, forti scosse sono state avvertite fino nel nord della Croazia. Nei prossimi giorni e nelle prossime settimane si prevedono altre scosse di assestamento nella regione, anche forti.

Il terremoto è avvenuto in una regione sismicamente attiva, precisa il SED. Qui si incontrano le placche anatolica, araba e africana.

Un sisma come quello odierno - uno dei più forti mai registrato nella regione - sposta in 30-40 secondi le placche terrestri di diversi metri su una distanza di 180-200 chilometri, afferma il SED.

In passato, scosse di magnitudo di circa 7.0 Richter hanno completamente devastato la città di Aleppo in Siria nel 1138 e nel 1822. Quest'ultimo sisma fece decine di migliaia di morti.

Dal 1970 la regione è relativamente calma. Sono state registrate solo tre scosse di magnitudo 6.0 o superiore. La più intensa di queste ha scosso la regione il 24 gennaio 2020 con una magnitudo di 6.7.

10:00
10:00
Berna invia la Catena svizzera di salvataggio

La Confederazione sta preparando l'invio della Catena svizzera di salvataggio nelle zone dal terremoto in Turchia. Berna in questo modo risponde all'appello lanciato dalle autorità turche. Lo ha indicato il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) a Keystone-ATS.

Il DFAE prevede l'invio di un'ottantina di specialisti. La mobilitazione è in corso e la partenza è prevista per stasera. Dal canto suo, la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) sta studiando la possibilità di offrire aiuto anche alla Siria, attraverso i suoi uffici nella regione.

La Catena svizzera di salvataggio, si legge sul portale internet del DFAE dedicato alla cooperazione internazionale, «è l'elemento d'intervento immediato soprattutto in caso di terremoto all'estero per il salvataggio delle vittime imprigionate sotto le macerie». L'organico al completo comprende 78 persone (generalisti ed altri specialisti, conducenti di cani, soccorritori e medici d'urgenza), 8 cani da catastrofe e 17 tonnellate di materiale. In base alla situazione è possibile impiegare anche solo alcuni moduli.

«Nessun danno alla centrale russa Akkuyu»

Il terremoto in Turchia non ha provocato danni agli edifici e agli strumenti nella centrale nucleare di Akkuyu, che la Russia sta costruendo, ma controlli sono in corso per motivi precauzionali.

Lo ha fatto sapere il gruppo statale russo per l'energia atomica Rosatom, citando la direttrice dell'impianto, Anastasia Zoteeva. Lo riferisce l'agenzia russa Interfax. La centrale di Akkuyu si trova nella provincia turca di Mersin, tra le più colpite dal sisma.

Xi invia messaggi di cordoglio

Il presidente cinese Xi Jinping ha inviato messaggi di cordoglio ai presidenti turco Recep Tayyip Erdogan e siriano Bashar al-Assad per i forti terremoti che hanno colpito Turchia e Siria, dicendosi «scioccato» nell'apprendere che le violenti scosse hanno causato «gravi perdite».

«A nome del governo e del popolo cinese, vorrei esprimere profondo cordoglio alle famiglie delle vittime e dei feriti - ha detto Xi, nel resoconto del network statale Cctv -. Credo che sotto la guida dei presidenti, i governi e i popoli dei due Paesi saranno in grado di superare l'impatto del disastro il prima possibile e di ricostruire i propri Paesi».

Kurdistan iracheno: sospese esportazioni di petrolio via Turchia

ll Kurdistan iracheno ha dichiarato di aver sospeso per precauzione le esportazioni di petrolio attraverso la Turchia dopo il terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria nella notte.

«A causa del terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria, e per garantire la sicurezza delle esportazioni di petrolio e prevenire qualsiasi incidente indesiderato, le esportazioni di petrolio attraverso l'oleodotto che collega la regione del Kurdistan alla Turchia sono state sospese», ha dichiarato il ministero curdo delle Risorse naturali in un comunicato.

India invia squadre di soccorso e medicine

Al termine di una riunione del Consiglio di Gabinetto del premier indiano Modi, che ha dato istruzioni per «offrire ogni possibile forma di assistenza alla Turchia» dopo il devastante terremoto, l'India ha già inviato nelle zone colpite dal sisma due team del National Disaster Respond Force, NDFR, con un centinaio di soccorritori e cani addestrati alla ricerca, oltre a varie equipe di medici, paramedici, con medicinali e altro materiale di prima assistenza.

Il ministero agli esteri di Delhi fa sapere che le squadre indiane si coordineranno con il governo indiano e con l'ambasciata indiana di Ankara e il consolato di Istanbul. In una serie di tweet, Modi aveva espresso il suo profondo dolore e le condoglianze per la popolazione, e ha offerto l'aiuto e il sostegno indiano anche alla Siria.

06:08
06:08
Forte terremoto nel sud della Turchia

Una scossa di terremoto di magnitudo 7.9 è stata registrata alle 3.17 ora locale (le 2.17 in Svizzera) nel sud della Turchia, non lontano dal confine con la Siria. Il sisma ha causato almeno 110 morti nel nord della Siria e 516 feriti, secondo le autorità locali. Nelle città turche le vittime sono almeno 76 e i feriti 440.

Secondo i dati dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) italiano e del servizio di monitoraggio geologico statunitense Usgs, il sisma ha avuto ipocentro a circa 25 km di profondità ed epicentro nella provincia di Gaziantep.

La scossa è stata seguita pochi minuti dopo da tre le forti repliche. L'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato le tre scosse alle 2.28, 2.36 e 2.58 ora svizzera con magnitudo rispettivamente 5.6 (rivista al ribasso da 6.7), 5.2 e 5. I media locali parlano di diversi edifici danneggiati e di crolli in alcune città del sud del Paese.