Il caso

Perché si parla (di nuovo) del ponte sullo Stretto di Messina?

Il decreto per la costruzione dell'opera ha ottenuto il via libera e la firma di Sergio Mattarella, ma fanno discutere il costo (10 miliardi di euro) e la soluzione a una campata adottata dal ministero delle Infrastrutture
© Ministero delle Infrastrutture
Red. Online
03.04.2023 15:32

Il ponte sullo stretto di Messina, tema di cui si parla da una vita tornato di strettissima attualità negli ultimi mesi, costerà 10 miliardi di euro. Questo, almeno, è il costo stimato dal ministero delle Infrastrutture e trasporti, guidato da Matteo Salvini, per realizzare la (discussa) grande opera. Il decreto per la costruzione del ponte, leggiamo, ha ottenuto il via libera e la firma di Sergio Mattarella, presidente della Repubblica.

Stando al comunicato del ministero, il progetto comprende «circa 8 mila elaborati e prevede una lunghezza della campata centrale tra i 3.200 e i 3.300 metri, a fronte di 3.666 metri di lunghezza comprensiva delle campate laterali». Il tratto percorribile, per contro, sarà alto 60 metri mentre le quattro torri su cui si agganceranno i cavi 399 metri.

Nel dettaglio, il ponte sarà composto da 6 corsie stradali e 2 binari ferroviari. Le stime del ministero suggeriscono una capacità «pari a 6 mila veicoli ogni ora e 200 treni al giorno». Di più, secondo il governo Meloni basteranno appena sette anni per completare il ponte.

Il progetto, una volta ancora, è stato firmato dal consorzio Eurolink, già incaricato della realizzazione dopo aver vinto la gara indetta nel 2005. Ad aumentare, per forza di cose, sono i costi dell’opera, saliti del 50% rispetto alle previsioni del 2011, quando a cercare di realizzare l’opera era il governo Berlusconi.

Altro giro, altri problemi: il ministero di Salvini ha deciso di costruire un ponte a campata unica, nonostante questa soluzione fosse stata bocciata dagli esperti a suo tempo. Il gruppo di lavoro, riporta La Stampa, aveva scelto una soluzione a tre campate. «Un aspetto sfavorevole» della soluzione a campata unica, avevano scritto gli esperti, «è sicuramente il vincolo della sua ubicazione nel punto di minima distanza fra Sicilia e Calabria (circa 3 km), che allontana l’attraversamento dai baricentri delle aree metropolitane di Messina e Reggio Calabria. Ma che al tempo stesso comporta comunque la necessità di realizzare un ponte sospeso con una luce maggiore del 50% di quella del ponte più lungo ad oggi realizzato al mondo».

Non finisce qui. Sempre secondo i tecnici, infatti, nel progetto vanno segnalati il «notevole impatto visivo (anche in ragione dell’altezza necessaria per le torri)» e «la vicinanza di zone sensibili sotto il profilo naturalistico». Con il sistema a più campate, «ipotizzabile, ad esempio, a tre campate con due pile in mare», al contrario si otterrebbe «una soluzione tecnicamente fattibile. Anche grazie agli avanzamenti delle tecnologie di indagine e realizzazione per fondazioni di opere civili marittime a notevoli profondità». Non solo, «rispetto al ponte a campata unica, potrebbe avere una maggiore estensione complessiva e mantenere al tempo stesso la lunghezza della campata massima simile a quelle già realizzate altrove. E quindi di usufruire di esperienze consolidate, anche dal punto di vista di tempi e costi di realizzazione».

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