Dopo il sisma

Putin e la solidarietà ad Assad

Il presidente russo ha espresso pieno sostegno al popolo siriano e a quello turco, riaffermando a suo modo il ruolo di leader nella regione
© MIKHAEL KLIMENTYEV/SPUTNIK/KREML
Red. Online
06.02.2023 11:00

Il terremoto a cavallo fra Turchia e Siria è (anche) un fatto politico, a suo modo. Per dire: la zona della Siria colpita, a Nord, è controllata in parte dai ribelli che resistono al regime del presidente Bashar al Assad. Sono circa quattro milioni gli sfollati che, complice la sanguinosa guerra civile in corso oramai da oltre un decennio, vivono nella regione. In case spesso fatiscenti per non dire precarie, con un’assistenza sanitaria carente.

Le agenzie di stampa hanno riferito altresì di danni a basi militari russe e turche presenti nel Nordovest della Siria, sebbene non ci sia stato ancora modo di confermare quanto affermato dalle televisioni locali. Gli eserciti di Mosca e Ankara da anni, appunto, sono dispiegati nelle zone colpite dal sisma.

Di sicuro, Vladimir Putin non ha perso tempo per esprimere la propria solidarietà al popolo siriano, «colpito duramente dal terremoto di questa notte». Il leader del Cremlino si è rivolto al collega Bashar al Assad, secondo una trascrizione dell’agenzia governativa siriana Sana. Non solo, Putin ha pure dichiarato che Mosca è pronta a fornire tutta l’assistenza necessaria alla Turchia. Il Cremlino, come riporta l’agenzia TASS, ha citato il telegramma di condoglianze di Putin al leader turco Recep Tayyip Erdogan. Che, dopo avere parlato con Assad, ha a sua volta accettato gli aiuti offerti dalla Russia, come fa sapere il servizio stampa del Cremlino dopo una conversazione telefonica tra Erdogan e il presidente russo.

Anche l’Ucraina, tramite il presidente Volodymyr Zelensky, ha espresso il proprio sostegno alle vittime del terremoto.