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Russia e Stati Uniti non hanno raggiunto un compromesso sulla pace in Ucraina

Witkoff e Kushner dovrebbero incontrare oggi in qualche Paese europeo Zelensky per riferirgli dell'incontro – Abbattuti 102 droni ucraini nella notte – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Russia e Stati Uniti non hanno raggiunto un compromesso sulla pace in Ucraina
Red. Online
03.12.2025 06:31
09:14
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Le difese aeree russe hanno abbattuto stanotte 102 droni

Il ministero della difesa russo afferma che le difese aeree hanno abbattuto stanotte 102 droni ucraini sulle regioni russe. Lo riporta l'agenzia di stampa Tass.

Stando al governatore della regione russa di Tambov, un incendio è scoppiato in un deposito di petrolio a seguito della caduta di detriti di un drone ucraino.

«La notte del 3 dicembre, è scoppiato un incendio in un deposito di petrolio nella regione di Tambov, in seguito alla caduta di detriti di un drone. Vigili del fuoco e forze dell'ordine sono giunti rapidamente sul posto», ha scritto il governatore Yevgeny Pervishov su Telegram.

Nel frattempo, anche le autorità della regione russa di Voronezh hanno riferito di un attacco con i droni e i conseguenti danni. «Quattro droni sono stati individuati e distrutti nel cielo sopra Voronezh e in due distretti della regione. (...) Non ci sono state vittime. In uno dei distretti, diversi serbatoi di carburante sono stati leggermente danneggiati a seguito della caduta di un drone abbattuto, senza provocare incendi», ha riferito il governatore Alexander Gusev su Telegram.

Intanto, due persone sono state uccise e altre tre sono rimaste ferite in un attacco russo stanotte sulla città di Ternivka, nella regione ucraina di Dnipropetrovsk, riporta il capo dell'amministrazione militare regionale Vladislav Gaivanenko citato dall'«Ukrainska Pravda». Gaivanenko ha aggiunto che è scoppiato un incendio in città, un'abitazione privata è stata parzialmente distrutta, mentre garage e automobili sono stati danneggiati.

08:39
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L'intesa UE sul divieto graduale di import di gas russo

Intesa nel trilogo tra il Consiglio europeo e il Parlamento europeo sul regolamento per eliminare gradualmente le importazioni di gas naturale russo.

Il regolamento introduce un divieto graduale e giuridicamente vincolante sulle importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) e di gas tramite gasdotti dalla Russia, con un divieto totale rispettivamente dalla fine del 2026 e dall'autunno 2027.

L'intesa dovrà essere ratificata dai 27 e dalla plenaria del Parlamento europeo.

«Finalmente, e per sempre, stiamo chiudendo il rubinetto del gas russo. Non torneremo mai più alla nostra pericolosa dipendenza dalla Russia», ha sottolineato il commissario Dan Jorgensen.

Il divieto scatterà sei settimane dopo l'entrata in vigore del regolamento, con un approccio graduale per i contratti in essere. Nello specifico, i contratti di fornitura a breve termine conclusi prima del 17 giugno 2025 dovranno essere interrotti entro il 25 aprile 2026 per il GNL e dal 17 giugno 2026 per il gas da gasdotto; per i contratti a lungo termine di GNL il divieto si applicherà dal primo gennaio 2027, allineandosi con il regime imposto dal 19° pacchetto di sanzioni contro Mosca. Lo stop scatterà dal 30 settembre 2027 per i contratti a lungo termine a condizione che gli obiettivi di riempimento degli stoccaggi siano rispettati e al più tardi il primo novembre 2027.

Come previsto, i governi dovranno presentare piani nazionali di diversificazione per scandire la propria tabella di marcia sullo stop all'energia russa. Il regolamento introdurrà un regime di autorizzazione preventiva sulle importazioni di gas russo e non russo per garantire che il divieto sia applicato.

La Commissione europea si è impegnata, attraverso una dichiarazione allegata, a presentare una proposta legislativa anche per la graduale eliminazione delle importazioni di petrolio russo nell'UE entro la fine del 2027.

Slovacchia e Ungheria sono gli unici due paesi dell'UE che ancora importano petrolio russo, che rappresenta l'80% delle loro importazioni totali di greggio.

L'intesa prevede inoltre sanzioni per chi non rispetta il divieto e una clausola di sospensione del regolamento in caso di «minaccia alla sicurezza dell'approvvigionamento energetico» di uno o più Stati membri. Il regolamento sarà riesaminato entro due anni dalla sua entrata in vigore.

06:31
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Il punto alle 06.00

Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha dichiarato che sono stati compiuti «alcuni progressi» nei colloqui con la Russia per porre fine alla guerra con l'Ucraina. «Quello che abbiamo cercato di fare, e credo che abbiamo fatto qualche progresso, è capire con cosa potrebbero convivere gli ucraini che dia loro garanzie di sicurezza per il futuro», ha detto Rubio al conduttore in un'intervista a Fox News, aggiungendo che gli Stati Uniti sperano che il compromesso «permetta» agli ucraini «non solo di ricostruire la loro economia, ma di prosperare come Paese».

L'inviato speciale americano Steve Witkoff ha lasciato Mosca. Il volo è decollato dall'aeroporto di Vnukovo alle 2.02 ora locale (00.02 in Svizzera). Ieri il presidente Vladimir Putin, Witkoff e il genero del leader americano Donald Trump, Jared Kushner, hanno avuto colloqui al Cremlino sull'Ucraina. 

Witkoff e Kushner dovrebbero incontrare oggi in qualche Paese europeo (forse a Bruxelles) il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per informarlo sui colloqui con Putin. Lo riferisce Axios, citando alcune fonti.

Il consigliere del Cremlino Yuri Ushakov ha dichiarato che la Russia e gli Stati Uniti non hanno raggiunto un compromesso sulla pace in Ucraina. Egli ha sottolineato che le parti non sono riuscite a raggiungere un compromesso su una delle questioni più difficili: le dispute territoriali. Ushakov ha definito le discussioni costruttive, ma ha riconosciuto che permangono divergenze sull'Ucraina.

Nel frattempo, è stata raggiunta un'intesa nel trilogo tra il Consiglio UE e il Parlamento europeo sul regolamento per eliminare gradualmente le importazioni di gas naturale russo. Il regolamento introduce un divieto graduale e giuridicamente vincolante sulle importazioni di gas naturale liquefatto (gnl) e di gas tramite gasdotti dalla Russia, con un divieto totale rispettivamente dalla fine del 2026 e dall'autunno 2027. L'intesa dovrà essere ratificata dai 27 e dalla Plenaria. «Finalmente, e per sempre, stiamo chiudendo il rubinetto del gas russo. Non torneremo mai più alla nostra pericolosa dipendenza dalla Russia», ha sottolineato il commissario Dan Jorgensen.