Il punto

Se America e Russia viaggiano fianco a fianco

Un trio formato da due cosmonauti russi e un’astronauta statunitense, partito da Baikonur, ha raggiunto la Stazione spaziale internazionale, uno degli ultimi esempi di collaborazione fra i due Paesi – Ma intanto Vladimir Putin, sulla Terra, sta cercando l’aiuto della Cina
©MAXIM SHIPENKOV
Red. Online
18.09.2023 20:30

Due cosmonauti russi e un’astronauta americana. No, non è l’attacco di una barzelletta. Alcuni giorni fa, dal cosmodromo di Baikonur, il trio è partito alla volta della Stazione spaziale internazionale, meglio conosciuta come ISS. Tradotto: nonostante la guerra in Ucraina lanciata da Vladimir Putin e, di riflesso, il netto, nettissimo deterioramento delle relazioni fra Mosca e Washington, la cooperazione in ambito spaziale continua. Di per sé, è una notizia. Soprattutto considerando la «politicizzazione» di Roscosmos, l’Agenzia spaziale russa, durante il regno di Dmitry Rogozin, andatosene nel luglio del 2022.

Il terzetto, per la cronaca, è formato da Oleg Koronenko, Nikolai Chub e Loral O’Hara. Che, come molti colleghi a stelle e strisce, conosce perfettamente la navetta Soyuz. Il viaggio, durato tre ore, si è svolto senza problemi. L’aggancio alla ISS, ha subito fatto sapere Roscosmos, è perfettamente riuscito.

A bordo, il trio si è unito a un equipaggio già molto nutrito, formato da sette persone. Le bandiere? Russia, Stati Uniti, Giappone e Unione Europea. Per Mosca, questa missione ha rappresentato un piccolo, grande successo dopo il disastro della sonda Luna-25. Ma anche un modo per ribadire che, nonostante le difficoltà, la Russia è ancora un attore chiave lassù, nello spazio.

La ISS è un raro, se non rarissimo esempio di come Russia e Stati Uniti possano non solo convivere. Ma anche collaborare e lavorare per un obiettivo comune. Kononeko, al riguardo, durante una conferenza stampa pre-missione ha fatto riferimento al contesto internazionale. Spiegando che, «a differenza di quanto accade sulla Terra», nello spazio i rappresentanti dei due Paesi si prendono cura l’uno dell’altro. «Ci capiamo» ha aggiunto il cosmonauta. «E teniamo alle nostre relazioni».  

Anche O’Hara, dal canto suo, ha abbracciato questo spirito aggregativo. Uno spirito favorito proprio dalla ISS, vero e proprio motore in termini di relazioni internazionali. D’altronde, considerando il tempo medio di permanenza nella stazione, collaborare non solo è auspicabile ma, in tutti i sensi, necessario.

Detto questo, le condizioni sulla Terra – volendo riprendere Kononenko – sono differenti. Tant’è che gli esperti si domandano se, e fino a quando, questa tregua spaziale rimarrà in piedi. Il presidente russo Vladimir Putin, infatti, sta cercando di rafforzare la cooperazione con la Cina anche in ambito spaziale. Con l’obiettivo di aggirare le sanzioni occidentali. Va letta in questo senso, d’altro canto, anche la visita di Kim Jong-un in Russia nei giorni scorsi. La scelta dell’incontro fra il leader russo è quello nordcoreano, il cosmodromo di Vostochny, non era affatto casuale. Al contrario, rilancia le ambizioni russe nel settore. E rilancia, soprattutto, una sorta di nuova alleanza spaziale. Detto della Cina, Putin e Kim hanno discusso la possibilità di mandare in orbita un astronauta (o cosmonauta?) nordcoreano.

Resta da capire, va da sé, quanta spinta effettivamente abbia la Russia. L’imbarazzo provato con Luna-25, fra l’altro poco prima che un tentativo simile da parte dell’India riuscisse perfettamente, è ancora molto vivo a distanza di settimane. Non solo, quel fallimento ha dimostrato quanto l’isolamento dall’Occidente e gli scandali di corruzione e mala gestione che hanno accompagnato negli anni Roscosmos abbiano inciso sulle reali capacità russe.

Mosca aveva posato una sonda sulla Luna nel 1976. Quindi, aveva abbandonato l’esplorazione lunare per abbracciare quella di Venere salvo poi dedicarsi alla costruzione della Mir. La stazione orbitale che ha preceduto la ISS. Una parola russa che si può tradurre sia con mondo sia con pace. Concetti che, non senza fatica, cosmonauti e astronauti cercano di rispettare.