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Se l’estrema destra si desta al marocchino rovina la festa

Aggressioni ai danni dei tifosi del Marocco che, a Verona, festeggiavano la vittoria sulla Spagna - Critiche a Salvini: «Denuncia i disordini dei tifosi e non condanna le aggressioni fasciste»
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Michele Montanari
08.12.2022 11:30

Si chiama informazione a senso unico. È lo «sport nazionale» di alcuni politici appartenenti ai partiti sovranisti, e funziona così: quando uno straniero commette un reato, viene lapidato sulla pubblica piazza dei social network. Se lo stesso reato (o pure peggiore) viene commesso da un indigeno, non è successo niente. L’ultimo lampante e criticato esempio di tiro al bersaglio sullo straniero si trova sulla pagina Facebook di Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti italiano. Il leader leghista, qualche ora dopo la vittoria del Marocco sulla Spagna ai Mondiali, ha diffuso sul suo account social un video in cui si vedono scene di disordini, con il commento: «Il Marocco elimina la Spagna, così “festeggiano” a Milano. Mi auguro che i responsabili vengano identificati e ripaghino tutti i danni». Giusto denunciare l’inciviltà: molto bene, signor ministro. Peccato che poi lo stesso Salvini si sia dimenticato della vergognosa aggressione da parte di tredici esponenti dell’estrema destra ai danni dei tifosi marocchini a Verona. Gli aggressori sono stati identificati, denunciati e sono accusati di violenza privata e danneggiamento aggravato (rischiano una denuncia pure per odio razziale). Nonostante la notizia sia stata diffusa da tutti i media italiani, il vicepremier non ha speso nemmeno una parola su quanto avvenuto, e sui social qualcuno glielo ha fatto notare: «Stiamo aspettando che pubblichi e condanni con fermezza il vergognoso attacco di neofascisti a Verona che hanno civilmente preso a sprangate i marocchini che festeggiavano». Questo è solo uno dei moliti messaggi rivolti al leghista in attesa di una sua presa di posizione.

I raid contro i marocchini

Dopo la vittoria ai rigori contro la Spagna, martedì sera i tifosi marocchini si sono radunati in piazza Bra a Verona. Stando al Corriere della Sera, le forze dell’ordine erano già sul posto con controlli potenziati e interruzione del traffico verso la piazza. Intorno alle 20 la polizia ha iniziato a ricevere telefonate che segnalavano la presenza di persone vestite di nero, con il volto coperto dai cappucci delle felpe o da cappelli, vicine all’area in cui i tifosi del Marocco stavano festeggiando. Gli aggressori, tutti militanti in un movimento di estrema destra vicino agli ultrà dell'Hellas Verona, hanno aspettato che i tifosi si allontanassero da piazza Bra, per attaccare alcune auto su cui viaggiavano anche famiglie con bambini. In corso Porta Nuova, gli estremisti di destra hanno colpito e danneggiato quattro auto con colpi di cinghia, manganelli e catene. In un video diffuso sul web si vedono alcuni uomini prendere di mira una vettura con a bordo persone che sventolano la bandiera rossa col pentagramma verde. L'aggressore, con cappellino e a viso coperto, si scaglia contro l'auto con quella che sembra una cintura: il colpo ha danneggiato un finestrino e le schegge di vetro hanno ferito leggermente una donna.

«Non uscite a festeggiare»

Sempre secondo il Corsera, nella chat della comunità marocchina di Verona sarebbe circolato un messaggio che metteva in guardia su possibili aggressioni: «Non vi consigliamo di uscire e di andare in centro città. Ci sono bande che attaccano chi festeggia, chi sventola la bandiera marocchina e chi va in macchina con la musica ad alto volume». Tra chi ha ricevuto quel messaggio, il giornale italiano cita Samira Chabib, dell’associazione SaaDia, che ha spiegato: «Non voglio pensare che dietro a quanto accaduto ci sia una regia. Non voglio pensare che ci sia odio e che questo crei una frattura tra le comunità». La donna ha poi aggiunto: «A festeggiare c’erano anche italiani. Perché i nostri figli e molti di noi sono italiani. Era un momento di felicità. Anch’io ho esultato, come esulto quando vince l’Italia. Questa, è vero, è casa vostra. Ma è anche casa nostra».

La vergogna scorre sui social

Oltre alle immagini dei disordini diffuse dal ministro Salvini, online sono circolati diversi video dei festeggiamenti in Italia per la vittoria del Marocco. Le scene di Milano e Torino, città particolarmente prese d'assalto, parlano soprattutto di momenti festosi e rumorosi, con fuochi d'artificio, fumogeni e bandiere, come per una qualsiasi vittoria degli Azzurri. La giornalista Selvaggia Lucarelli ha raccolto su Twitter una serie di risposte degli utenti ai video dei caroselli e, come spesso accade, non è mancato il lato più becero e deteriore dell'essere umano. Tra commenti come «potete ammirare una razza rara di maiali al pascolo» e «Putin sgancia la bomba», per l'ennesima vola la vergogna si è mostrata in tutto il suo «splendore» sui social network.

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