Francia

Shock a Parigi, 14.enne accoltella a morte la bidella

Il colpevole è un ragazzino della scuola media di Nogent-sur-Marne, un sobborgo generalmente tranquillo vicino alla capitale
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Ats
10.06.2025 19:52

Francia ancora sotto shock. Il paese, sempre più alle prese con i nuovi fenomeni di violenza legati allo spaccio di stupefacenti, ai furti in casa e alle bande giovanili rivali, è di nuovo di fronte ad un crimine a scuola.

Ed è un quattordicenne il colpevole, un ragazzino della scuola media di Nogent-sur-Marne, un sobborgo generalmente tranquillo vicino a Parigi. La vittima si chiamava Mélanie, aveva appena compiuto 31 anni e dopo aver fatto la parrucchiera era riuscita proprio lo scorso settembre a farsi assumere come assistente scolastica. Lascia un bimbo di 4 anni.

Emmanuel Macron l'ha definita «un'insensata esplosione di violenza», contro la quale «il governo è mobilitato». Chiamato in causa, François Bayrou ha riferito davanti all'Assemblée Nationale invocando la «sperimentazione» di metal detector all'ingresso delle scuole. Il ragazzo è stato arrestato. Non ha precedenti e i gendarmi, che si trovavano proprio attorno alla scuola per un controllo a campione, non hanno avuto difficoltà a immobilizzarlo in pochi secondi. Dalle prime indagini sembra che il quattordicenne fosse stato sospeso un paio di volte all'inizio dell'anno scolastico perché disturbava in classe, ma niente di più. «L'inchiesta ci dirà se c'era un problema di squilibrio mentale o se c'è altro», ha affermato il ministro dell'Interno, Bruno Retailleau.

Il controllo disposto dai gendarmi, prevedeva - fra le altre cose - la perquisizione degli zaini dei ragazzi. Si tratta di una procedura disposta dalle autorità dopo che un diciassettenne era stato ucciso davanti a un liceo parigino nel mese di marzo.

Scatenate la destra e l'estrema destra, che accusano il governo di lassismo. Marine Le Pen ha denunciato «una violenza estrema che viene ormai banalizzata e incoraggiata dall'apatia dei pubblici poteri». Ma anche a sinistra, il leader de La France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, ha lanciato un appello a «vigilare sulla salute mentale» dei giovani, che sempre più «sprofondano» nella violenza. Un tema raccolto e rilanciato con forza anche dall'associazione dei genitori, che insiste sull'indispensabile miglior trattamento e gestione del problema «della salute mentale dei nostri ragazzi».

I sindacati si sono interrogati sul ruolo dei sorveglianti scolastici in queste operazioni di controllo, che appaiono sempre più a rischio e alle quali il personale, chiamato a vigilare sul comportamento dei ragazzi quando non sono a far lezione in classe, non è preparato.