Il punto

Strage in una scuola della Georgia: ecco che cosa sappiamo

Identificate le vittime dell'attacco – Il quattordicenne che ha aperto il fuoco era noto all'FBI: l'anno scorso era stato interrogato in relazione a minacce comparse online
©ERIK S. LESSER
Red. Online
05.09.2024 07:42

Stesso, tragico copione in una scuola statunitense. Quattro persone sono morte e nove sono rimaste ferite nell'ennesima attacco con armi da fuoco andato in scena, questa volta, alla Apalachee High School di Winder, nei pressi della città di Athens, Georgia. Attorno alle 10 di ieri mattina (ora locale) un quattordicenne, studente dell'istituto, ha aperto il fuoco seminando panico e terrore tra i ragazzi.

Noto all'FBI

Tutto si è svolto, come sempre, sull'arco di pochi minuti, una manciata. Ma abbastanza per una strage. Le forze dell'ordine e i servizi d'emergenza sono stati chiamati attorno alle 10.23 e l'istituto è stato messo in lockdown, così come tutte le strutture scolastiche nelle vicinanze. Le immagini trasmesse in diretta delle tv americane mostravano una forte presenza della polizia ma anche di ambulanze, mentre alcuni studenti erano radunati sul campo da football.

Secondo quanto riportato dai media americani, un agente giunto sul posto ha affrontato il giovane tiratore, che si è immediatamente arreso ed è stato preso in custodia. Ad aprire il fuoco, come detto, uno studente dell'istituto, identificato come Colt Gray, già noto all'FBI. Stando a quanto emerso nelle ore seguenti l'attacco, il Federal Bureau of Investigation aveva ricevuto segnalazioni sul killer della scuola in Georgia nel 2023. Secondo quanto rivelato dalla stessa FBI, le segnalazioni riguardavano minacce di una sparatoria in un istituto scolastico. Allora, gli investigatori avevano interrogato Gray e suo padre riguardo le minacce comparse online e accompagnate da foto di armi. Colt Gray, allora tredicenne, era stato sentito insieme al genitore, che aveva riferito di aver pistole da caccia in casa alle quali, però, Gray non aveva accesso. Il giovane negò di essere l'autore delle minacce online.

Le autorità, ora, stanno indagando su come il sospetto abbia portato a scuola l'arma, un fucile AR-15, l'arma più usata nelle stragi di massa americane, all'interno della scuola. «Stiamo ancora cercando di chiarire molte delle tempistiche dal momento in cui è arrivato a scuola fino all'incidente», ha detto Hosey.

Già sentito dalle autorità, Gray starebbe collaborando con l'indagine, ma i contorni della vicenda sono ancora da chiarire.

Dopo l'attacco

La polizia della Georgia, nel frattempo, ha identificato le quattro vittime della sparatoria. Si tratta di due studenti di 14 anni, Mason Schermerhorn e Christina Angulo, e due di insegnanti, Richard Aspinwall e Christina Irimie. «Al momento non prevediamo altre vittime», ha per fortuna fatto sapere lo sceriffo della contea di Barrow, Jud Smith. In conferenza stampa, citato dalla CNN, Smith ha comunicato che «tutte le vittime della sparatoria, ricoverate in ospedale, dovrebbero sopravvivere e si riprenderanno bene».

La politica, nel frattempo, si è mossa per rispondere al caso. «L'amministrazione continuerà a coordinarsi con i funzionari federali, statali e locali man mano che riceveremo maggiori notizie», ha affermato la Casa Bianca in una nota. «Non possiamo più accettare le stragi negli Stati Uniti, non sono normali. Quando è troppo è troppo», ha detto Biden. «Dobbiamo fermare l'epidemia della violenza delle armi», gli ha fatto eco Kamala Harris. In linea con gli sforzi del presidente, Harris e il suo vice Tim Walz hanno in programma una stretta sui controlli per l'acquisto di armi e hanno portato sul palco della convention democratica a Chicago la drammatica testimonianza delle madri di Sandy Hook, la scuola elementare dove è avvenuta una delle peggiori carneficine della storia americana, e di Uvalde, in Texas.

Dall'altra parte Donald Trump e JD Vance – sostenitori del secondo emendamento della Costituzione, il diritto ad avere un'arma – hanno come sempre liquidato il dramma delle stragi come una questione che riguarda solo la salute mentale. L'ex presidente ha definito infatti il killer un «mostro malato e squilibrato».

L'anno scorso gli Stati Uniti hanno registrato il maggior numero di sparatorie di massa dal 2006 e nonostante i continui appelli dell'attuale presidente al Congresso per bandire almeno «armi da guerra», come gli AR-15, i i divieti non riescono a passare.