Il caso

«Targa russa? Spiace, ma da qui non si passa»

La Finlandia si è allineata ai Paesi baltici: dalla mezzanotte di oggi i veicoli immatricolati nella Federazione Russa non potranno varcare il confine – Dura la reazione di Mosca
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Red. Online
15.09.2023 17:30

Targa russa? Spiace, ma da qui non si passa. La Finlandia, attraverso la ministra degli Esteri Elina Valtonen, ha annunciato venerdì una forte, fortissima stretta. Vietando, appunto, l'ingresso nel proprio territorio ai veicoli immatricolati nella Federazione Russa. Il divieto, leggiamo, entrerà in vigore dopo la mezzanotte di oggi. «Riteniamo che le nuove regole ridurranno in modo significativo il traffico al confine tra Finlandia e Russia», ha aggiunto Valtonen. 

La misura non si applicherà ai cittadini UE con auto russe e «alla loro cerchia ristretta». Lo stesso dicasi per i diplomatici e chi viaggia per motivi umanitari, secondo l'emittente statale YLE. Eccezioni, queste, che cozzano con quanto deciso invece da Estonia, Lettonia e Lituania. Il trio di Paesi Baltici, infatti, questa settimana ha vietato l'ingresso a tutte le autovetture immatricolate in Russia. E questo sulla base del divieto di importazione di merci provenienti dalla Russia promulgato dalla Commissione Europea. Non solo, i funzionari estoni e lituani hanno lasciato intendere che le auto con targhe russe attualmente presenti nei rispettivi territori sarebbero state confiscate se i proprietari si fossero rifiutati di reimmatricolarle o di tornare in Russia.

La confisca, per contro, non verrà applicata in Finlandia. Valtonen, ad ogni modo, ha spiegato che i veicoli con targa russa dovranno tassativamente lasciare il paese entro il 16 marzo 2024.

Questa stretta collettiva non è piaciuta ai sostenitori dell'oppositore politico russo Alexey Navalny, che hanno esortato in particolare i leader dei Paesi baltici a revocare il divieto di ingresso e circolazione dei veicoli russi. Sostenendo che una simile misura toccherebbe anche chi, dalla Russia, vorrebbe scappare. Non solo, consente al Cremlino di rilanciare una volta di più la narrativa secondo cui l'Occidente nutre sentimenti anti-russi.

Mosca, nello specifico, ha accusato l'UE di razzismo mentre l'ex presidente Dmitry Medvedev, da mesi oramai senza più peli sulla lingua, ha chiesto la sospensione delle relazioni diplomatiche.

Il fatto che la Finlandia, ora, si sia aggiunta ai Paesi baltici in questa crociata contro i veicoli targati Russia è significativo. A maggior ragione se pensiamo che Helsinki, quest'anno, ha fatto il suo ingresso nella NATO. Raddoppiando così la lunghezza del confine dell'Alleanza con la Russia.

La Norvegia, che ha aderito alle sanzioni dell'UE pur non facendone parte, come la Svizzera, ha dichiarato dal canto suo di valutare di imporre il divieto di ingresso ai veicoli immatricolati in Russia.

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