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Le autorità dei due Paesi hanno aggiornato il bilancio della catastrofe — Mentre continuano le operazioni di soccorso, nella notte sono state registrate nuove scosse: la più forte di magnitudo 5.5 — TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Il bilancio supera i 7.800 morti
Ha superato i 7.800 morti l'ultimo bilancio delle vittime del catastrofico terremoto in Siria e Turchia.
In Turchia è stato confermato che 5.894 persone sono rimaste uccise, mentre 1.932 persone sono morte in Siria, per un totale di 7.826 vittime.
Si teme che il bilancio aumenterà inesorabilmente, con i funzionari dell'Organizzazione mondiale della sanità che stimano che i morti potrebbero essere fino a 20.000.
22:27
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Fra i dispersi anche tre cittadini britannici
Fra i dispersi nel terremoto turco-siriano ci sono anche tre cittadini britannici, secondo quanto comunicato dal Foreign Office, citato dal Guardian. Il ministro degli Esteri, James Cleverley, ha fatto sapere che l'unità di crisi è al lavoro per assistere i 35 britannici coinvolti nel disastro.
22:19
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Scholz chiama Erdogan: altri aiuti dalla Germania
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha promesso al presidente turco Tayyip Erdogan un ulteriore sostegno completo nell'affrontare il disastro del terremoto, ha detto un portavoce del governo tedesco dopo che i due leader hanno parlato al telefono. Lo riferisce il Guardian.
22:02
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Sunak sente Erdogan, «arrivati 77 specialisti»
Il primo ministro britannico Rishi Sunak ha parlato oggi con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan per fare il punto sugli aiuti dopo il devastante terremoto che ha colpito Turchia e Siria. Lo riferisce Downing Street, precisando che Sunak ha confermato l'arrivo a Gaziantep di un primo team di 77 specialisti dal Regno Unito con equipaggiamento e cani per le ricerche fra le macerie e i soccorsi ai superstiti.
Erdogan, secondo il comunicato diffuso a Londra, ha ringraziato il governo britannico per la tempestività degli aiuti, non senza elogiare il sostegno medico e d'immediato soccorso ricevuto da tanti Paesi della scena internazionale.
I due leader hanno poi manifestato comune allarme per la grave situazione umanitaria al confine fra Turchia e Siria nord-occidentale, fronte sul quale il Regno si è impegnato a incrementare il proprio sostegno attraverso il canale di organizzazioni d'aiuto e i team internazionali di emergenza presenti sul posto.
20:29
20:29
I soccorsi svizzeri salvano vite sotto le macerie
La Catena svizzera di salvataggio e l'associazione Redog con i suoi cani da ricerca hanno contribuito a salvare cinque vite nella città di Hatay, devastata dal brutale terremoto che ha colpito ieri il sud della Turchia e il nord della Siria.
Redog ha localizzato quattro persone sotto le macerie, grazie all'aiuto di cani appositamente addestrati, ha dichiarato in serata a Keystone-ATS la sua portavoce Dagmar Wurzbacher.
Un team di Redog, formato da dieci persone e sei cani, sta collaborando sul posto con l'organizzazione partner di soccorso turca GEA. Essa in totale ha già portato in salvo venti sopravvissuti.
Un'altra squadra di Redog è invece stata associata alla Catena di salvataggio svizzera. Quest'ultima, presente con 80 specialisti, ha comunicato di aver recuperato dagli edifici crollati una giovane donna.
20:24
20:24
NATO: «1.400 soccorritori da 20 alleati, solidali con la Turchia»
Oltre 1.400 soccorritori provenienti da più di venti alleati e partner della NATO - tra cui gli invitati Finlandia e Svezia - si stanno dispiegando in Turchia per aiutare a rispondere ai devastanti terremoti che hanno colpito il Paese: più di 53.000 soccorritori turchi sono attualmente sul campo.
Gli alleati e i partner della NATO stanno fornendo diverse forme di assistenza, tra cui squadre di ricerca e soccorso con cani da salvataggio, vigili del fuoco e squadre di ingegneria strutturale, personale e forniture mediche ed esperti sismici.
«In questo momento terribile, siamo solidali con il nostro alleato turco e con tutte le persone colpite, e gli alleati della NATO sono pronti a fornire ulteriore assistenza a chi ne ha bisogno», ha dichiarato la portavoce Oana Lungescu.
Il supporto viene fornito attraverso il Centro di Coordinamento Euro-Atlantico di Risposta ai Disastri (Eadrcc) della NATO, che è il principale meccanismo di risposta alle emergenze civili dell'Alleanza nell'area euro-atlantica. Il Centro è attivo tutto l'anno, è operativo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, e coinvolge tutti gli alleati e i Paesi partner della NATO.
Funziona come un sistema di compensazione per coordinare le richieste e le offerte di assistenza, soprattutto in caso di disastri naturali e provocati dall'uomo.
Le bandiere di tutti i 30 alleati della NATO e la bandiera della NATO sono a mezz'asta presso il Quartier Generale da oggi fino al tramonto di domani per onorare le vittime e in solidarietà con la Turchia.
20:17
20:17
Macron a Erdogan: «Pronti ad altri aiuti»
«La Francia è solidale dinanzi alla terribile prova che sta attraversando la Turchia. Due squadre di ricerca e soccorso sono già all'opera. Ho detto ieri al presidente Erdogan che siamo pronti a completare il nostro aiuto d'urgenza secondo i bisogni prioritari»: lo scrive in un tweet il presidente francese, Emmanuel Macron.
20:06
20:06
Sale a 7.146 il bilancio dei morti
Il bilancio delle vittime del violento terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria è salito a oltre 7.100. Lo mostrano i dati ufficiali, mentre i soccorritori sono ancora alla ricerca di sopravvissuti intrappolati. Funzionari e medici hanno affermato che 5.434 persone sono morte in Turchia e 1.712 in Siria, portando così il totale delle vittime a 7.146.
18:55
18:55
Le vittime sono oltre 6.200
È salito ad almeno 6.256 morti accertati il bilancio provvisorio complessivo del terremoto in Turchia e Siria. Le rispettive autorità hanno fatto sapere che le vittime accertate in Turchia sono 4.544 e in Siria 1.712.
L'agenzia turca per i disastri e le emergenze Afad, come riporta Anadolu, fa inoltre sapere che nella sola Turchia i feriti sono 26.721 e gli edifici distrutti 5.775.
18:07
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In Turchia le vittime sono oltre 4.500
È salito a 4.544 persone il bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito il sud est della Turchia. Lo riferisce l'agenzia turca per i disastri e le emergenze Afad, come riporta Anadolu, facendo sapere che i feriti sono 26.721 e gli edifici distrutti 5.775.
17:56
17:56
Sale a 3.703 il bilancio delle vittime in Turchia
Sono almeno 3.703 le persone che hanno perso la vita a causa del terremoto che ha colpito il sud est della Turchia. Lo rende noto l'agenzia per le emergenze e i disastri turca Afad, come riporta Anadolu, facendo sapere che 22.286 persone sono rimaste ferite a causa del sisma.
17:54
17:54
L'Ucraina invia 87 soccorritori in Turchia
L'Ucraina ha annunciato l'invio di 87 soccorritori in Turchia per aiutare ad affrontare le conseguenze del sisma che ha colpito il Paese. «Il ministero dell'Interno e il servizio per le situazioni di emergenza stanno inviando in Turchia una squadra combinata di ricerca e soccorso composta da 87 persone», tra cui 10 piloti di aerei e veicoli, ha annunciato il governo ucraino sul proprio sito Internet.
16:48
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Un 15.enne salvato dopo 35 ore sotto le macerie
Un adolescente di 15 anni, Mahmut Nebi Uygul, è stato salvato dopo essere rimasto sepolto sotto le macerie per 35 ore ad Adiyaman, città del sud est della Turchia colpita dal terremoto.
Lo rende noto l'agenzia Anadolu facendo sapere che il ragazzo è stato trasferito in ospedale dove si trova anche il fratello più grande che era stato salvato in precedenza.
16:47
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Almeno cinque europei dispersi, morti due austriaci
Almeno 5 europei risultano dispersi nelle zone colpite dal sisma in Turchia. Non è stato possibile contattare un italiano della provincia di Vicenza, ha detto il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani al Tg3. Non si trova nemmeno un cittadino danese, ha riferito da parte sua il ministero degli Esteri di Copenaghen all'emittente televisiva Dr, riporta Sky News. Sono dispersi anche tre britannici, ha comunicato alla Camera dei Comuni il ministro degli Esteri James Cleverly sottolineando che il Crisis Response Hub del Foreign Office sta lavorando per dare sostegno ad almeno 35 cittadini britannici che si trovano nelle zone colpite.
Due austriaci sono morti e i loro corpi sono stati recuperati nella provincia di Kahramanmaras, ha segnalato il ministero degli Esteri austriaco.
16:31
16:31
Unicef: «Terremoto più potente nella regione da 100 anni»
«Questo è il terremoto più potente che ha colpito la regione in circa 100 anni e è avvenuto nel momento peggiore possibile per i bambini e le famiglie vulnerabili nelle aree colpite.
Migliaia di case sono state distrutte, le famiglie sono sfollate e sono esposte alle intemperie in un periodo dell'anno in cui le temperature regolarmente si abbassano sotto le zero e sono frequenti neve e pioggia gelata. Le famiglie sfollate in Siria nordoccidentale e le famiglie siriane rifugiate che vivono in accampamenti informali in Turchia sono fra le più vulnerabili mentre le temperature notturne continuano a scendere sotto lo zero». Lo afferma il portavoce dell'Unicef James Elder.
«Nel nord-ovest della Siria c'era già una situazione emergenziale», aggiunge. «Le comunità lottano con l'epidemia di colera in corso e forti piogge e nevicate. In questo contesto, caratterizzato da oltre un decennio di conflitto, questo terremoto è assolutamente insopportabile. Anche se non abbiamo ancora dati verificati, sappiamo che decine di scuole, ospedali e altre strutture mediche ed educative sono state danneggiate o distrutte dalle scosse, con un forte impatto sui bambini».
In termini di risposta dell'Unicef in Siria l'attenzione immediata è rivolta a garantire:
- ai bambini e alle famiglie l'accesso all'acqua potabile e ai servizi igienici, fondamentali per prevenire le malattie nei primi giorni di una crisi;
- protezione dell'infanzia, lavoro che comprende il lavoro per identificare i bambini separati e non accompagnati e lavorare per riunirli alla famiglia, oltre a fornire ai bambini un primo soccorso psicologico
- ambito dell'istruzione, visto che le scuole in Turchia e in alcune parti della Siria sono state chiuse per la prossima settimana e molte ospitano temporaneamente i bambini e le famiglie colpite e sfollate, il tutto assicurandosi che i bambini possano tornare in classe non appena sarà sicuro sarà fondamentale per dare ai bambini una parvenza di normalità in mezzo al caos.
- forniture mediche, perchè a Damasco ci sono poche forniture mediche e kit per traumi e l'Unicef sta cercando di colmare le lacune immediate per tutte le forniture (comprese quelle mediche) attraverso i suoi magazzini più vicini in Libano e Giordania. Sempre l'Unicef ha già inviato forniture di emergenza per le sale operatorie e forniture nutrizionali come biscotti ad alto contenuto energetico.
16:27
16:27
Sale a oltre 5.200 il bilancio dei morti
Il bilancio dei morti del terremoto al confine tra Turchia e Siria è di oltre 5.200. Lo riporta Sky News. Il numero delle vittime in Turchia è per ora invariato, mentre per quanto riguarda la Siria sono stati diffusi due nuovi dati che hanno accresciuto il bilancio: 812 persone sono morte nelle aree governative e 900 nelle aree controllate dai ribelli.
16:24
16:24
Madre e figlie salvate dopo 33 ore sotto le macerie
Una madre e le sue due figlie sono state estratte vive dalle macerie sotto le quali erano sepolte da circa 33 ore ad Hatay, una delle zone più colpite dal terremoto che si è abbattuto sul sud est della Turchia.
Lo rende noto Anadolu facendo sapere che mentre venivano trasportate in ospedale, il cuore di una delle figlie ha smesso di battere ma la ragazza è stata successivamente rianimata. Ankara ha fatto sapere che le vittime del sisma sono almeno 3.549 mentre le persone messe in salvo sono almeno 8.000.
15:23
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UNESCO: «Subito l'inventario dei danni nei siti»
L'UNESCO sta mobilitando i suoi esperti per stabilire un inventario preciso dei danni causati dal terremoto di ieri in Siria e Turchia con l'obiettivo di mettere rapidamente in sicurezza e stabilizzare i siti patrimonio dell'umanità nei due Paesi.
In Siria, l'UNESCO è particolarmente preoccupata per la situazione dell'antica città di Aleppo, iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale in Pericolo. Danni significativi sono stati rilevati nella cittadella. La torre ovest delle mura della città vecchia è crollata e diversi edifici nei souk sono stati indeboliti.
In Turchia sono diversi gli edifici crollati nella città di Diyarbakõr, sito Patrimonio dell'umanità, per la fortezza e i giardini di Hevsel, importante centro in epoca romana, sasanide, bizantina, islamica e ottomana. Inoltre l'UNESCO segnala danni ad altri siti iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale, situati non lontano dall'epicentro del sisma, come Göbekli Tepe, Nemrut Dağ e Tell d'Arslantepe.
"Esprimo le mie condoglianze alle famiglie delle vittime del terremoto che ha coinvolto la Turchia e la Siria. Il mio pensiero va anche ai feriti e a tutte le persone colpite. La nostra Organizzazione fornirà assistenza nell'ambito del suo mandato". È quanto ha dichiarato Audrey Azoulay, direttore generale dell'UNESCO.
15:21
15:21
Miracolo in Siria: nasce tra le macerie
Tra le rovine di un edificio a Jandairis, città della Siria duramente colpita dal terremoto, i soccorritori hanno scoperto una neonata viva, sotto le macerie, ancora legata dal cordone ombelicale alla madre deceduta. La bambina è l'unica sopravvissuta di una famiglia dopo il crollo di un palazzo di quattro piani.
Nella località al confine con la Turchia i soccorritori hanno trovato i corpi del padre, della madre, delle sue tre sorelle, di suo fratello e di sua zia. «Poi abbiamo sentito un rumore mentre stavamo scavando, abbiamo ripulito e trovato questa piccolina, grazie a Dio», ha reso noto un testimone. La bimba aveva ancora il cordone ombelicale attaccato alla madre. «L'abbiamo tagliato e mio cugino l'ha portata in ospedale», ha proseguito. In un video che circola sui social si vede un uomo che porta via la neonata coperta di polvere in mezzo alle macerie, mentre un altro gli lancia una coperta per coprirla.
La piccola è stata portata in ospedale nella vicina città di Afrin, dove è stata messa in un'incubatrice e sottoposta a fleboclisi per ingerire vitamine. Le sue condizioni sono stabili, hanno riferito i medici. Probabilmente è nata diverse ore dopo il sisma.
15:16
15:16
Sale a oltre 5.100 il bilancio dei morti
È salito a oltre 5100 morti il bilancio dei terremoti che hanno colpito l'area al confine tra Turchia e Siria. Le vittime in Turchia sono 3549 a quanto comunicato dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, riporta Sky News. In Siria i morti sono finora 1602.
Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) il bilancio totale delle vittime potrebbe arrivare a 20'000.
14:50
14:50
Dall'Ucraina aiuti umanitari ad Ankara
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha emesso oggi un decreto disponendo l'invio di aiuti umanitari alla Turchia per contribuire a «superare le conseguenze» del devastante terremoto. Lo scrive «Kyiv Independent».
Già ieri il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba aveva fatto riferimento alla possibilità di inviare in Turchia decine di operatori di servizi di emergenza per aiutare nei soccorsi.
14:50
14:50
Da mezzanotte almeno 300 scosse
Sono state almeno 300 le scosse registrate fra Turchia e Siria a partire dalla mezzanotte. Nell'arco di 13 ore la più forte è stata di magnitudo 5,5. Lo indica la lista riportata nel sito che aggiorna costantemente la situazione sismica nella zona, gestito dall'Università del Bosforo con l'Osservatorio di Kandilli, l'Istituto per la ricerca sui terremoti (Krdae) e il Centro regionale di monitoraggio e valutazione di terremoti e tsunami (Bdtim).
Delle repliche registrate finora, sono state tre quelle di magnitudo uguale o superiore a 5 e almeno 34 quelle di magnitudo uguale o superiore a 4.
Le autorità turche affermano che circa 13,5 milioni di persone sono state colpite dal terremoto e che l'impatto è stato avvertito in un'area che si estende per circa 450 km da Adana a ovest a Diyarbakir a est, e 300 km da Malatya a nord a Hatay a sud.
Lo riferisce il «Guardian» aggiungendo che le autorità siriane hanno riferito di morti fino a Hama, a circa 100 km dall'epicentro del terremoto.
13:22
13:22
«Uno spostamento del suolo fino a 10 metri»
Ha provocato uno spostamento del suolo fino a 10 metri la nuova faglia che si è attivata ieri al confine fra Turchia e Siria. Lo ha detto all'ANSA il sismologo Alessandro Amato dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) italiano.
«È avvenuto un movimento di tipo trascorrente», ossia il suolo è slittato orizzontalmente lungo i due lembi della faglia, «con un orientamento verso sinistra, in direzione dell'Egeo», ha spiegato Amato. «Su alcune parti della faglia è stato calcolato uno spostamento della faglia fino a 10 metri».
13:04
13:04
IL PUNTO ALLE 13
Le immagini satellitari mostrano la distruzione provocata in Turchia e Siria dal violento sisma di domenica notte. Condomini piegati sinistramente su un lato, altri accasciati al suolo e sotto migliaia di vite, che forse non si farà in tempo a salvare. Le vittime di cui si ha ufficialmente notizia finora sono 5'029, di cui 3'432 in Turchia e 1'597 in Siria.
Numeri che sono destinati a crescere drammaticamente: l'Oms ritiene che potrebbero essere state colpite dal terremoto 23 milioni di persone, di cui 1,4 bambini.
L'agenzia per le emergenze e i disastri turca Afad ha reso noto che i feriti recuperati in mattinata sono 20'426, gli edifici distrutti risultano essere 5'775, ma ci sarebbero circa 11'000 segnalazioni di condomini sbriciolati nella zona meridionale del paese dove si sono verificate le due maggiori scosse di terremoto.
La situazione in Siria appare particolarmente problematica perché sia le informazioni che i numeri relativi a vittime, feriti, danni e soccorsi viaggiano su canali paralleli: da una parte il governo siriano, dall'altra l'opposizione.
Proprio quest'ultima stamani ha denunciato che "centinaia di famiglie" sono ancora intrappolate sotto le macerie". Il tempo sta per scadere, ha detto il capo del servizio di protezione civile gestito dall'opposizione siriana.
Non solo, in Siria, dopo anni di guerra e la persistente instabilità, pesano pure le costruzioni fatiscenti, carenza di ospedali e medici. Temperature gelide, neve e pioggia stanno inoltre ostacolando gli sforzi dei soccorritori, in entrambi i paesi.
Anche raggiungere le aree vicine all'epicentro in Turchia si sta rivelando incredibilmente difficile. Si teme che l'autostrada che porta a Sud non sia sicura dopo le forti scosse e il transito è stato tutto spostato su una tortuosa strada di montagna.
La protezione civile locale ha cercato disperatamente di far passare ambulanze e squadre di soccorso, ma il percorso è intasato di camion e persone che cercano di scappare. Le strade sono sconnesse, con profonde fratture.
E come conseguenza del sisma un grande incendio è divampato da ieri notte nel porto di Iskenderun (Alessandretta), località costiera del sud della Turchia, forse a causa della caduta di alcuni container nel porto provocata dal sisma.
Intanto Ankara, nonostante tutto, ha trovato il tempo di arrestare quattro persone per i post "provocatori che miravano a creare paura e panico" pubblicati sulle reti sociali in Turchia meridionale. Rabbia infatti era stata espressa dei dai cittadini nella provincia meridionale di Hatay per la lentezza dei soccorsi, confermata anche dal sindaco della città.
12:52
12:52
«A rischio fino a 23 milioni di persone»
Fino a 23 milioni di persone potrebbero essere colpite dal violento terremoto che ha ucciso migliaia di persone in Turchia e Siria, ha affermato oggi l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
«Le mappe generali dell'evento mostrano che potenzialmente 23 milioni di persone sono esposte, tra cui circa cinque milioni di persone vulnerabili», ha dichiarato Adelheid Marschang, responsabile delle emergenze dell'Oms, al comitato esecutivo dell'agenzia sanitaria delle Nazioni Unite.
Sempre secondo l'Oms, 350'000 persone anziane e 1,4 milioni di bambini potrebbero essere stati colpiti dal sisma.
12:48
12:48
«Ci sono buone possibilità di trovare sopravvissuti»
Dopo il violento sisma che ha colpito Turchia e Siria ci sono ancora buone possibilità di trovare sopravvissuti sotto le macerie. Lo sostiene l'Esercito svizzero, presente sul posto con 29 uomini.
I rappresentanti dell'Esercito sono arrivati e hanno effettuato le prime ricognizioni, ha detto oggi a Keystone-ATS Alessio Marazza, Colonnello di Stato maggiore. La prima squadra si è recato in una zona in cui si presume vi siano sopravvissuti.
«Quando fa freddo, si è meno disidratati e si resiste più a lungo sotto le macerie rispetto all'estate», ha detto Marazza. Si può sopravvivere fino a tre o quattro giorni.
I 29 membri dell'Esercito sono una parte degli 80 soccorritori svizzeri che sono partiti ieri sera da Zurigo con destinazione Adana. Verso la Turchia è partita anche una squadra con una decina di esperti di Redog, società svizzera specializzata nei cani da ricerca e salvataggio, ovviamente accompagnati dai loro quattro zampe.
11:47
11:47
«Aiuti ONU bloccati per i danni alle strade»
Il flusso di aiuti delle Nazioni Unite dalla Turchia al nord-ovest della Siria si è temporaneamente interrotto a causa dei danni provocati alle strade dal violento terremoto e da altri problemi logistici, ha riferito un portavoce delle Nazioni Unite, citato dai media internazionali.
11:46
11:46
Sisma Turchia-Siria, acquisite le prime immagini satellitari
Sono state acquisite le prime immagini satellitari delle aree più colpite dal terremoto che ieri ha colpito Turchia e Siria e saranno disponibili tra qualche ora, dopo le attività di processamento. Sono relative a 20 aree di interesse, ovvero molti dei principali centri abitati colpiti dal sisma.
L'italiana e-Geos, che coordina dal 2012 il servizio europeo Copernicus Rapid Mapping ideato per mettere rapidamente a disposizione le immagini satellitari in caso di disastri o emergenze, ha comunicato che i satelliti stanno acquisendo proprio in queste ore le prime immagini ma sulla loro qualità pesa l'incognita delle condizioni meteo.
Durante la notte, ha comunicato e-Geos, società costituita da Telespazio (80%) e dall'Agenzia spaziale italiana (20%), sono state raccolte le più recenti immagini precedenti al sisma, immagini che serviranno da confronto per valutare i danni dell'area.
Attualmente la rete di satelliti che partecipa al Copernicus Rapid Mapping stanno focalizzando la propria attenzione proprio sulle aree colpite.
Una volta inviate a Terra le immagini dovranno poi essere processate per evidenziare le informazioni più utili e rilevanti. Sulla loro qualità pesano però le condizioni meteorologiche perché la copertura nuvolosa può impedire una buona visibilità del terreno.
11:42
11:42
UE: mobilitate 27 squadre da 19 Stati
«Finora abbiamo mobilitato 27 squadre di ricerca e soccorso e mediche da 19 Stati europei tramite il Meccanismo di protezione civile dell'Ue per aiutare la Turchia dopo il terremoto, insieme a oltre 1150 soccorritori e 70 cani da soccorso». Lo scrive in un tweet il commissario europeo alle emergenze Janez Lenarcic, ringraziando Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Francia, Grecia, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Italia, Ungheria, Austria, Germania, Estonia, Spagna, Malta, Slovacchia, Portogallo, Montenegro e Albania.
Le prime squadre di soccorso, coordinate tramite il Meccanismo di protezione civile dell'Ue, sono arrivate ieri pomeriggio nelle zone colpite dal sisma da Romania, Bulgaria e Ungheria. In Siria, ha aggiunto Lenarcic, l'Ue sta lavorando «a stretto contatto con i nostri partner umanitari impegnati anche in operazioni di salvataggio».
10:35
10:35
Turchia: sin qui salvate 8'000 persone
Oltre 8'000 persone sono state salvate in Turchia dopo il terremoto che ha colpito il sudest del paese ma nella notte ci sono state 312 scosse di assestamento e l'attività sismica nella zona resta alta. Lo ha detto il vicepresidente turco Fuat Oktay, come riporta la tv di Stato Trt.
Intanto la polizia turca ha dichiarato di aver arrestato quattro persone per i post "provocatori che miravano a creare paura e panico" pubblicati sulle reti sociali dopo il terremoto. La polizia ha aggiunto che è in corso un'indagine più ampia sugli account dei social media, ma non ha fornito informazioni sul contenuto dei post.
Le reti sociali turche si sono riempite di post di persone che lamentano la mancanza di sforzi di ricerca e soccorso nella loro zona, in particolare nella provincia di Hatay.
10:11
10:11
Si aggrava ulteriormente il bilancio delle vittime
Si è portato ad almeno 5.016 il bilancio dei morti del devastante terremoto in Turchia e Siria: sono infatti salite a 3.419 le persone che hanno perso la vita nel sisma che ha colpito il sudest della Turchia mentre l'ultimo bilancio siriano è di 1.598, secondo organizzazioni non governative.
In Turchia, ha aggiunto il vice presidente turco Fuat Oktay, come riporta Anadolu, i feriti sono 20.534.
08:35
08:35
Sale a 4.890 il bilancio dei morti in Turchia e Siria
Sale a a 4.890 il numero totale delle vittime del potente terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria, secondo i dati ufficiali.
Il bilancio delle vittime del terremoto in Turchia è di 3.381. L'agenzia per le emergenze e disastri turca Afad ha reso noto che i feriti sono 20.426, gli edifici distrutti 5.775, a causa del terremoto che ha colpito il sud-est del paese ieri notte.
L'opposizione siriana afferma che «centinaia di famiglie» sono ancora intrappolate sotto le macerie, ha detto il capo del servizio di protezione civile gestito dall'opposizione siriana, come riporta il «Guardian».
Secondo l'AP, l'Onu ritiene che in Siria a causa del sisma almeno 224 edifici nel nord-ovest del Paese sono stati distrutti e almeno 325 sono stati danneggiati, compresi i magazzini degli aiuti nell'enclave che ospita milioni di sfollati, la maggior parte dei quali vive già in case semidistrutte.
08:00
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Dopo 28 ore sotto le macerie, salvati una donna e i tre figli
A 28 ore dal sisma una donna e i suoi tre figli sono stati estratti dalle macerie di un edificio crollato nel distretto Nizip di Gaziantep, nel Sud della Turchia. Lo riportano i media turchi.
Intanto intorno all'edificio distrutto i parenti aspettano notizie dei loro cari ancora sotto le macerie.
Le scosse di terremoto di ieri notte hanno colpito 10 province, con epicentro nella città meridionale di Kahramanmaras.
07:35
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Il sostegno di USA, Russia e Ucraina
Nella notte, il presidente americano Joe Biden ha chiamato il suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan e gli ha ribadito la disponibilità degli Stati Uniti a fornire tutta l'assistenza necessaria «al nostro alleato della NATO di fronte a questa tragedia».
Biden ha espresso le condoglianze a nome del popolo americano a coloro che sono rimasti feriti o hanno perso i propri cari nei terremoti. Ha anche sottolineato che «squadre americane sono state dispiegate rapidamente per supportare gli sforzi di ricerca e soccorso turchi e coordinare l'assistenza alle persone colpite dal sisma».
Nel frattempo per prendere parte alle operazioni di soccorso sono arrivati in Turchia anche i soccorritori del Ministero russo per le situazioni di emergenza, rende noto l'agenzia di stampa russa Tass.
Tre aerei da trasporto russi - due Il-76 e un An-148 - sono atterrati all'aeroporto di Adana con a bordo oltre 100 tra soccorritori e medici, oltre a nove veicoli specializzati. Il gruppo è inoltre dotato di un aeromobile medico.
I soccorritori sono hanno a disposizione endoscopi, radar per il suolo, sistemi di visione termica e di ricerca acustica che consentono di rilevare una persona fino a 4,5 metri di profondità, nonché droni per l'osservazione dall'alto. Il gruppo comprende anche squadre di cani con esperienza di ricerca e salvataggio di persone intrappolate sotto edifici crollati.
Ieri il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba ha affermato che anche Kiev potrebbe inviare diverse decine di soccorritori in Turchia.
07:09
07:09
«Venti combattenti dell'ISIS sono fuggiti dalla prigione dopo il terremoto»
Circa 20 persone accusate di essere combattenti dell'ISIS sono fuggite da una prigione siriana durante un ammutinamento seguito al terremoto che ha scosso la regione, secondo una fonte di sicurezza locale.
La prigione militare di Rajo, situata vicino al confine turco nel nordovest della Siria, ha circa 2.000 detenuti, di cui circa 1.300 sospettati di aver combattuto per l'ISIS. Ospita anche combattenti curdi.
«In seguito al terremoto che ha colpito Rajo i detenuti hanno lanciato un ammutinamento e hanno preso il controllo di parti della prigione», ha detto la fonte. «Una ventina di prigionieri sono fuggiti. Si ritiene che siano membri dell'ISIS», ha aggiunto.
Situata in una zona ribelle, la prigione di Rajo è controllata dalle forze filo-turche. Il terremoto di magnitudo 7.9 con epicentro era a meno di 100 km da Rajo, vicino a Gaziantep in Turchia, ha notevolmente indebolito le porte e le mura della prigione, ha detto la fonte di sicurezza.
L'Osservatorio siriano per i diritti umani, ong con sede a Londra e con una vasta rete di fonti nel Paese in guerra, ha confermato il verificarsi di un ammutinamento ma ha affermato di non essere in grado di dire se qualche prigioniero sia fuggito.
07:06
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Il punto alle 7.00
La Turchia ha aggiornato a 2.921 il numero dei decessi dovuti ai sismi che ieri hanno colpito il Paese e la vicina Siria. Lo hanno reso noto le autorità turche, citate dai media internazionali. Il dato porta il bilancio provvisorio complessivo delle vittime del sisma a 4.365, con le autorità siriane che da parte loro hanno contato finora 1.444 morti. Nella notte sono state segnalate nuove scosse. La più forte, secondo l'Istituto geologico degli Stati Uniti), è di magnitudo 5.5, con epicentro nella città di Gölbaşı, un centro di 40 mila abitanti.